Luca Fontana
Test del prodotto

Sonos Arc Ultra alla prova: rivoluzione del suono o marketing?

Luca Fontana
21.11.2024
Traduzione: Rebecca Vassella

Quattro anni dopo la Sonos Arc arriva la nuova generazione: la Sonos Arc Ultra. Grazie all'innovativa tecnologia Sound Motion e ai 14 driver, promette un'esperienza sonora ancora più intensa. La nuova soundbar è in grado di soddisfare le elevate aspettative?

Era ora che Sonos aggiornasse la fascia alta del suo portfolio di soundbar. La Sonos Arc, la «vecchia» soundbar, ha già più di quattro anni. All'epoca, il Dolby Atmos – il suono proveniente dall'alto – è stato presentato come una grande innovazione. E oggi?

Oggi Sonos Arc Ultra, il nuovo dispositivo di punta, vuole essere una soundbar reinventata da zero. L'Arc Ultra ha un nuovo fulcro: la tecnologia Sound Motion, come ha detto Paul Peace, responsabile dello sviluppo della piattaforma audio di Sonos, ad alcuni giornalisti (me compreso) durante una call. Si tratta di una tecnologia di conversione del suono che dovrebbe consentire di produrre una «pienezza di suono ancora maggiore» nonostante i diffusori più compatti.

Diamo quindi un'occhiata al nuovo messia della soundbar.

Arc Ultra: la nuova soundbar in dettaglio

La Sonos Arc Ultra è diventata leggermente più larga, quasi 118 centimetri. Rispetto al suo predecessore, si tratta di circa tre centimetri in più. Piuttosto ingombrante, soprattutto per chi ha un televisore piuttosto piccolo: l'Arc Ultra sporge da uno schermo con diagonale fino a 49 pollici. Tuttavia, per piccoli televisori in salotti (probabilmente) più piccoli, l'Arc Ultra sarebbe comunque eccessiva. Personalmente sceglierei una Sonos Beam.

Tuttavia, l'Arc Ultra è alta un centimetro in meno e profonda un centimetro in meno rispetto al suo predecessore. Sembra poco, ma fa una grande differenza, soprattutto in altezza: se la soundbar blocca il sensore a infrarossi del televisore, l'accensione e lo spegnimento deve avvenire con il telecomando. Per riassumere:

Larghezza: 117,8 cm
Altezza: 7,5 cm
Profondità: 11,06 cm

Ma ingombrante non significa rozza e nemmeno brutta. Al contrario. A prima vista, l'Arc Ultra e il suo predecessore sono quasi indistinguibili: griglia simile, forma ovale e meno spigolosa, colore opaco monocromatico. Penso che sia di classe.

Sotto la griglia si trovano in totale 14 altoparlanti, che insieme forniscono un sistema audio 9.1.4. Sono inoltre presenti 15 amplificatori digitali di Classe D.

Se tutto questo è un po' troppo gergale per te, sappi che Sonos ti promette un campo sonoro incredibilmente ampio e alto, che ti farà credere che nella stanza ci siano molti più diffusori, anche sopra di te, di una sola soundbar.

Matematica per le tue orecchie, per così dire.

Ma – e qui chiudo di nuovo la parentesi – non importa quanti algoritmi e tecnologie cerchino di ingannarti, finché non ci sono altoparlanti ovunque nella stanza come al cinema, la promessa di un suono 3D reale da parte di tutti i produttori rimane puro marketing. Pertanto, se non disponi di altoparlanti sul soffitto, non ti devi aspettare di sentire effettivamente un elicottero sopra la propria testa.

Miracolo sonoro? Prova d'ascolto di Sonos Arc Ultra

Per capire meglio cosa intendo, ecco un video della calibrazione con la Sonos Beam tre anni fa (il principio è esattamente lo stesso):

A proposito di Trueplay: ora è disponibile anche in una versione leggermente ridotta per i telefoni Android; in precedenza era disponibile solo per gli utenti Apple. Ottimo, almeno i telefoni Android possono ora calibrare correttamente. Ma la versione di Apple, che richiede un po' più di tempo per la calibrazione, è più precisa.

Inizio con la migliore scena di gara di «Ford vs Ferrari», quella che si svolge di notte durante la gara di 24 di Les Mans. Il film è uno dei miei preferiti in assoluto comunque. Ecco perché so esattamente come dovrebbe essere l'audio.

Fonte: UHD Blu-Ray. Audio: inglese, Dolby Atmos

Con subwoofer e altoparlanti surround: piove. La visibilità è terribile. Ma anche attraverso l'assordante concerto di motori rombanti, pneumatici stridenti, carrozzerie scricchiolanti e il ticchettio della pioggia battente, la voce di Miles emerge chiara e distinta. «Bloody hell!» impreca nel suo inconfondibile accento britannico, mentre le auto rombano con le enormi forze centrifughe.

Questo è ciò che rende Atmos così speciale.

Quindi, la tecnologia Sound Motion non è solo marketing, ma mantiene la promessa di fornire bassi che sembrano provenire da un subwoofer grande e voluminoso, nonostante i woofer a doppio diaframma incredibilmente compatti.

Esempio successivo: il film interpretato da Chris Pratt parla di una guerra combattuta e persa nel futuro. Le persone viaggiano quindi nel passato – il nostro presente – per ottenere rinforzi da sacrificare. È proprio qui che inizia la scena che uso per il test, particolarmente impegnativa per i sistemi audio perché il suono deve essere anche verticale, cioè provenire dall'alto.

Fonte: Amazon Prime Video. Audio: inglese, Dolby Atmos

Una cosa è certa: il campo sonoro è ampio, potente e appassionante, ma non così verticale come lo ricordavo con il sistema HTA9 di Sony, per esempio. Soprattutto quando i soldati vengono trascinati nel futuro, avrei voluto una maggiore verticalità nel suono. Invece, rimane ampio e voluminoso, ma sempre più o meno alla mia stessa altezza.

Ciò che rimane fenomenale è il suono dei bassi: Pratt abbassa lo sguardo, i tetti si avvicinano rapidamente (devono essere dei grattaciel). I primi malcapitati si schiantano sulla pietra dura. Ossa spezzate. Corpi schiacciati. I bassi rimbombano forte intorno a me. Poi vedo come alcuni mancano i tetti e continuano a cadere. Le loro grida diventano più silenziose. Ho la pelle d'oca.

Mi serve una pausa.

Intrattenimento musicale nel multiroom

Come tipico di Sonos, l'Arc Ultra può essere utilizzata anche come altoparlante multiroom e il sistema audio surround, compresi i due Era 300 e il Sub 4, può essere utilizzato contemporaneamente. Per il test, tuttavia, tengo solo l'Arc Ultra.

Che suono ha? Davvero buono. «This is Berk» di John Powell dal film «How to train your Dragon» me lo dimostra. Ho già usato la sua musica per il mio test della Sonos Arc. Dopo tutto, la sua partitura ha tutto ciò che serve per un buon test: passaggi calmi e tranquilli, un'architettura splendidamente complessa e una musica forte e trionfale.

Così so esattamente quando i bassi devono rombare e quando voglio sentire il «punch».

La canzone inizia con un lento brontolio di ottoni. Suonano l’inno di Berk, il villaggio vichingo del film. Già con la Sonos Arc i tromboni erano forti e voluminosi. Naturalmente, lo sono anche con l'Arc Ultra. Poi iniziano gli archi. Da qualche parte mi sembra di sentire anche un clarinetto che si distingue elegantemente dai tamburi in sottofondo, mentre questi ultimi scandiscono il ritmo in modo delicato e silenzioso.

Passiamo alla prossima canzone. Questa volta «Another Day of Sun» dal film «La La Land». Il brano non è solo un pezzo jazz perfetto, ma offre anche un ampio campo sonoro con molti strumenti e voci. Questo mette alla prova ogni soundbar, soprattutto in termini di chiarezza, dinamica e spazialità.

Questo è di nuovo il Sound Motion.

Connessioni e compatibilità DTS

Una piccola critica: le connessioni. L'Arc Ultra offre sempre ancora un solo ingresso HDMI eARC. Per una soundbar di questa fascia di prezzo, è piuttosto scarso. Sarebbe stata auspicabile almeno una connessione HDMI 2.1 aggiuntiva. A differenza del suo predecessore, questa volta non viene fornito nemmeno un adattatore da HDMI a Toslink se il televisore non dispone di una connessione ARC o eARC.

Questo fa sicuramente la differenza in termini di suono. Sebbene l'interfaccia ottica Toslink offra un'ampiezza di banda sufficiente per l'audio surround come il Dolby Digital 5.1, non è sufficiente per i formati audio ad alta risoluzione come il Dolby Atmos o il DTS:X. Pertanto, se usi il Dolby Atmos, in questo caso otterrai solo il Dolby Digital 5.1 sulla soundbar.

Sì, a volte l'audio può essere un vero e proprio disastro.

In breve

Suono impressionante con compromessi

Sonos Arc Ultra dimostra ancora una volta in modo impressionante che le soundbar non sono più solo delle pratiche aggiunte ai sistemi TV, ma possono trasmettere una vera sensazione di home cinema. Con il suo hardware rielaborato, guidato dall'innovativa tecnologia Sound Motion, si distingue chiaramente dal suo predecessore, soprattutto in termini di bassi: non ho mai sentito una soundbar così voluminosa e potente. Ma anche con suoni complessi – che si tratti di musica orchestrale da film, scene d'azione dinamiche o dialoghi sottili – l'Arc Ultra colpisce per la sua impressionante precisione e profondità spaziale.

I 14 driver e la configurazione a 9.1.4 canali offrono un'immagine sonora che riempie la stanza grazie al Dolby Atmos e all'attenta calibrazione Trueplay. Le prestazioni dell'Arc Ultra sono particolarmente notevoli anche senza altoparlanti aggiuntivi. Viene generato un campo sonoro ampio e chiaro che riproduce in modo pulito anche le scene di film più impegnative con frequenze alte e basse.

Tuttavia, devi fare dei piccoli compromessi per quanto riguarda le connessioni. La mancanza di porte HDMI aggiuntive e la compatibilità DTS ancora limitata ne riducono un po' l'uso universale. Ma se hai spazio e budget sufficienti per questo dispositivo premium, ottieni un miracolo sonoro che soddisfa chi ama la musica e il cinema.

Pro

  • Bassi eccezionali grazie alla tecnologia Sound Motion
  • Campo sonoro ampio e preciso con supporto Dolby Atmos
  • Calibrazione Trueplay funziona anche per Android
  • Funzionamento intuitivo e integrazione nell'ecosistema Sonos

Contro

  • Una sola porta HDMI eARC
  • Nessun supporto completo per formati DTS:X o DTS Master HD
  • Trueplay su Android meno preciso che su iOS
Immagine di copertina: Luca Fontana

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Scrivo di tecnologia come se fosse cinema – e di cinema come se fosse la vita reale. Tra bit e blockbuster, cerco le storie che sanno emozionare, non solo far cliccare. E sì – a volte ascolto le colonne sonore più forte di quanto dovrei.


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