Siri Schubert
Test del prodotto

Il sonno profondo è un miraggio? Provo le cuffie per dormire Soundcore «Sleep A30»

Siri Schubert
9.10.2025
Traduzione: Nerea Buttacavoli
Immagini: Siri Schubert

Sonno più profondo, più tranquillo e più riposante, anche in presenza di russamento o rumori del traffico. Le cuffie Soundcore «Sleep A30» promettono esattamente questo. Le ho messe alla prova.

Per alcuni dormire è la cosa più facile del mondo: testa sul cuscino, occhi chiusi e sonno profondo fino al mattino. Anche se i vicini si esercitano con il trombone a mezzanotte. Per altri, come me, il sonno profondo è più un miraggio. Anche lo scricchiolio di un ramo – per non parlare del russare o delle campane della chiesa – può allontanarlo. E più lo inseguo, più lui fugge. Ecco perché ho testato le cuffie per il sonno Soundcore «Sleep A30».

Avevo già indossato sporadicamente il modello precedente, le «Sleep A20», ma non ne ero del tutto soddisfatta. Non erano comode durante il sonno e facevano ben poco per contrastare i rumori del russare.

Le mie speranze per le «Sleep A30», quindi, erano alte. Secondo il produttore, infatti, sono dotate di cancellazione attiva del rumore, rilevamento intelligente del sonno e mascheramento del russare che si adatta all'ambiente. Inoltre, sono circa il sette percento più piatte delle «Sleep A20», quindi dovrebbero essere adatte anche a chi dorme sul fianco (cioè a me).

Prima impressione: serve qualche regolazione

Quando tengo in mano le «Sleep A30», rimango colpita dal peso ridotto (tre grammi) e dalla forma piatta delle cuffie. «Ecco come dovrebbero essere gli auricolari per chi dorme sul fianco», penso.

Ma la prima notte porta con sé la disillusione. Mentre dormo sul fianco, le cuffie premono così tanto che le bandisco dalle orecchie dopo poco meno di due ore. Ho provato altri auricolari e so che i miei padiglioni sono particolarmente sensibili. Tuttavia, Soundcore fornisce un'intera batteria di attacchi in silicone e in memory foam per trovare la giusta vestibilità individuale. Non è un compito facile.

Mi ci vogliono quattro notti per trovare quelli giusti. All'inizio provo quelli in memory foam perché «sigillano» il condotto uditivo e dovrebbero bloccare meglio il rumore. Ma non sono adatti alle mie orecchie. In definitiva, sono i piccoli attacchi in silicone che mi permettono di dormire – anche se premono un po', il che però è sicuramente dovuto alle mie orecchie sensibili. Conclusione: vale sicuramente la pena sperimentare con i diversi attacchi.

Innumerevoli variazioni di suono

Lo ammetto, le prime notti con i nuovi auricolari sono tutt'altro che tranquille. Mi sono affidata alle raccomandazioni dell'app e, come gli attacchi in memory foam, non funzionano per me per quanto riguarda il suono. Il cinguettio degli uccelli mi sveglia e il rumore dell'acqua stimola la mia vescica, e il continuo andare in bagno non favorisce certo un buon sonno.

Nel mio piccolo esperimento, mi sono resa conto che su di me l'audio delle onde cerebrali non ha esattamente un effetto che favorisce il sonno. Al contrario: mi sento stranamente sveglia e concentrata. Quando ascolto i binaural beats il giorno dopo al lavoro, mi trovo bene: concentrazione indisturbata con un piacevole rumore di fondo.

La svolta arriva la sera successiva, quando sperimento con il rumore personalizzato nell'app. Posso scegliere tra una varietà di suoni e persino combinarli. Il gracchiare delle rane, i richiami degli uccelli, l'abbaiare dei cani e il rumore della cucina sono tra i suoni più stravaganti. Il suono morbido e monotono delle onde mi fa dormire profondamente. L'analisi del sonno lo conferma: 90% di efficienza del sonno e sonno profondo. Esperimento riuscito.

Il russare è ben mascherato

Ora viene la prova decisiva: quanto riescono gli auricolari a neutralizzare i rumori del russare? Le «Sleep A30» utilizzano tre metodi per contrastare il ladro del sonno: la sigillazione fisica del condotto uditivo con tappi in silicone o in memory foam, la riproduzione di suoni rilassanti e infine, la super arma: Active Noise Cancelling (ANC).

Con quest'ultima, il microfono integrato nella custodia di ricarica misura la frequenza, il volume e il ritmo dei rumori da coprire. In parole povere, un segnale acustico opposto viene riprodotto attraverso le cuffie per neutralizzare il russare fastidioso.

Per testare questa funzione, riproduco i «Realistic Snoring Sounds» su YouTube, cioè undici ore di russamento ininterrotto (quante cose esistono...).

Anche se mi concentro sul russare per motivi di test, con le «Sleep A30» passa sempre più in secondo piano, finché lo percepisco ancora, ma non mi dà più fastidio. Il volume del nubifragio himalayano si adatta automaticamente al russare. Trovo rilassante il suono del vento che sovrasta la pioggia. Mi addormento lentamente. Anche qui: esperimento riuscito!

Il fatto che le cuffie siano state progettate per il sonno si nota anche dalla discreta illuminazione della custodia di ricarica. Grazie ad essa, puoi trovarla anche al buio – purché sia a portata di mano sul comodino.

Do anche dei punti bonus per l'analisi del sonno, che mi ha sorpreso. Di solito ritengo che il monitoraggio del sonno sia un espediente inutile. So da sola se ho dormito bene – sono lì e noto se continuo a girami o se sto riposando come un bradipo esausto.

Questo monitoraggio del sonno è diverso: non solo mi mostra quanto tempo trascorro nel sonno profondo (18%), ma anche qual è l'intervallo abituale (dal 13 al 23%). Con un po' di contesto, l'analisi diventa più preziosa per me. Ci sono anche informazioni sulle singole fasi del sonno, sul girarsi mentre si dorme e sui benefici del sonno REM. Per me, queste informazioni sono più utili dei soli numeri.

Anche i comandi degli auricolari sono ottimizzati per essere eseguiti a letto. Per cambiare modalità o volume puoi toccare gli auricolari – almeno due volte. Questo dettaglio è utile per evitare di cambiare accidentalmente la modalità quando ti giri nel letto. All'inizio non ho trovato i controlli particolarmente affidabili, ma ora mi ci trovo bene. Non so dire se sia dovuto all'aggiornamento del firmware o al fatto che ormai ci ho preso la mano.

È anche possibile effettuare telefonate con le cuffie. Ma io non l'ho testato, dopotutto cerco un sonno indisturbato.

In breve

Le Soundcore «Sleep A30» creano condizioni ideali per un sonno tranquillo

Preferisco dormire in un ambiente tranquillo, la TV o altri rumori come aiuto per addormentarmi non fanno per me. Ecco perché indosserei le «Sleep A30» soprattutto negli hotel, nei B&B con vicini rumorosi o nelle notti in cui il rumore della giostra dei pensieri mi tiene sveglia. O quando voglio finire di ascoltare un podcast prima di andare a dormire. Il prezzo è piuttosto elevato per un uso occasionale.

Chi ama addormentarsi con il rumore di fondo apprezzerà le cuffie. Le numerose opzioni di personalizzazione, la vestibilità e la cancellazione attiva del rumore sono tutti argomenti validi. Il fatto che i podcast e la musica si spengano automaticamente è un altro vantaggio. Anche perché questa funzione non mette a dura prova l'udito come il rumore di fondo continuo, che i ricercatori del sonno ritengono possa diventare un problema a lungo termine. Per chi vuole approfondire le proprie conoscenze, sono utili le buone analisi del sonno nell'app.

Nel complesso, le Soundcore «Sleep A30» mi hanno convinto. Rispetto al modello precedente, sono a un livello superiore in termini di vestibilità e cancellazione del rumore. Dopo la fase di sperimentazione e familiarizzazione, garantiscono un sonno profondo e tranquillo e riducono persino i rumori del russare. Offrono il miglior supporto per dormire che mi possa aspettare da un auricolare.

Pro

  • Auricolari piatti e piccoli, adatti anche a chi dorme sul fianco
  • Active Noise Canceling
  • Mascheramento intelligente del russare
  • Utilizzabili con Bluetooth e audio locale
  • Vestibilità e suono personalizzabili
  • Adatte anche per le chiamate e la concentrazione al lavoro
Immagine di copertina: Siri Schubert

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Ricercatrice subacquea, guida outdoor e istruttrice di SUP. Anche se non sono ancora un'esperta dell'acqua, perché ho ancora molto da scoprire e imparare, laghi, fiumi e mari sono i miei campi da gioco. Mi piace anche cambiare prospettiva e guardare il mondo dall'alto, facendo del trail running e facendo volare droni. 


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