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S95F: l'OLED top di gamma di Samsung sbaraglia la concorrenza

Luca Fontana
16.7.2025
Traduzione: Martina Russo
Immagini: Luca Fontana

Sembra uguale al vecchio, ma sotto l'involucro Samsung ha dato una bella risistemata a tutto quanto: il S95F è più luminoso, più nitido, migliore e può competere persino con i titani dell'HDR come il G5 di LG.

Premessa-disclaimer: il televisore per il test, ovvero la versione da 65 pollici dell'S95F, mi è stato messo a disposizione da Samsung. Tuttavia, Samsung non influisce in alcun modo sul risultato del test, sulla mia valutazione e sulla procedura di prova.

Tre anni fa, Samsung ha fatto il suo ritorno agli OLED con l'S95B. Ma invece di puntare sui classici WOLED come aveva fatto LG, quelli di Samsung hanno deciso di sviluppare una tecnologia tutta loro: i QD-OLED. Lo strato a punti quantici garantiva colori particolarmente puliti e una precisione cromatica in grado di soddisfare anche i cultori di home cinema più esigenti.

L'anno scorso si è aggiunto un rivestimento antiriflesso così efficace nell'eliminare i riflessi che gli OLED Samsung sono diventati improvvisamente competitivi anche negli ambienti luminosi. Con l'S95F, la quarta generazione di QD-OLED si trova in soggiorno. E ora iniziano i problemi. Perché, cosa fai se il design è sempre quello, i riflessi li hai già eliminati e persino i nerd più fanatici non hanno più niente di cui lamentarsi?

La risposta di Samsung è: si aumenta la luminosità. E il frame rate. E la potenza di calcolo. L'S95F vuole migliorare un po' tutto quanto, senza reinventare nulla. Ti sembra noioso? Può essere. Ma è proprio questo il prossimo passo verso un televisore QD-OLED maturo sotto ogni aspetto.

Design: niente di nuovo dal fronte sudcoreano, e va bene così

Il pacchetto completo include anche la One Connect Box, che trovi sempre nei modelli top di Samsung, ovvero quella scatolina che sostituisce i connettori solitamente integrati nel pannello. Un unico cavo, quasi invisibile, collega la Box al televisore e fornisce alimentazione elettrica insieme ai segnali audio e video. Questo ti consente di far scomparire elegantemente in un cassetto del mobile tanto la scatola quanto l'onnipresente groviglio di cavi.

Se poi non la vuoi o non ti serve, la One Connect Box si può anche fissare facilmente alla base.

Veniamo alle specifiche. Il S95F di Samsung offre quanto segue:

  • 4 porte HDMI 2.1, una con eARC (HDMI 2)
  • 3 porte USB-A, 1 porta USB-C
  • 1 uscita per Toslink
  • 1 porta LAN
  • 1 slot CI
  • connessioni dell'antenna
  • Bluetooth 5.3
  • WiFi 5
  • controllo vocale: Bixby

Tutti e quattro gli ingressi HDMI supportano HLG, HDR10 e HDR10+. Continua invece a mancare il Dolby Vision. Ahimè. E anche in futuro non si prevedono cambiamenti. Solo all'inizio dell'anno Charlie Chulho Bae, responsabile della gestione dei prodotti TV e audio in Europa, ha detto: «Non adottiamo gli standard esistenti, ma preferiamo sviluppare le nostre tecnologie».

A questo si aggiunge il fatto che Netflix (e forse anche altri) presto offriranno più contenuti HDR10+.

In compenso, se vuoi inviare il suono a un sistema audio esterno, l'S95F supporta il Dolby Atmos, compreso il passthrough. I formati audio DTS, invece, non sono supportati dagli altoparlanti integrati, né vengono trasmessi dal televisore. Vengono però riprodotti e trasmessi come audio PCM 5.1 multicanale di qualità inferiore.

Misurazioni: più luminoso, pulito, controllato

Stai per leggere informazioni molto tecniche. Per le mie misurazioni utilizzo lo strumento professionale di Portrait Display per classificare in modo oggettivo la qualità dell'immagine. Se dettagli e diagrammi non sono esattamente la tua passione, puoi passare direttamente al capitolo «L'immagine: precisione con grinta».

Per quanto riguarda i dati rilevati, ho misurato tutte le modalità dello schermo del televisore senza eseguire la calibrazione, ovvero nello stato in cui l'apparecchio esce dalla confezione. Ho fatto solo poche modifiche alle impostazioni.

I valori migliori per tutti i tipi di contenuto sono quelli che ho ottenuto nella «modalità Filmmaker». Tranne che per i videogiochi, per i quali dovresti sempre utilizzare la modalità Gaming a causa dell'input lag.

La luminosità massima

Al confronto, il Philips OLED 809 con 906 nit sembra fin troppo modesto. Il che è passabile per la fascia media, ma parliamo comunque di un altro livello.

Samsung si piazza ottimamente anche nel segmento dei display di grandi dimensioni. A schermo intero (immagine bianca al 100%), l'S95F arriva a 385 nit, un valore appena superiore al G5 (380 nit) e molto più alto rispetto all'S95D dell'anno scorso (292 nit). Samsung ha migliorato notevolmente la luminosità massima e, insieme a LG, brilla di luce propria.

Bilanciamento del bianco, colori e toni di grigio

Il DeltaE medio rimane sotto il 3, ma nei livelli più luminosi sfiora il 5, che è il massimo «consentito» per i televisori top di gamma. Nella quotidianità questo vuol dire ottima fedeltà dei colori per noi comuni mortali, con un po' di margine di miglioramento per i più esigenti.

Nella copertura degli spazi colore rilevo quanto segue:

  • Rec. 709: 100% (buona = 100%) – lo spazio colore standard per contenuti SDR come live TV, DVD e Blu-ray.
  • DCI-P3: 99,7% (buona = >90%) – lo spazio colore standard per i contenuti in HDR, ad esempio in HDR10 o Dolby Vision.
  • BT.2020: 91,39% (buona = >90%) – lo spazio colore del futuro. I contenuti attuali lo usano raramente o mai.

Anche questa volta il QD-OLED non delude. Come il modello precedente, l'S95F copre quasi completamente lo spazio colore DCI-P3, mentre la copertura del BT.2020 è di poco superiore al 90%: un risultato che non raggiungono gli attuali WOLED di LG, ma solo i pannelli QD-OLED prodotti dagli stabilimenti Samsung. In breve: i colori non sembrano solo ricchi, ma anche puliti.

Rifrazioni

Come già il modello precedente, anche l'S95F ha uno strato antiriflesso opaco, che conferma ancora una volta il primato di Samsung in questo campo. Soprattutto alla luce del giorno, il televisore mette in mostra tutti i suoi punti di forza: la luce in entrata non viene riflessa, ma diffusa su un'ampia superficie. Invece di creare punti luminosi, la luce si diffonde in modo uniforme su tutta la superficie dell'immagine, senza causare riflessi fastidiosi.

L'immagine rimane chiaramente distinguibile anche in scene molto buie (sotto: «Blade Runner 2049») con una finestra alle spalle o una fonte di luce diretta nella stanza.

Ovviamente c'è anche il rovescio della medaglia. In ambienti molto luminosi, i livelli di nero perdono un po' del loro impatto perfetto. Il nero, quindi, risulta piuttosto opaco. Ma ad essere sinceri: durante il giorno, a cosa mi serve un livello di nero teoricamente perfetto se metà dello schermo è coperto dal riflesso della finestra?

In una stanza buia, invece, tutto è più equilibrato: l'S95F offre il classico nero OLED, ricco di contrasto e preciso. Quindi, devi accettare il compromesso del nero opaco solo se l'ambiente è molto luminoso. Un compromesso intelligente, di cui sento la mancanza ogni volta che provo un altro televisore.

L'immagine: precisione con grinta

L'immagine che ti offre l'S95F è incredibilmente luminosa per un OLED e ha colori super realistici già con le impostazioni di fabbrica, almeno teoricamente. Ma come si comporta alla prova pratica il nuovo modello di punta QD-OLED di Samsung?

È ora di fare un confronto diretto. Oltre all'S95F, ho testato nelle stesse condizioni anche il suo predecessore, l'S95D, e l'attuale modello di punta di LG, l'OLED G5. Tre televisori di fascia alta, due diverse tecnologie OLED: una con punti quantici e l'altra con OLED tandem. Quale offre l'immagine migliore?

Se vuoi dare un'occhiata ai test dettagliati dei due modelli, li trovi qui:

Resa cromatica

Qual è la differenza tra i tre migliori OLED a livello di resa cromatica? Li ho messi alla prova con scene tratte da «Guardiani della Galassia Vol. 2», «Avatar: la via dell'acqua» e «James Bond: Skyfall», tutti film molto impegnativi dal punto di vista visivo, con colori accesi, giochi di luce raffinati e tonalità della pelle difficili da riprodurre.

Fonte: Disney+, «Guardiani della Galassia Vol. 2» / «Avatar: la via dell'acqua» / Apple TV+, «James Bond: Skyfall»

Il vecchio S95D è il più essenziale del trio: regolato in modo più freddo, super preciso, con una sobrietà quasi documentaristica. Se cerchi la massima fedeltà al riferimento, con questo televisore non puoi sbagliare. Lo confermano anche le mie misurazioni (vedi sopra). Tuttavia, la differenza è così piccola da essere difficilmente percepibile nella pratica.

Qual è il televisore migliore? Dipende dai gusti. Come quando devi giudicare tre ottimi vini: dipende da cosa c'è nel bicchiere accanto. Personalmente, però, mi piace di più il G5 di LG.

Livello di nero e gradazione della luminosità

Come se la cavano gli OLED di punta con scene di film particolarmente buie o molto luminose? L'ho testato con «Blade Runner 2049» e «Jurassic World», due film che fanno un uso estremo di ombre, luci intense e contrasti.

Fonte: UHD Blu-ray, «Blade Runner 2049» / «Jurassic World»

L'S95F eccelle in entrambi i casi, con una precisione impressionante. Nelle immagini scure si vedono bene anche le ombre più sottili, senza che il livello del nero perda di profondità. Non c'è traccia di black crush, niente schiaritura artificiale: solo un'immagine pulita e intensa con dettagli ben definiti. Non delude nemmeno con le luci intense: le fonti luminose sono ben definite, le gradazioni di colore nette e non «sporche».

Il G5 di LG crea effetti più suggestivi nella riproduzione del nero: le aree scure sono ancora più sature, ma leggermente meno definite. In compenso, brilla quando c'è tanta luce: il sole, le esplosioni, il cielo... tutto sembra radioso e vivo. Tuttavia, nei momenti topici più precisi gli manca un po' di differenziazione.

L'S95D compete nella stessa categoria dei suoi due successori, ma ha una messa a punto leggermente più discreta. Il tratteggio delle ombre è ancora ottimo, ma non così dettagliato. E nelle scene luminose l'immagine appare un po' più piatta, soprattutto nei passaggi di luminosità più sfumati.

Per farla breve: tutti e tre i modelli offrono prestazioni di altissimo livello. L'S95F è il più controllato, il G5 il più luminoso, l'S95D il più neutro. Differenze? Sì, ma minime e visibili solo con un confronto diretto.

Il processore: veloce, pulito e (quasi) intelligente

Il processore è il cervello del televisore. Il suo compito principale è quello di ricevere, elaborare e visualizzare i segnali delle immagini. Il processore riconosce la scarsa qualità dell'immagine e cerca di migliorarla rimuovendo il rumore, migliorando i colori, smussando i bordi, rendendo più fluidi i movimenti e aggiungendo informazioni mancanti ai pixel.

Motion processing e judder

Fonte: Blu-ray UHD, «1917». Timestamp: 00:42:25.

L'S95F se la cava bene. La telecamera è per lo più ferma, con solo qualche leggero tremolio durante le panoramiche molto uniformi. Come con il modello precedente, ho impostato il calcolo delle immagini intermedie su una riduzione del judder pari a 5 e una riduzione della sfocatura pari a 10. Per me è il migliore compromesso.

In un confronto diretto, tuttavia, il G5 di LG è ancora davanti a tutti. La sua presentazione appare ancora più fluida. Come se la telecamera scivolasse su dei binari. Zero effetto soap opera e zero vibrazioni. L'S95D è quasi allo stesso livello dell'S95F, forse con un pelo meno precisione nei movimenti più fini.

Upscaling

Ora arriviamo a uno dei test più difficili: quanto il processore riesce a migliorare delle sorgenti di bassa qualità, come i vecchi Blu-ray, la TV in diretta o le serie come «The Walking Dead». Quest'ultima è stata volutamente girata su pellicola da 16 mm per creare quell'atmosfera post-apocalittica di distruzione grazie alla particolare grana della pellicola e al rumore d'immagine.

Fonte: Netflix, «The Walking Dead», stagione 7, episodio 1. Timestamp: 00:02:30.

L'S95F sorprende positivamente. Gli artefatti di compressione, prima ben visibili sull'S95D, sono quasi spariti. Il nuovo processore del Samsung fa un lavoro fantastico: l'immagine è nitida, ferma e sembra molto più definita, anche nelle zone buie non c'è quasi nessun rumore fastidioso. Finalmente.

Anche il G5 di LG non è da meno. Il processore Alpha 11 continua a ridurre efficacemente il rumore delle immagini senza perdere dettagli. Nel confronto diretto con l'S95F, la differenza è minima: forse la rappresentazione dell'LG appare più naturale. In sostanza, entrambi i televisori ottengono eccellenti risultati nell'upscaling. Il fatto che Samsung si stia avvicinando alla qualità di LG è uno degli aspetti più gratificanti di questo test.

Gaming: input lag e modalità Game

  • 4 porte HDMI 2.1 (4K 165Hz)
  • Auto Low Latency Mode (ALLM)
  • Frame rate variabili (FreeSync Premium Pro e HDMI Forum VRR)
Fonte: PS5, «Spider-Man 2», modalità 120 Hz, HDR, VRR e ray tracing attivati.

Samsung Tizen AI: Microsoft Copilot è a bordo, ma nessuno guida

Proprio come LG, anche Samsung ha fatto dell'IA il tema principale dei suoi televisori del 2025. Infatti, tutti i nuovi modelli sono dotati di Microsoft Copilot, un modello vocale davvero potente che finalmente dovrebbe rendere smart il controllo vocale della TV.

A prima vista l'idea sembra geniale: invece di dare comandi vocali fissi, dovresti poter semplicemente raccontare alla TV che cosa vorresti vedere, ad esempio: «Sto cercando quel film d'azione in cui un tizio in camicia bianca corre attraverso un grattacielo che sta esplodendo». E la TV non solo ti capisce, ma ti dice anche dove puoi guardare «Die Hard» in streaming, noleggiarlo o comprarlo.

Sembra il futuro, ma purtroppo (per ora) è solo fantascienza.

Per quanto riguarda il controllo vocale: non mi aspettavo un disastro e in effetti non c'è stato. Ma non sono nemmeno entusiasta del risultato. Comandi semplici come «Apri le impostazioni dell'immagine» a volte funzionavano perfettamente, altre volte non funzionavano affatto. A volte avevo la sensazione che il televisore stesse ascoltando. Altre volte non ascoltava di sicuro.

In ogni caso, rispetto al G5 di LG, il Samsung ogni tanto capisce qualcosa in più, ma non tutto. Ho comunque evitato di fare domande più complesse. Perché l'immagine di un assistente intelligente che trova film su richiesta, modifica le impostazioni e mi spiega il mondo è più una fantasia che una realtà.

In breve

Un televisore a cui non si può rimproverare (quasi) nulla

Il Samsung S95F non è un prodotto rivoluzionario, ma per veri intenditori. Rispetto al suo predecessore, praticamente è migliorato sotto ogni aspetto: è più luminoso, più pulito e più preciso, soprattutto con i contenuti HDR. Per quanto riguarda la fedeltà cromatica, il contrasto e la luminosità massima, è addirittura il miglior OLED che abbia mai testato. E anche nell'upscaling e nel gaming, per la prima volta è all'altezza della serie G di LG, che è quasi la notizia più importante.

Qualche punto debole? Sì, un paio. Continua a mancare il Dolby Vision, anche se la fedeltà dei colori non ne risente per niente, almeno secondo i valori rilevati. Al contrario: com'è tipico della tecnologia QD-OLED, l'immagine resta super precisa. Il controllo vocale, però, è ancora più un accessorio superfluo che un vero aiuto. Il Samsung S95F è quindi un QD-OLED attualmente all'apice della sua categoria e che consiglio senza esitazione.

Pro

  • Molto luminoso per essere un OLED
  • Eccellente resa dei colori e del contrasto
  • Strato opaco come efficiente antiriflesso
  • Processore migliorato con ottimo upscaling
  • Modalità gaming ottima con bassa latenza

Contro

  • Nessun Dolby Vision
  • Controllo vocale più frustrante che utile

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Scrivo di tecnologia come se fosse cinema – e di cinema come se fosse la vita reale. Tra bit e blockbuster, cerco le storie che sanno emozionare, non solo far cliccare. E sì – a volte ascolto le colonne sonore più forte di quanto dovrei.


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