«Civilization VI»
Opinione

Mamma mia che vergogna: non ho mai giocato a questi giochi leggendari!

Domagoj Belancic
7.8.2024
Traduzione: Martina Russo

Nella mia carriera di gamer ho completamente ignorato alcune serie di giochi leggendarie. Ecco le dieci serie ignorate di cui mi vergogno di più.

Oltre al mio mucchio della vergogna «normale», ho un altro elenco che mi crea ancora più ansia. Un elenco di serie leggendarie che non ho toccato neanche per un secondo. Si tratta di giochi che fanno parte della formazione di base. Titoli che non puoi non aver giocato. Soprattutto se ti definisci un «redattore che scrive di giochi».

E tuttavia, nella mia carriera di gamer, non ho mai toccato uno solo dei giochi di questo elenco.

«Diablo»

Qualche anno dopo ho evitato accuratamente anche «Diablo IV» (2023), che si presentava come la summa di tutti i giochi precedenti della serie. Un gioco che combinava molti elementi dei capitoli precedenti. In altre parole: non faceva per me.

Che probabilità ci sono che mi metta a giocare a questi titoli?
Preferisco vivere con la vergogna di non aver mai toccato un «Diablo» piuttosto che sforzarmi di entrare in un universo di gioco che non mi attira per niente.

«Half-Life»

Perché non ho mai giocato a questi titoli?
Gordon Freeman e il suo piede di porco sono icone del gaming. All’epoca dell’uscita della prima versione per PC (1998), con i miei teneri otto anni ero ancora troppo giovane per questo rivoluzionario sparatutto in prima persona della Valve. Per di più, a quel punto mi ero anche largamente convertito dal gaming su PC a quello su console (eternamente grato, Playstation).

Con la successiva generazione di console, sono passato al Gamecube di Nintendo. Ecco perché ho rinunciato sia alla re-release di «Half-Life» (2001) che a quella di «Half-Life 2» (2004): nessuno dei due giochi era uscito per la scatoletta viola di Nintendo

Nel 2020 ho seguito con interesse il successo VR «Half-Life Alyx». Ma ancora una volta, mi mancava l’hardware necessario. Avevo una PS4 e delle cuffie Playstation VR. Dovevo comprarmi degli occhiali VR solo per questo gioco? Non se ne parla.

Che probabilità ci sono che mi metta a giocare a questi titoli?
Mi piacerebbe recuperare la serie «Half-Life». Le originali ambientazioni sci-fi, la storia e il gameplay che combina shooter e rompicapo mi ispirano un sacco.

Per quanto riguarda l’hardware VR, attualmente sono arrivato alla Playstation VR2. Grazie alla successiva compatibilità su PC con gli occhiali della Playstation adesso potrei anche giocare a «Half-Life Alyx». O magari inizierò dai giochi originali.

«Silent Hill»

Che probabilità ci sono che mi metta a giocare a questi titoli?
Nel frattempo, la mia astinenza dall’horror è finita. Ironicamente, ho superato il mio trauma da horror giocando al remake di «Resident Evil 4» uscito l’anno scorso. Ma la voglia di giocare a «Silent Hill» non mi è mai più tornata. Dopo il terzo episodio (2003), purtroppo la serie è crollata a livello di qualità.

Anche l’annunciato remake di «Silent Hill 2» finora sembra deludente. Pertanto, sono scettico anche riguardo gli altri giochi previsti («Silent Hill Townfall» e «Silent Hill f»).

«Tomb Raider»

Perché non ho mai giocato a questi titoli?
L’uscita dei primi tre «Tomb Raider» (dal 1996 al 1998) per me è passata quasi inosservata. A scuola i ragazzi più grandi erano invece entusiasti di questo gioco. Circolavano voci su un certo cheat che ti permetteva di giocare con la protagonista Lara Croft tutta nuda. Da non credere! Anche in televisione vedevo servizi su questo gioco «per grandi», che spiccava nel mare di titoli per bambini.

Essendo nato nel ’90, non rientravo ancora nel target principale di «adolescenti arrapati» che volevano giocare con la protagonista in abiti succinti e dai seni a triangolo. Al contrario del collega di redazione Kevin, che invece aveva una cotta digitale per Lara:

Ad ogni nuova release, la qualità dei giochi calava sempre più e l’entusiasmo che circondava questa serie di azione e avventura veniva gradualmente meno. Di conseguenza, sentivo parlare sempre meno delle avventure di Lara.

Dopo un lungo periodo di silenzio, nel 2013 arriva il reboot, preannunciato come il grande ritorno della serie ormai in difficoltà. Ma non mi colpisce più di tanto. A dire il vero, i trailer che avevo visto sembravano abbastanza soddisfacenti. Ma ormai con «Uncharted» avevamo una serie di giochi che aveva perfezionato il genere di «Tomb Raider» e «Indiana Jones». Al suo confronto, l’avventura di Lara sembrava fosse stata ordinata su Wish.

«Tom Clancy’s»

La mia preferita è sempre stata la serie «Splinter Cell», perché il suo gameplay stealth è molto diverso da quello degli altri sparatutto.

Ricordo ancora l’hype intorno alla grafica, alla prima apparizione dell’agente segreto Sam Fisher su Xbox. Al suo lancio nel 2002 il gioco aveva un aspetto incredibile. Erano in particolare gli effetti luminosi, con le ombre realistiche, a lasciare a bocca aperta critici e fan. A me ha sempre colpito anche la grafica. Ma non abbastanza da indurmi a comprare il gioco o uno dei suoi numerosi successori.

«Metal Gear»

Perché non ho mai giocato a questi titoli?
Alcuni dei miei amici sono fanatici assoluti di Kojima e hanno sempre cercato di convincermi a giocare a «Metal Gear». Senza riuscirci.

Mi sono quindi ripromesso di affrontare la «Metal Gear Master Collection» e l’imminente remake di «Snake Eater». E ora spero che la serie venga comunque continuata in qualche modo.

«Borderlands»

Perché non ho mai giocato a questi titoli?
Non sopporto l’umorismo di «Borderlands». Tutto quello che ho visto o sentito finora su questi giochi mi irrita. I giochi sono pieni di riferimenti di cultura pop vuoti e superati. I dialoghi sono inutilmente lunghi, inutilmente chiassosi e inutilmente volgari. L’atteggiamento pseudo-edgy accoppiato a dichiarazioni pseudo-politiche mi fa rabbrividire.

Sembra quasi che i giochi siano stati scritti da persone rimaste bloccate a livello mentale nel periodo di sviluppo dell’adolescenza. Lo youtuber Jareberri pie riassume bene i problemi che ho con questo tipo di umorismo facendo qualche esempio:

È un peccato, perché dal punto di vista visivo trovo che la serie sia riuscita molto bene. Colori intensi, design dei personaggi originale e uno stile fumettistico accattivante lo fanno spiccare sulla massa dei giochi AAA «realistici».

Che probabilità ci sono che mi metta a giocare a questi titoli?
Ma non riuscirò mai a farmi piacere l’umorismo della serie. Nelle mie ricerche sui giochi, ho letto che il primo titolo (2009) utilizzava un umorismo molto più «gradevole» rispetto a «Borderlands 3» (2019) e agli spin-off usciti successivamente («Tiny Tina’s Wonderland», «New Tales from the Borderlands»). Ma non ho comunque intenzione di giocarci.

Ho avuto un’ulteriore conferma che la mia astinenza da «Borderlands» era giustificata anche dall’adattamento cinematografico, assolutamente inguardabile. I trailer del film «Borderlands», con dialoghi pessimi e battute patetiche, sembrano girati da un gruppo fan a una convention di cosplay. Terribili. Non voglio avere nulla a che fare con questo franchising.

«Kingdom Hearts»

Perché non ho mai giocato a questi titoli?
Mi piacciono i giochi di ruolo giapponesi. E mi piace la Disney. La serie di giochi «Kingdom Hearts» è la fusione definitiva di questi due mondi. Ma non riesco a trovare il modo giusto di accedere alla serie. Inizialmente perché non avevo l’hardware necessario (PS2). E successivamente, perché avevo perso la visione d’insieme dei giochi.

La storia estremamente complessa – le malelingue direbbero: inutilmente caotica – di «Kingdom Hearts» è raccontata attraverso innumerevoli giochi principali, spin-off e riedizioni. La nomenclatura dei singoli giochi è un disastro: cosa diavolo sarebbe «Kingdom Hearts: 1.5 Remix»? E cosa mi significa «Kingdom Hearts: 2.8 Final Chapter Prologue»? O, ancora, «Kingdom Hearts Re:coded (HD Remastered cinematics)»? Chi cavolo va a pescare questi nomi allucinanti?

A questo si aggiunge il fatto che i giochi sono distribuiti su moltissime piattaforme, tra cui PS2, PS3, PSP, Gameboy Advance, DS e 3DS. Forse anche altre console. Io di certo non lo so, perché mi sono perso. Mi piacerebbe molto addentrarmi in questo mondo, ma mi sembra un’impresa anche solo trovare il giusto punto d’ingresso. E a causa dei numerosissimi giochi in formato XXL con centinaia di ore di gioco, mi sembra un impegno troppo gravoso.

Che probabilità ci sono che mi metta a giocare a questi titoli?
Lo studio di sviluppo Square Enix sta attualmente lavorando a «Kingdom Hearts IV». Non voglio lanciarmi nel quarto capitolo senza aver prima giocato a tutti i giochi precedenti.

Nonostante il mio amore per i personaggi Disney e per i JRPG, dubito che troverò mai la voglia e soprattutto il tempo di giocare a questa serie.

«Gears of War»

Perché non ho mai giocato a questi titoli?
Con le sue sparatorie basate sulla copertura, «Gears of War» ha influenzato e ispirato molti altri giochi. Tra gli altri, uno dei miei franchise preferiti in assoluto: «Uncharted». A posteriori, sono grato a «Gears of War» per questo.

All’epoca della trilogia di «Gears of War» su Xbox 360 (dal 2006 al 2011), invece, trovavo quei giochi repellenti. Per me, sono il simbolo di un’epoca noiosa di sparatutto generici, popolati da uomini fisicati del periodo dell’Xbox 360 e della PS3. Un periodo in cui molti giochi erano praticamente tutti uguali. Giochi «da adulti», tetri, sanguinolenti. Con una palette di colori desaturati e un look grigio-marrone deprimente.

Per di più, all’epoca ero ancora un guerriero delle console, che aveva giurato fedeltà agli schieramenti Playstation e Nintendo. Guai a fare entrare un’Xbox 360 in casa mia!

Che probabilità ci sono che mi metta a giocare a questi titoli?
Adesso non mi interessa più come e dove gioco. Con l’Xbox Game Pass, potrei recuperare l’intera serie sulla mia Xbox Series X. Ma non è che abbia tutta questa voglia. Quei giochi sembrano reliquie di un’epoca a cui non voglio tornare, anche quelli più recenti («Gears of War 4» 2016 e «Gears 5» 2019).

Microsoft sta attualmente lavorando al prequel «Gears of War: E-Day». Dubito che questo progetto mi convincerà a dedicarmi alla serie.

«Civilization»

Perché non ho mai giocato a questi titoli?
Gioco molto raramente a giochi di strategia e di costruzione. Il titolo di questo genere a cui ho dedicato più tempo probabilmente è stato «Anno 1503», un gioco di strategia in real time. Nei primi anni del 2000 era uno dei pochi giochi capaci di riportarmi dalla console al PC. Ogni tanto ci riusciva anche «Age of Empires II».

In quel periodo avevo sperimentato la modalità di gioco a turni di «Civilisation» solo di sfuggita. Non mi interessava molto e preferivo invece giocare in tempo reale con «Anno».

Fra l’altro, nella mia carriera di gamer mi stavo allontanando sempre più dai giochi su PC a favore della comodità di giocare davanti alla TV con le console come Playstation e Nintendo. Conseguentemente, con il tempo era anche calato il mio interesse per i giochi di strategia in generale.

Che probabilità ci sono che mi metta a giocare a questi titoli?
Lo studio di sviluppo Firaxis Games sta attualmente lavorando a «Civilization VII». Se nel mese di uscita del gioco non ci sono di nuovo tre altri candidati al GOTY, potrei anche pensare di tuffarmi nella serie.

Immagine di copertina: «Civilization VI»

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Il mio amore per i videogiochi si è svegliato alla tenera età di cinque anni con il Gameboy originale ed è cresciuto a dismisura nel corso degli anni.


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