
Retroscena
Quanto è utile un'action cam nella vita di tutti i giorni?
di Michelle Brändle
A prima vista, la Osmo Nano di DJI e la Go Ultra di Insta360 sono molto simili. Entrambe sono composte da un piccolo modulo fotocamera, fissabile quasi ovunque, e da un dock con display.
A poche settimane di distanza, i produttori cinesi DJI e Insta360 lanciano sul mercato due action cam in formato tascabile. La DJI Osmo Nano e la Insta360 Go Ultra si somigliano così tanto nel loro utilizzo che un confronto è praticamente d'obbligo.
Entrambe sono mini action cam pensate per prospettive insolite grazie al loro formato ultracompatto.
La Go Ultra mi viene fornita con cordino, clip per cappello, cavo di ricarica e una cordicella di sicurezza, pensata per evitare cadute accidentali della cam fissabile magneticamente. Quest'ultima non l'ho utilizzata.
Il fatto che Insta360 abbia eliminato la memoria interna mi infastidisce già alla messa in funzione. Con la Osmo Nano posso iniziare subito a registrare, mentre la Go Ultra mi chiede una scheda di memoria già solo per l'aggiornamento del firmware. Senza, non si può fare praticamente nulla.
Nessuna delle due aziende include una custodia o un astuccio per il trasporto. Il copriobiettivo trasparente è già montato e quasi non lo vedo, ma non serve rimuoverlo per usare la cam. In questo modo non si perde facilmente, ma è vulnerabile ai graffi. Dopo pochi giorni di prova, il copriobiettivo della Insta360 mostra già una piccola ammaccatura.
Dal punto di vista pratico, la DJI Osmo Nano è ben progettata. La fotocamera si aggancia magneticamente al dock o ad altri supporti. Devo solo premere l'otturatore, dopodiché il collegamento è a prova di bomba. Sganciarla è altrettanto semplice. Posso montare il display sia sul fronte che sul retro della cam, ottenendo così un display per selfie oppure un mirino.
Nel caso della Insta360 Go Ultra, entrambi gli aspetti sono meno riusciti. L'impugnatura zigrinata del dock gli dà un tocco elegante, e anche la fotocamera si aggancia in modo ben saldo. Tuttavia, per sganciarla devo tirare con forza il copriobiettivo. Più volte ho temuto di farla cadere e di perderla mentre ero in giro.
Il display del dock può essere ruotato di 180 gradi per selfie e vlog. All'inizio lo trovo un po' complicato, ma con il tempo mi riesce meglio. Ciò nonostante, preferisco di gran lunga la soluzione di DJI che, se ne ho bisogno, mi consente di staccare e girare il display in un attimo.
In compenso, però, la Osmo Nano registra video con una profondità di colore di 10 bit, il che dà molto più margine di manovra nella post-elaborazione. Inoltre, posso collegare due microfoni wireless DJI esterni direttamente alla cam.
Entrambe le fotocamere sono impermeabili fino a dieci metri di profondità, mentre i rispettivi dock offrono solo protezione dagli spruzzi.
I risultati sono contrastanti e variano molto a seconda delle condizioni prevalenti.
In questo scatto comparativo, i colori in primo piano della Osmo Nano risultano nettamente più naturali e realistici. In compenso, il prato sullo sfondo appare piuttosto sfilacciato e i dettagli non sono quasi riconoscibili.
Nella foto in controluce in giardino, la Insta360 fa un lavoro decisamente migliore. Tutte le parti dell'immagine sono ben visibili. Al contrario, con la DJI il giardino è sottoesposto.
Senza controluce, è la DJI a guadagnare punti. I colori sono più vivaci e l'immagine ha una maggiore profondità. I dettagli sbiaditi nelle parti poco strutturate, come ad esempio l'erba, sono meno evidenti.
Con molta luce e molta ombra, questa impressione si riconferma: con colori ben distribuiti, la Insta360 mostra più dettagli e contrasti, mentre la DJI tende a sfumare la foto e a saturare troppo i colori. In generale, le immagini di entrambe le cam si addicono piuttosto a scopi documentativi. Per foto di qualità, con lo smartphone o una fotocamera vera solitamente si ottengono immagini migliori.
Per i video comparativi faccio un giro in bici con mio marito. Nella Insta360 Go Ultra è attivata di default la soppressione del rumore del vento, mentre nella DJI Osmo Nano no. Nel video la differenza è chiaramente udibile.
La Go Ultra elimina senza problemi il rumore del vento e delle brezze leggere in bici. Non noto distorsioni negli altri suoni ambientali. Fortunatamente, anche la Osmo Nano ha un'opzione per la riduzione del rumore del vento nascosta nel menu. Attivandola, la qualità migliora, ma la Go Ultra resta superiore.
La stabilizzazione dell'immagine funziona bene in entrambe le cam. Camminando o pedalando su superfici che producono leggere vibrazioni, l'immagine è molto fluida. Come previsto, però, movimenti troppo bruschi del busto in bici generano scatti innaturali.
Dal momento che entrambe le cam sono impermeabili, le ho immerse in una bacinella d'acqua e lasciato che i gatti ci giocassero. Ho montato un breve video con diverse scene una dopo l'altra, in modo che tu possa sentire e vedere le differenze.
La qualità delle immagini è ottima per entrambe le cam, sia in acqua che anche quando le tiro fuori. Come previsto, in termini di audio la Insta360 inizialmente è un passo avanti. Ma non appena nella prima scena l'acqua copre i microfoni, il suono diventa molto più ovattato rispetto a quello dell'Osmo Nano.
La connessione con lo smartphone funziona allo stesso modo per entrambe le cam: il telefono si collega alla rispettiva fotocamera tramite una rete WiFi temporanea. Una volta scaricati i file, posso elaborarli direttamente nell'app dedicata: DJI Mimo o Insta360. Le app permettono di creare montaggi validi in modo semplice, se lo si desidera anche in automatico.
Per l'elaborazione automatica, al software bastano pochi clip. Seleziono un template che suggerisce già lo stile del video e lascio fare all'intelligenza artificiale. Poco dopo, il video è pronto in stile social media, con sottofondo musicale e tagli dinamici. Se invece voglio fare tutto a mano, posso selezionare io gli highlight.
I software dei due produttori sono molto simili: entrambe le app sono intuitive e certamente sufficienti per brevi video da pubblicare su Instagram. Per progetti più complessi, però, l'elaborazione al computer è inevitabile.
Inoltre, entrambe le cam offrono la possibilità di sovrapporre statistiche sul video, come ad esempio la velocità attuale e la distanza percorsa. Le app includono già dei rispettivi template per questi overlay. Posso inoltre importare dati registrati da Garmin, Suunto e altri provider, benché l'importazione non abbia funzionato con nessuna delle due cam.
Con la Insta360 Go Ultra riesco almeno a salvare i dati GPS dello smartphone durante la registrazione. Per farlo, devo avviare la registrazione nell'app e tenere il display acceso. Il risultato può essere il seguente:
Per valutare la facilità d'uso e l'autonomia, porto a turno le due cam con me in una gita di un giorno. Scelgo per prima la DJI Osmo Nano per un city trip a Brema.
Per la maggior parte del tempo uso soltanto il modulo fotocamera, risparmiando la batteria del dock per ricariche occasionali. È comodo portare la cam fissata magneticamente alla maglietta e staccarla al volo quando voglio usarla. Per quando riguarda la DJI, apprezzo molto la possibilità di poterla appoggiare in modo facile e veloce grazie alla sua forma squadrata.
La Insta360 Go Ultra mi accompagna in una gita di un giorno su una barca a vela storica. A fine giornata, ho registrato 100 clip singoli da pochi secondi fino a un minuto e mezzo circa. Il dock, che ho usato per ricariche sporadiche, ha ancora circa il 20% di batteria residua. Anche con un uso intenso, quindi, la cam regge bene una giornata intera.
Le riprese del mattino, con poca luce, come previsto risultano piuttosto piatte, mentre nel pieno sole del pomeriggio la Go Ultra mostra tutti i suoi punti di forza. È soprattutto l'audio a sorprendermi positivamente: il vento si sente appena, mentre i microfoni catturano con precisione altri dettagli. Con altre action cam mi ero abituata a un audio tendenzialmente metallico e distorto.
La forma quadrata della Insta360 mi crea un problema seccante: devo fare attenzione a orientarla correttamente, altrimenti rischio di registrare in verticale. Solo due piccoli LED sull'alloggiamento indicano in modo appena percettibile la direzione. Ecco perché per errore registro diversi video in verticale. È un dettaglio che si può correggere in post-produzione, ma richiede comunque del lavoro extra. Con la DJI Osmo Nano, invece, questo non succede.
Un altro svantaggio della versione bianca è il colore stesso: dopo una giornata in barca, l'alloggiamento mostra tracce di sporco che non riesco più a rimuovere del tutto.
Usare una cam senza display presenta, purtroppo, anche uno svantaggio: eventuali impostazioni errate non si notano subito. Come, ad esempio, la modalità notturna utilizzata la sera prima, che registra con risoluzione più bassa e valore ISO più alto.
Per testare una prospettiva insolita, provo a trasformare i miei gatti in cameraman. Le cam sono abbastanza piccole e leggere per farlo. Alla fine, acconsente alla collaborazione solo il gatto con la DJI Osmo Nano. Purtroppo, la Insta360 deve rimanere a casa. Durante una passeggiata in giardino, il gatto sfrutta tutta l'autonomia della Osmo Nano: dopo circa mezz'ora di riprese in 4K a 60 fps, la batteria si esaurisce.
La qualità dell'immagine è simile per entrambe le cam: alla luce del giorno non c'è nulla di cui lamentarsi. Se la luce non è ottimale, però, le immagini risultano piuttosto piatte. Le batterie offrono un'autonomia sufficiente per un uso organico in stile vlog.
La DJI Osmo Nano è la più conveniente tra le due. È più pratica da usare e si può appoggiare senza dock. Dispone inoltre di una memoria interna. Se devi tenere d'occhio il budget, a mio avviso è certamente la scelta più sensata.
La Insta360 Go Ultra, invece, offre uno schermo migliore e una registrazione audio eccellente, i quali giustificano in parte il prezzo più alto. Con un microfono DJI esterno, la Osmo Nano riuscirebbe a recuperare.
Si sente a casa sia davanti al PC da gaming che sull'amaca in giardino. È affascinata dall'Impero Romano, dalle navi container e dai libri di fantascienza, tra le altre cose. Fiuta soprattutto le ultime notizie dal settore IT e smart gadget.
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Visualizza tuttiLa Osmo Nano è la risposta di DJI alla Insta 360 Go 3S e arriva sul mercato quasi in contemporanea con la sua erede, la Go Ultra, per l'appunto. È disponibile con 64 o 128 gigabyte di memoria integrata. Per il test, DJI mi fornisce la versione da 128 gigabyte. Insta360 mi mette a disposizione la Go Ultra in bianco. Purtroppo, a differenza del modello precedente, quest'ultima non dispone più di memoria interna. E questo nonostante sia più cara della Osmo Nano.
La Osmo Nano si presenta con un cordino con piastra magnetica per il fissaggio sul petto, una clip per cappello, un supporto a ventosa con snodo sferico e una custodia protettiva in plastica per il modulo fotocamera. DJI include anche un cavo USB-C.
Esteticamente, la Osmo Nano riprende il design della Go 3S. Il piccolo modulo fotocamera cuboidale è però meno arrotondato rispetto a quello del modello di riferimento. Il design squadrato dell'alloggiamento ha un grande vantaggio: posso appoggiare la cam senza dover usare il dock. La Go 3S e la Go Ultra quadrata, invece, possono stare solo sdraiate sul lato posteriore, e questo nemmeno in modo molto stabile. Anche se trovo l'aspetto della Go Ultra più bello, la mancanza di una base d'appoggio è certamente una carenza.
Il display della Insta360 misura 2,5 pollici, circa mezzo pollice in più rispetto a quello della Osmo Nano. La differenza si nota: i simboli sono più facili da selezionare, ci sono più descrizioni e in tutto e per tutto l'utilizzo è più intuitivo. Con la DJI è tutto più confuso e meno ovvio. Mi è infatti capitato più volte di modificare impostazioni che non intendevo modificare.
Per quanto riguarda utilizzo, gestione e funzionalità, la Osmo Nano e la Go Ultra si differenziano solo nei dettagli. Con 1/1,28 pollici, la Go Ultra ha un sensore leggermente più grande, scatta foto fino a 50 invece di 36 megapixel, registra video con un bitrate di 180 invece di 120 Mbit/s, ha un campo visivo leggermente più ampio e registra l'audio a 32 invece che a 16 bit.
Insta360 Go Ultra | DJI Osmo Nano | |
---|---|---|
Diaframma | f/2,85 | f/2,8 |
Sensore | 1/1,28 pollici | 1/1,3 pollici |
Risoluzione | fino 50 MP | fino 35 MP |
Risoluzione video massima, fps massimo | 4K 60 fps / 1080p @240 fps | 4K 60 fps / 1080p @240 fps |
ISO | 100 fino 6400 | 100 fino 25 600 |
Campo visivo | 156 gradi | 143 gradi |
Bitrate video | 180 MBit/s | 120 MBit/s |
Gamma dinamica | 13,5 stop (diaframma), profondità colore a 10 bit, profilo colore D-Log M | |
Codecs | H.264, H.265 | H.265 |
Audio | 48 kHz, 32 Bit, AAC | 48 kHz, 16 bit, AAC, 2 trasmettitori microfonici DJI esterni collegabili |
Touchscreen | 2,5 pollici | 1,96 pollici (OLED) |
Impermeabilità | Fotocamera fino a 10 m, dock IPX4 resistente agli spruzzi d'acqua | Fotocamera fino a 10 m, dock IPX4 resistente agli spruzzi d'acqua |
Scheda di memoria (microSD) | obbligatoria, fino 2 TB | opzionale, fino 1 TB |
Peso | Fotocamera: 53 grammi
Dock: 109 grammi | Fotocamera: 52 grammi
Dock: 72 grammi |
Batteria | Fotocamera: 500 mAh
Dock: 1450 mAh Autonomia fotocamera: 70 min. | Fotocamera: 530 mAh
Dock: 1300 mAh Autonomia fotocamera: 90 min. |
Accessori in dotazione | Cordino, clip magnetica, cordicella di sicurezza | Cordino con piastra magnetica, clip, supporto a ventosa |
Sul fronte del software, le modalità disponibili sono numerose e in gran parte simili, tra le quali time-lapse, slow motion, pre-recording, registrazione in loop, modalità notturna, opzioni di stabilizzazione video, controllo gestuale e vocale e molto altro.
La qualità di foto, video e audio si può confrontare al meglio utilizzando le due cam contemporaneamente. Ho effettuato le riprese in modalità standard, senza poi rielaborarle. In modalità foto, questo significa: JPG in formato 4:3 alla massima risoluzione con 50 megapixel per la Go Ultra e 35 megapixel per la Osmo Nano. Entrambe supportano anche il formato RAW, il che migliora le possibilità di post-elaborazione.
Per riprese di questo tipo, la possibilità di controllare la cam da remoto tramite dock o smartphone si rivela molto utile: posso vedere cosa inquadra, quanto dura la registrazione e quanta batteria resta. Posso anche avviare o fermare la registrazione e cambiare modalità.
Entrambe le cam sono ottime compagne di viaggio, leggere e perfette per riprese a mani libere. Vanno benissimo anche se sei in cerca di una cam per angolazioni insolite: grazie alle dimensioni ridotte e al fissaggio magnetico, puoi montarle in punti che per altre cam sarebbero meno pratici.
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