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Oppo Reno 4 Pro: la nuova classe che non esiste

Dominik Bärlocher
17.10.2020
Traduzione: Leandra Amato
Collaborazione: Stephanie Tresch
Montaggio: Manuel Wenk

L'Oppo Reno 4 Pro non vuole essere uno smartphone di prima categoria. Però, in qualche modo lo è: non costa tanto, non è perfetto, ma ugualmente performante. Perché il marketing è così strano?

L'Oppo Reno 4 Pro è un fenomeno unico nel mercato, sia visivamente che nel contesto commerciale. Infatti, in qualche modo il Reno riesce a fare qualcosa che altri smartphone non sanno fare. Ed è blu.

Non c'è molto da dire sul telefono in sé. Tuttavia posso parlare dell’entusiasmante situazione di mercato.

Lo smartphone quasi di punta

L'Oppo Reno 4 Pro sarà lanciato questo ottobre al prezzo di circa 1000 franchi. Quindi appena sotto i prezzi degli smartphone di punta. Questo perché Oppo pensava che il telefono dovesse creare una nuova classe. O servire un mercato che esiste solo per metà in questa forma. Si tratta di una classe che è una specie di «centrocampo leggermente avanzato».

Il prezzo si deve anche alle specifiche. Se sei un fan degli smartphone top di gamma, lo sai già: 12 GB di RAM, schermo a 90 Hz e configurazione Triple Cam con 48 megapixel. Oggi, tutto ciò che supera la frequenza di aggiornamento di 60 Hertz è top di gamma.

Dal lato opposto, si tratta del System-on-a-Chip (SoC) Qualcomm Snapdragon 765. I telefoni di punta sono equipaggiati con la serie 800 o con la 865. Tuttavia: il 765 può gestire 5G. Sebbene il 5G nell'Oppo Reno 4 non sia autonomo (NSA), cioè basato sul 4G LTE, è comunque più veloce dell'LTE.

La fotocamera che forse promette troppo

A proposito di piastra posteriore. C’è un camera bump che conosciamo. Lo abbiamo già visto. Forse da una società che prende il nome da un frutto.

Tutti probabilmente noteranno che il camera bump dell'Oppo Reno 4 è identico a quello degli iPhone, a parte la disposizione delle fotocamere. C'è una piastra posteriore opaca con una gobba lucida. Da qui le lenti sporgono su una seconda gobba. Sì, Oppo, pensavi che nessuno se ne sarebbe accorto. Eh beh...

Dietro le gobbe, che non sono affatto copiate dall'iPhone – nessuno se ne accorge – ci sono tre fotocamere. Quattro se si considera anche il sensore di profondità come una fotocamera. Tecnologicamente parlando, lo è, ma non scatta alcuna foto, fornisce solo dati telemetrici per le altre tre fotocamere, per ottimizzare l'immagine sia durante l'acquisizione hardware che durante il post-processing con l'intelligenza artificiale (IA).

Le altre tre fotocamere:

  • 48 megapixel, f/1.7 grandangolo
  • 8 megapixel, f/2.2, obiettivo ultra-grandangolare con campo visivo di 119°
  • Obiettivo macro da 2 megapixel, f/2.4

Di solito il produttore dice «ma questo non è il caso d'uso». Sì, lo so. È proprio per questo che lo sto facendo. Oppo, tuttavia, va lì e sfida apertamente a testare il sistema nel modo in cui non dovrebbe essere testato.

Quindi: la sera alle 23 sono sulla mia Harley nella speranza di tornare a casa prima della pioggia.

È stata la prima corsa. Dopo essere tornato sulla piazza di giro, dove c'è uno strano furgone, noto che Oppo si è messa il bastone tra le ruote da sola. Ci sarà pure una modalità video ultra night, ma non è attivata di default. Perché? C'è qualcosa che può rivoluzionare la videografia ed è spento di default? Seriamente?

Ok, modalità video ultra night – la piccola luna – attivata. Stessa corsa di nuovo, stessa speranza di rimanere asciutto.

Ne è valsa la pena? No. L’unica cosa è stata la possibilità di guidare di notte, alla rotonda e su entrambe le corsie. In termini tecnici di video, avrei potuto risparmiarmi il viaggio. Certo, ci sono alcuni colori che sembrano un po' più forti, ma la sensazione non lo è.

La stabilizzazione è comunque impressionante. L'immagine non ha indizi per stabilizzare nulla al di fuori del cono di luce del fanale. Tuttavia, l’immagine non traballa esageratamente. Ma il suono è un disastro e mi convince a testare finalmente i microfoni esterni sugli smartphone. Non ci siamo proprio.

In termini di fotografia, invece, l’Oppo Reno 4 Pro vince. È qui che dimostra di essere un vero fuoriclasse. Lo sapevi? Oppo ha progettato il Find X2 Pro con la migliore modalità notturna dell'attuale generazione di smartphone di punta. Nessuna macchina fotografica scatta foto notturne così belle come quella del Find X2 Pro.

Tranne il Reno 4 Pro.

Certo, ci sono i cieli azzurri, che non mi piacciono esteticamente, ma che sono tecnologicamente impressionanti. O arancione se l'inquinamento luminoso è grave. Oppo avrebbe potuto usarlo per fare pubblicità e tutti ne sarebbero rimasti enormemente colpiti.

Anche nel controluce abbagliante dello studio digitec la macchina fotografica si comporta così bene che il fanale di due metri di diametro davanti al mio viso non riesce a rovinare l'immagine.

Questo è un vero top di gamma. In generale, Oppo, perché non ti vanti della modalità notturna della tua fotocamera? È eccellente. Invece no: mi parla della modalità notturna video che non è nemmeno sufficiente. Perché?

Altre aziende possono imparare molto da questa tecnologia. Ma no. Modalità notturna video.

Una parola sul linguaggio utilizzato

A proposito di marketing: Oppo fa molte cose nuove, compreso il linguaggio. Il produttore cinese è il leader del mercato quando si tratta di usare i termini in un modo inusuale. Quindi ecco un mio excursus.

Per quanto assurdi possano essere i miei gigalord come unità di memorizzazione, sono comunque migliori di ROM.

Poi c'è la questione della velocità di caricamento. Oppo è sfacciato e dice «velocità di carica 65 watt». I critici ora dicono che i watt non sono velocità. Questo può essere vero, ma tuttavia il watt è una buona indicazione della velocità di carica. I watt indicano la potenza. Pertanto, il problema non è la parola «watt», ma «velocità». Una «potenza di carica di 65 watt» sarebbe più corretto.

E questo è quanto. A proposito, l'Oppo Reno 4 Pro è disponibile anche in verde fluo. Penso che sia figo perché è oggettivamente figo? O perché ho già avuto così tanti telefoni neri che tutto ciò che non è nero mi sembra automaticamente fantastico?

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Giornalista. Autore. Hacker. Sono un contastorie e mi piace scovare segreti, tabù, limiti e documentare il mondo, scrivendo nero su bianco. Non perché sappia farlo, ma perché non so fare altro.


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