Domagoj Belancic
Retroscena

Con la Switch Nintendo non ha sbagliato un colpo

Domagoj Belancic
25.6.2024
Traduzione: Martina Russo

Mentre il resto del mondo dei videogiochi sta facendo parlare di sé solo per chiusure di studi e licenziamenti, Nintendo continua a battere record su record. Con la Switch l’azienda nipponica non ha sbagliato un colpo

Tira aria di crisi nel settore dei videogiochi. Quest’anno sono più di 10 000 (!) le persone che hanno perso il lavoro. Una cifra che ha già superato il triste record dell’anno scorso. Molti studi di sviluppo hanno dovuto chiudere i battenti. Molti giochi sono stati soppressi.

Tutti i produttori di console? No, non tutti. È come se Nintendo esistesse in un mondo parallelo tutto suo, non toccato dalla dura realtà dell’industria dei videogiochi. Grazie alla Switch da anni l’azienda sperimenta un’incredibile ondata di successo che non accenna a diminuire. Per farla breve: con la Switch Nintendo non ha sbagliato un colpo.

Il viaggio di Nintendo nell’oceano blu

L’attuale successo della Switch è dovuto a un drastico cambio di strategia durante l’era del Gamecube. Ai primi anni 2000 la scatoletta viola della Nintendo, nonostante la tecnologia avanzatissima, non riusciva ad affermarsi sulla concorrenza. Sony e Microsoft dominavano il mercato dei giochi AAA con titoli costosi, graficamente complessi e «da grandi».

«Non ci interessano [più] tecnologie all’avanguardia per aumentare la potenza di calcolo.
Satoru Iwata (2004)

Nintendo rischia ancora di più con la console domestica. La Wii, che succede al Gamecube nel 2006, non partecipa alla guerra tra le console secondo le regole dettate da Sony e Microsoft. Nintendo abbandona completamente la costosa corsa agli armamenti tecnologici: la Wii è solo leggermente più potente del Gamecube. In compenso, offre un sistema di controllo del movimento innovativo grazie al quale l’azienda conquista nuovi gruppi di clienti occasionali.

E il piano funziona. Il Nintendo DS diventa la console di maggior successo di casa Nintendo e anche la Wii riscuote un enorme successo. Si tratta della prima pietra di una storia di successo ancora più grande che l’azienda racconterà dieci anni dopo con la Switch.

La Switch è la nave più recente a solcare il «Blue Ocean» di Nintendo

Una volta salpata per l’oceano blu con il DS e la Wii, Nintendo non ha alcuna intenzione di tornare tra le tumultuose e competitive acque dell’oceano rosso.

Neppure il colossale flop vissuto dall’azienda con la Wii U ha fatto perdere la rotta alla nave giapponese. La prima console HD di Nintendo con controller per tablet vuole sfruttare il successo della Wii e rivolgersi a nuovi gruppi target, vale a dire gli utilizzatori di tablet e gli utenti Apple. Ma l’esperimento fallisce miseramente. Anche questo, però, fa parte della rischiosa strategia «Blue Ocean»: si corrono dei rischi e si accetta di poter fallire.

Dopo la Wii U, Nintendo si spinge ancora oltre con la Switch. Si sviluppa ulteriormente l’idea del tablet. Ma nel nuovo dispositivo si integrano anche delle idee prese dalle vecchie console, come il controllo di movimento della Wii. Con tutte le sue peculiari caratteristiche, la Switch appare come il culmine della strategia commerciale basata sull’innovazione che Nintendo ha perseguito con coerenza per ben 20 anni.

Ma già al momento del lancio, nel 2017, la Switch è tecnicamente datata. Non può nemmeno lontanamente competere con la PS4 e la Xbox One. Ma non importa, perché la Switch offre qualcosa che i competitor non offrono: l’hardware ibrido di Nintendo annulla i confini tra le console fisse e i dispositivi di gioco mobili. Poter giocare con «veri» giochi da console mentre si è fuori casa per molti è un sogno che si avvera.

Con la Switch Nintendo crea ancora una volta un nuovo mercato «Blue Ocean», mentre la concorrenza si sta massacrando con gigantesche corazzate nell’«Red Ocean».

Al momento, sembra quindi che la piccola console sia destinata a diventare il più grande successo di Nintendo. Finora l’azienda ha venduto 141 milioni di unità. Gli analisti sono certi che Nintendo supererà presto il suo precedente record (154 milioni con la Nintendo DS) e la PS2 come console più venduta di tutti i tempi (circa 160 milioni).

I giochi Nintendo si sono liberati dai legami del mercato AAA

È soprattutto nell’era della Switch che la scelta di Nintendo di abbandonare la corsa agli armamenti tecnologici del mondo delle console e dei PC con la sua strategia «Blue Ocean» si rivela vincente.

Le migliorie grafiche tra una generazione di console e la successiva sono sempre meno evidenti: le differenze tra la PS1 e la PS2 sono più evidenti rispetto a quelle tra la PS4 e la PS5. Molti consumatori difficilmente riescono a distinguere le differenze tra le console «Last Gen» e «Next Gen».

Nonostante i minimi upgrade visivi tra una generazione e l’altra di console, i costi di sviluppo aumentano in modo esponenziale. Risoluzioni più alte, modelli più dettagliati ed effetti ad alta intensità di calcolo come il ray tracing costano molto in termini di denaro, tempo e risorse umane.

Per colpa della dispendiosa concorrenza nell’oceano rosso dei giochi AAA, Sony e Microsoft sono condannate a produrre un blockbuster dopo l’altro. Ogni gioco deve essere ancora più grande, più bello e più spettacolare del precedente e vendere ancora di più. Nel frattempo, Nintendo, nel suo mondo parallelo «Blue Ocean», gode della massima libertà e produce piccoli e grandi successi come più le aggrada.

Sperimentare con giochi, generi e serie diverse ripaga con gli interessi. Degli oltre 120 giochi Nintendo presenti sulla console ben 64 (!) hanno già venduto oltre un milione di copie mentre 21 hanno venduto oltre dieci milioni di copie. Si tratta di numeri da capogiro che gli altri editori possono solo sognare.

Se invece il prossimo Zelda 2D «The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom» dovesse essere un flop, le conseguenze per Nintendo sarebbero minime. Da un lato, perché i costi di produzione saranno probabilmente molto più bassi rispetto a quelli di un gioco AAA per PS5. E dall’altro lato, perché Nintendo ha talmente diversificato il suo catalogo di giochi che un eventuale insuccesso non fa subito traballare l’intera barca e non porta a licenziamenti.

La dura realtà del settore dei videogiochi coinvolgerà anche Nintendo?

Il lancio della Switch 2 è previsto a breve. Gli analisti e gli addetti ai lavori non credono che l’azienda apporterà cambiamenti radicali al concetto di base della Switch. Ovvero, la prossima console sarà sempre mobile e si potrà usare anche su TV tramite una docking station.

Lo sviluppo dei giochi in futuro sarà ancora più lungo, più complesso e più impegnativo».
Shuntaro Furukawa (2024)

Per me un’altra domanda da fare è anche: con la Switch 2 Nintendo sta ancora navigando nell’oceano blu? Basta mantenere lo stesso concetto ibrido di console-portatile e aggiungere semplicemente un hardware più potente?

Bisogna vedere se Nintendo riuscirà a sfruttare il successo della Switch, nonostante gli sforzi aggiuntivi legati al progresso tecnologico e alla nuova concorrenza nel mercato delle console portatili.

Spero di poter scrivere un articolo analogo anche alla fine della prossima generazione di console: «Con la Switch 2, Nintendo non ha sbagliato un colpo». Perché nell’oceano rossissimo dei videogame, punteggiato di chiusure di studi, licenziamenti di massa e giochi cancellati, c’è ancora bisogno di navi che navighino arditamente in acque blu e inesplorate.

Immagine di copertina: Domagoj Belancic

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Il mio amore per i videogiochi si è svegliato alla tenera età di cinque anni con il Gameboy originale ed è cresciuto a dismisura nel corso degli anni.


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