Siri Schubert
Test del prodotto

Le «Open Fit» di Shokz: puntano troppo in alto

Siri Schubert
25.3.2024
Traduzione: Martina Russo

L’idea delle cuffie open-ear è quella di offrirti una piacevole esperienza di ascolto senza isolarti dall’ambiente circostante. Le «Open Fit» di Shokz sembrerebbero quindi una buona scelta per un’appassionata di sport outdoor come me. Ma nell’articolo che segue ti spiego perché non ne sono del tutto entusiasta.

Mi è sempre piaciuta l’idea di ascoltare musica bella carica in cuffia e allo stesso tempo sentire anche i rumori esterni. Perché quando corro, vado in bicicletta o pattino, voglio sentire se si sta avvicinando un’auto o se c’è qualcos’altro che richiede la mia attenzione.

Per questo motivo già da un po’ di tempo tenevo d’occhio il marchio Shokz (già Aftershokz), noto finora soprattutto per la sua tecnologia a conduzione ossea. Con questo sistema, i segnali audio vengono trasmessi al nervo acustico attraverso lo zigomo.

Ma con il modello Open Fit le cose funzionano diversamente: sull’orecchio sono posizionati dei piccoli altoparlanti che convogliano il suono nel condotto uditivo e quindi al timpano. Poiché gli altoparlanti non coprono del tutto il condotto uditivo, il rumore ambientale dovrebbe restare chiaramente udibile. Questa volta Shokz rinuncia alla tecnologia a conduzione ossea e, per la prima volta, offre un dispositivo della categoria open-ear.

Le cuffie non restano in posizione sulle mie orecchie

Nonostante il design ben fatto, la vestibilità non mi soddisfa del tutto. Quando si muovono verso l’alto e verso il basso, ad esempio durante uno sprint o una corsa in discesa, le cuffie tendono a traballano. Quindi sono sempre preoccupata che mi cadano dalle orecchie e finiscano a terra. Cosa che non succede mentre corro, ma più tardi, quando provo a infilarmi una maglietta pulita.

Durata della batteria e custodia di ricarica

Quando non le indossi, le cuffie sono alloggiate in una custodia di ricarica compatta molto comoda da tenere nel marsupio da corsa o nello zaino. La custodia ha anche una funzione di ricarica rapida: dopo cinque minuti i piccoli altoparlanti hanno una carica sufficiente per un’ora. Un «power nap» davvero efficace.

Finora la batteria ha retto facilmente per tutte le mie uscite, anche se la sua durata non è eccezionale in confronto a quella di altri modelli. Le Open Run Pro, ad esempio, hanno una durata di utilizzo di circa dieci ore, mentre le Open Fit, con le loro sette ore, durano sensibilmente meno.

Per usarle serve tutta la mia motricità fine

Più tardi ho provato a usare di nuovo i comandi touch, questa volta per regolare il volume. E anche quella volta non ci sono riuscita subito. Evidentemente mentre corro non riesco a centrare il punto esatto sulle cuffie. E mentre mi tiravo indietro i capelli, ho involontariamente toccato l’invisibile pulsante della pausa. Per fare ripartire la musica ho dovuto toccare di nuovo più volte.

Dal momento che i comandi dei mini touchpad si personalizzano anche tramite l’app, ho provato anche in quel modo. Una volta regolato tutto, sarei dovuta riuscire a interrompere e riavviare la riproduzione toccando due volte la cuffia di sinistra. Invece, per saltare il brano in riproduzione avrei dovuto toccare due volte la cuffia di destra. Toccando una sola volta a destra, invece, potevo alzare il volume e toccando a sinistra lo abbassavo di nuovo.

Ma anche in questo modo non ho ottenuto risultati affidabili, soprattutto durante l’attività sportiva, quando il movimento non consente di toccare con precisione. A questo si aggiunge che, se provavo a riportare le cuffie nella posizione ottimale, visto che si muovevano sempre, modificavo sempre involontariamente anche il volume o interrompevo la riproduzione.

In queste cuffie open-fit avrei preferito dei piccoli pulsanti tattili come quelli del modello Open Run Pro, che ho testato qualche mese fa. E un tasto off che mi permetta di spegnere le cuffie anche quando non sono nella custodia.

Nonostante l’accoppiamento multipoint, la connessione all’iPhone e il passaggio tra iPad e iPhone non funzionano sempre a dovere. Ho dovuto disattivare più volte la connessione Bluetooth sul mio iPad e quindi scollegare il dispositivo e le cuffie prima di riuscire ad ascoltare la musica sul mio iPhone.

Correre con la musica, il canto degli uccelli e il rumore della strada

Il fulcro dei mini altoparlanti è quella che il produttore chiama tecnologia «DirectPitch». In sostanza, per dirla semplice, il suono viene diretto in modo che la distanza dal condotto uditivo e dal timpano sia la più breve possibile e che la maggior parte delle onde sonore vada nella direzione voluta. Il tutto funziona abbastanza bene, perché la musica si diffonde molto poco verso l’esterno, come mi hanno confermato diverse persone.

L’app è utile, ma non indispensabile

L’app include quattro modalità di equalizzazione e la possibilità di una configurazione personalizzata. Per la mia capacità uditiva, l’impostazione standard e l’impostazione del parlato sono sufficienti per le telefonate. Per i podcast e gli audiolibri, preferisco l’impostazione standard. L’impostazione per le chiamate, invece, risulta un po’ debole per questa applicazione.

L’app (per iOS e Android) è facoltativa: puoi usarla, ma non devi per forza. Il che mi piace, perché apprezzo il fatto di iniziare a usare subito un prodotto, senza tante complicazioni. Se poi decido che voglio modificare alcune funzioni, allora posso ricorrere all’app. L’ho fatto, ad esempio, quando ho impostato l’assegnazione dei tasti nel comando touch in modo che fosse più intuitiva per me.

In breve

Non proprio adatte alla nicchia

Più uso queste cuffie, più spesso mi trovo a pensare che le «Open Fit», a differenza delle «Open Run Pro», non sono ideate in modo specifico per lo sport. Infatti, il touchpad è troppo piccolo e sensibile per usarlo mentre fai sport. E personalmente non ho trovato ottimali né l’esperienza di ascolto, a causa dell’alto volume richiesto, né la vestibilità. Il grado di protezione IP54, a indicare che le cuffie sono protette da polvere e spruzzi d’acqua, è basso rispetto ad altre cuffie sportive e non è il massimo per un uso intensivo all’aperto.

Ecco perché le cuffie mi sembrano più adatte per l’uso nella vita di tutti i giorni. Ma in quali condizioni le Open Fit mostrano i propri punti di forza? In un ufficio open space sceglierei piuttosto delle cuffie con cancellazione del rumore. In palestra preferisco gli auricolari che, grazie alla «modalità trasparenza», silenziano o riattivano il rumore ambientale. In questo modo posso anche ascoltare quello che accade intorno a me, se mi va. Anche la mancanza di un interruttore di accensione/spegnimento non è ideale, ad esempio se mi tolgo le cuffie ma non le ripongo nell’astuccio, perché restano sempre collegate e non posso rispondere alle chiamate direttamente dall’iPhone.

Non riesco a vedere una nicchia d’uso chiara per le Open Fit. E per quanto riguarda la corsa e gli altri sport, rimango fedele alle Open Run Pro, che mi offrono più vestibilità, un migliore controllo e, grazie alla tecnologia a conduzione ossea, un’esperienza di ascolto meno soggetta alle interferenze. Mi sembra quasi che alla Shokz abbiano puntato troppo in alto tentando di realizzare delle cuffie sportive open-ear adatte all’uso quotidiano.

Pro

  • il rumore ambientale è ancora percepibile
  • configurabili individualmente via app
  • buona cancellazione del rumore durante le telefonate
  • per essere cuffie sportive, suono di qualità con bassi potenti

Contro

  • manca l’interruttore on/off
  • si muovono e non è possibile fissarle in posizione
  • audio non udibile in ambienti molto rumorosi
  • non hanno una nicchia chiara
  • i comandi touch sono scomodi durante l’attività sportiva
Immagine di copertina: Siri Schubert

A 35 persone piace questo articolo


User Avatar
User Avatar

Ricercatrice subacquea, guida outdoor e istruttrice di SUP. Anche se non sono ancora un'esperta dell'acqua, perché ho ancora molto da scoprire e imparare, laghi, fiumi e mari sono i miei campi da gioco. Mi piace anche cambiare prospettiva e guardare il mondo dall'alto, facendo del trail running e facendo volare droni. 


Sport
Segui gli argomenti e ricevi gli aggiornamenti settimanali relativi ai tuoi interessi.

Audio
Segui gli argomenti e ricevi gli aggiornamenti settimanali relativi ai tuoi interessi.

Running
Segui gli argomenti e ricevi gli aggiornamenti settimanali relativi ai tuoi interessi.

Test del prodotto

Le nostre esperte ed esperti mettono alla prova i prodotti e le loro applicazioni. In modo indipendente e neutrale.

Visualizza tutti

Potrebbero interessarti anche questi articoli

  • Test del prodotto

    Non c'è nulla di ordinario nelle cuffie open-ear di Bose

    di Siri Schubert

  • Test del prodotto

    Gli «Open Swim Pro» di Shokz alla prova: colonna sonora per l'allenamento di nuoto

    di Siri Schubert

  • Test del prodotto

    Cuffie sportive open-ear Philips: convenienti, ma non le migliori

    di Siri Schubert