
Test del prodotto
Samsung One UI: la prima distro Android che va bene
di Dominik Bärlocher
Il futuro è qui. Dopo qualche incidente di percorso, il Samsung Galaxy Fold è finalmente sul mercato. Ha molto da offrire, anche se il resto del mondo ancora non regge il passo.
Si suppone che il Samsung Galaxy Fold sia il futuro. Probabilmente è così. L’idea alla base del dispositivo, la tecnologia, è troppo buona per non essere così. Il Fold soddisfa due necessità:
Gli smartphone pieghevoli sembrano essere la soluzione. Ma il Fold, nell’esatta configurazione con cui l’ho provato le ultime settimane, potrebbe non essere la soluzione perfetta. Anche senza antecedenti drastici, il design di rilascio del Fold ha qualche mancanza. Ma il problema più grande è un altro: l’essere umano.
Non mi fido di questo coso.
«Ma è un mattone!» è stata un’esclamazione ricorrente, quando ho provato il Fold. Il Fold è grosso quasi il doppio di uno smartphone comune. Poco sorprendente, considerando che piegata in due c’è l’intera tecnologia di uno smartphone o di un tablet; e leggermente controproducente, per il poco spazio nelle tasche di cui sopra. Di seguito, per motivi di semplicità, parlerò del Fold come se fosse un libro.
Se metti due smartphone uno sopra l’altro, ottieni circa lo spessore del Fold. Ma non la larghezza: infatti se aperto il Fold è largo 11,79 cm e lungo 16,09 cm. Piegato è largo 6,29 cm e lungo 16,09 cm. Non è largo 6,29 cm perché il «dorso del libro» è un po’ sporgente quando è piegato. Ma sparisce tra le due «copertine» quando viene aperto.
Diciamoci la verità, il Fold non è un belvedere. Sul serio. In fatto di design sono da perfezionare due, tre cose prima che si possa parlare di un bel dispositivo. Ma quando è piegato è sorprendentemente piacevole da tenere in mano. Visto che piegato è meno largo di uno smartphone normale, è adatto anche a chi ha le mani piccole. In tasca non dà fastidio, non è ingombrante. Così anche i 263 grammi non disturbano, ma una telefonata lunga potrebbe diventare un po’ fastidiosa a causa del peso.
Finora tutto bene. Il resto dell’hardware lo conosciamo grazie alla line-up attuale dei telefoni Samsung. Ma Samsung ha dovuto ampliare i suoi orizzonti con la fotocamera. Guardando questa lista potresti essere un po’ confuso, ma Samsung non poteva fare altro che integrare sei fotocamere nell’hardware pieghevole.
Dietro una tripla fotocamera:
Nella «copertina» davanti abbiamo una fotocamera frontale:
Con questa fotocamera puoi anche sbloccare il dispositivo grazie all’opzione di riconoscimento facciale.
Aprendolo, trovi altre due fotocamere.
Il resto? Qualcomm Snapdragon 855, 12 GB RAM, 512 GB memoria interna, diffusori stereo con Tuning AKG, supporto per Samsung Dex (sì, esiste ancora) e una batteria da 4235 mAh con velocità di carica di 15W.
Quando lo uso, il Galaxy Fold non mi dà nessuna ragione per essere diffidente. Il software, Android con Samsung One UI, è buono.
Il software si adatta bene allo schermo aperto, è compatibile con Nova Launcher e funziona bene. «Buono» è la parola adatta. Lo schermo piccolo sul fronte permette un utilizzo illimitato anche con il telefono piegato.
Qui entra in gioco il fattore forma del telefono aperto, in senso buono e non. Ovviamente il mondo Android non è giunto ancora al formato schermo quadrato. Android è conciso con 18:9. YouTube ne subisce le conseguenze più di tutti. Le immagini sono più grandi, ma sopra e sotto nello schermo si hanno due grandi barre nere in cui non c’è il video. Da questo si conclude che la forma non è delle migliori, se la si prende a schermo intero.
Tranne per Instagram.
Instagram, fin dall’inizio, punta sulle immagini in formato quadrato. E ora non mi resta che dire «Wow». Finora Instagram era solo un passatempo sui mezzi. Lo è ancora. Ma ora è un gran bel passatempo. Le foto sono grandi, riempiono lo schermo e i video hanno l’effetto che dovrebbero avere. Finalmente uno schermo che fa apparire i contenuti Instagram per come dovrebbero apparire.
Ovvio, spendere 2000 franchi solo per Instagram è assolutamente insolente nella maggior parte dei casi e non ne giustifica l’acquisto. La piega nello schermo non si vede quasi per niente, ma dipende dall’illuminazione. Appena inclini un po’ il dispositivo si nota.
Con il passare del tempo mi accorgo che sto utilizzando il telefono nel modo sbagliato. Se non proprio sbagliato, allora in un modo non tanto efficiente quanto potrebbe essere. Sono una di quelle persone che nel browser ha sempre 50 tab aperti e una dozzina di cartelle e programmi nella dock. La mia felicità è direttamente proporzionale agli schermi che posso collegare al mio computer. Stranamente, però, sul mio smartphone utilizzo sempre solo un’applicazione alla volta.
Lo schermo è abbastanza grande per utilizzarlo in split screen, quindi con due o più applicazioni sullo schermo?
Sì. Assolutamente. Grandioso.
Posso tenere aperti il browser e le mail. È facilissimo, se sai come funziona.
Il Galaxy Fold può aprire fino a tre applicazioni simultaneamente. Non rallenta, non va in sovraccarico. Vedi la potenza di 128 GB e Snapdragon 855? Queste sono gioie.
La gioia svanisce un po’ dato che il mondo – come per il formato quadrato delle foto – non è ancora pronto per questo livello. Per esempio, non è possibile utilizzare Instagram in split screen. Il Galaxy Fold ti segnala un errore: «This App does not support Split Screen». Poi c'è la faccenda della tastiera... SwiftKey funziona bene, in modo affidabile e se sposti la tastiera al centro riesci a scrivere molto comodamente.
Ma: se in split screen stai riproducendo un video a sinistra e a destra vuoi scrivere qualcosa, la tastiera si sposta sull’intero schermo e copre metà video. Non ci piace. Non ci piace per niente. A questo puoi ovviare o lavorando in NewPipe con il Popup player (ma poi non ti serve più lo split screen) o aprendo una terza applicazione in basso a sinistra che spinge il tuo video in alto. Ma aprire una terza applicazione solo per averne una terza aperta mi sembra una buffonata.
Tranne se il video è nella parte destra dello schermo. Da quella parte infatti, in split screen, non vedi la schermata iniziale ma una sovrapposizione. Questa sovrapposizione adatta l’altezza e la larghezza non solo secondo le misure della schermata iniziale, ma anche a seconda della presenza (o meno) di un ulteriore overlay sullo stesso piano, ad esempio una tastiera. Poi però si sposta il video. Deludente. Da un telefono con un prezzo così alto, che dice di essere il futuro, mi aspetto di non avere questo tipo di problema. Né a destra, né a sinistra.
E sì, caro utente Klagebunz, si ha questo problema probabilmente anche con YouTube Vanced. Io preferisco NewPipe.
Del resto, durante l’utilizzo mi accorgo di aver inizialmente avuto un approccio sbagliato a questa cosa delle applicazioni. Il Fold non è stato creato per avere un’applicazione a schermo pieno. Certo, nel caso di Instagram è davvero figo, ma la domanda «E ora? Che me ne faccio?» persiste imperterrita.
Vedo, invece, un potenziale enorme per il multitasking, l’utilizzo di più schermi, finestre e applicazioni. Un potenziale che non ho mai visto nei tablet – con quelle misure preferisco un portatile – e che mi manca negli smartphone comuni. Sia tablet che smartphone sono dispositivi che utilizzo per il consumo di social media. Va bene, WhatsApp e Signal li uso per comunicare, ma non mi verrebbe mai in mente di postare un tweet dal telefono. Dal Fold riesco ad immaginarmelo.
In poche parole: tocca cambiare il modo di pensare. La forma del Fold non deve essere spiegata, dobbiamo sperimentare e scoprire cosa possiamo farne.
Sembra tutto eccezionale. Perché non sono riuscito a superare questa diffidenza durante tutto il periodo in cui ho provato il Fold? Ci ho messo un po’ per superare la sensazione di «Questo coso sicuramente si disintegra, si rompe o scoppia.». Il guscio esterno è solido, ha anche superato qualche piccolo test di caduta. Parliamo di circa 30 cm su un pavimento in linoleum, non ho avuto il coraggio di fare test più estremi. Costa troppo e, francamente, utilizzarlo mi intriga troppo.
Uno dei miei Youtuber preferiti JerryRigEverything ha smontato il Fold. Anche in questo caso non c’è motivo per essere diffidenti. Certo, Zack – non si chiama Jerry – distrugge il telefono, ma non vedo nulla su cui puntare il dito e dire: «Ah! È questa la parte che si romperà! È per questo che il telefono non è buono!»
Il motivo della mia diffidenza è un altro. Uno meschino e assurdo. È la sensazione durante l’utilizzo dello schermo quando è aperto. Siamo abituati ad una specie di vetro temperato. Gorilla Glass o un prodotto simile. Ci è stato detto per anni che vogliamo il vetro a prova di proiettile, già prima dell’era degli smartphone. Persino il mio primissimo telefono, un Motorola StarTac, aveva il display in vetro o di un materiale che sembrava esserlo.
E ora arriva il Samsung Galaxy Fold. Il display pieghevole non può essere in vetro, o simili, per ovvi motivi – il vetro non è un materiale particolarmente flessibile. Il display interiore del Fold sembra cedere quando lo si preme con il dito. Non ci sono pulsanti da premere né cose da schiacciare, ma si ha un po’ la stessa sensazione di quando si tocca un monitor LCD o lo schermo del PC. Quando picchietti l’unghia sullo schermo il rumore sembra essere quello sbagliato.
Tutto ciò che riguarda i suoni e i rumori di un dispositivo, tra l’altro, non deve essere sottovalutato. Soprattutto per le automobili è un mondo completamente a sé stante. Un motore deve produrre il rumore di un motore. La portiera della macchina deve produrre il rumore di una portiera quando la si chiude. Questo si chiama Product Sound Design ed è importante per la successione di percezione dell’uomo. L’uomo sente prima di vedere. Quindi il suono di un oggetto deve rispettare determinati parametri.
Se tocco lo schermo con l’unghia mi aspetto il tipico «tac tac» freddo e distinto. Con il Galaxy Fold si ha un suono più tonfo, un «tap tap» meno freddo. È sbagliato, non è il suono giusto. Non mi fido.
Anche Samsung sembra non fidarsi dello schermo interno. Nel primo anno, in America si può sostituire lo schermo interno per pochi dollari. Ma per quel prezzo puoi benissimo comprarti uno dei telefoni di punta. Samsung dispone di un Concierge Service mondiale. Se possiedi un Fold puoi chiamare e chiedere assistenza. In Svizzera puoi sostituire lo schermo una sola volta nel primo anno, per 149 franchi.
Questo non ispira proprio fiducia.
Nonostante questo: sono sicuro che i display pieghevoli hanno ancora molta strada da fare. La versione di base Android, in Android 10, API 29, ha installato un supporto per telefoni pieghevoli al centro del sistema operativo, il che semplifica il lavoro agli sviluppatori che dovranno confrontarsi con questo nuovo concetto. Per dirla tutta, mi piace il display pieghevole. Mi piace fare più cose contemporaneamente, oppure guardare le immagini per bene vedendole a schermo intero e mi piace poter collocare il telefono comodamente in tasca, senza che dia fastidio.
Il Samsung Galaxy Fold nella versione attuale potrebbe non essere il futuro, ma magari è un passo nella giusta direzione. Bel lavoro, Samsung.
Giornalista. Autore. Hacker. Sono un contastorie e mi piace scovare segreti, tabù, limiti e documentare il mondo, scrivendo nero su bianco. Non perché sappia farlo, ma perché non so fare altro.