Retroscena

Compressione audio: fatti, miti e test cieco

David Lee
9.1.2018
Traduzione: Alessandra Ruggieri De Micheli

La compressione audio, ad esempio tramite MP3, provoca una perdita di qualità. Ma ce ne accorgiamo davvero? Qual è il confine tra udito fine e pura convinzione? Nel tentativo di svelare questo mistero, abbiamo condotto un test cieco che puoi fare anche tu a casa.

La compressione audio ci accompagna nella vita di tutti i giorni: la maggior parte della musica che ascoltiamo è compressa, ma l'elaborazione dei segnali audio è difficile da comprendere per le persone che non lavorano in questo campo e non hanno una formazione di base. Di conseguenza, ho l’impressione che la maggior parte delle persone non se ne preoccupi affatto oppure demonizzi l’MP3 e tutto ciò che ha a che fare con la compressione.

La domanda è: ci priviamo davvero di un piacere, ascoltando esclusivamente musica su Spotify o YouTube? Oppure non si nota alcuna differenza rispetto alla musica della migliore qualità?

Numeri, misure e cosa significano

Ci sono diversi metodi per misurare la qualità dell’audio, ma a cosa si riferiscono esattamente? Ho cercato di descriverli nel modo più chiaro possibile.

1. Bitrate

Il bitrate è il numero di bit elaborati al secondo. Si chiama anche «velocità di trasmissione dati» o «larghezza di banda».

È una misurazione intuitiva: maggiore è il numero di dati trasmessi, migliore è la qualità del suono. Il bitrate è l'unità di misura più utilizzata, ma da sola fornisce poche informazioni sulla qualità dell’audio.

2. Procedura di compressione

L’AAC comprime in modo più efficiente rispetto all'MP3, quindi offre una qualità migliore allo stesso bitrate. Lo stesso vale per Ogg Vorbis, che viene utilizzato da Spotify.

Anche il software di compressione, l'encoder, influisce sulla qualità. Quando l’MP3 era appena nato, nelle tracce con 128 kbit/s l’audio era spesso terribile. Oggi però non si usano più encoder così pessimi e di conseguenza la qualità dell’audio è molto più elevata.

3. Profondità di bit

La profondità di bit indica la quantità di bit presenti in ogni campione. Si chiama anche «profondità di campionamento». Maggiore è il numero di bit per campione, maggiore è la quantità di livelli di volume diversi che possono essere memorizzati.

Questo termine forse può farti pensare alle foto o ai video, dove esiste un concetto simile.

4. Frequenza di campionamento

5. Altri fattori

Anche la qualità delle cuffie o degli altoparlanti gioca un ruolo importante. Con diffusori di piccole dimensioni e scarsa qualità, difficilmente sentirai la differenza tra MP3 con 128 kbit/s e musica non compressa. Con diffusori di qualità, invece, te ne accorgerai eccome.

Ecco come funziona il test cieco

Per questo articolo, ho sottoposto dieci dei miei colleghi e colleghe digitec a un test cieco. Alcuni di loro non attribuiscono grande importanza alla qualità audio della musica che ascoltano, altri invece sono molto esigenti.

Ho fatto ascoltare loro tre brani in stili diversi (classico, jazz, pop/rock) per 30-45 secondi. A questo scopo, ho ridotto il file .wav in qualità CD (1411 kbit/s, PCM 16 bit) e con LAME o l'encoder AAC di Apple fino a diversi livelli di compressione:

  • MP3 V9 (è il livello di qualità più basso e corrisponde a circa 65 kbit/s VBR): è davvero pessimo e non viene quasi mai usato nella vita di tutti i giorni.
  • MP3 V5 (è il livello di qualità medio e corrisponde a circa 130 kbit/s VBR): oggi lo troviamo ancora durante lo streaming, ma non nei download.

MP3 V0 (è il livello di qualità più alto e corrisponde a circa 245 kbit/s VBR): Questa è la qualità offerta nel negozio Amazon.

  • AAC 256 kbit/s: Grazie all processo AAC più efficiente, dovrebbe essere ancora migliore della qualità più elevata di MP3. Questa è la qualità che trovi nell’iTunes Store.

Successivamente ho riconvertito i file in WAV/PCM in modo che non fossero distinguibili a prima vista. Tutti i file avevano le stesse dimensioni.

Fai il test: puoi fare anche tu questo test: non devi fare altro che scaricare i file. Ma perché sia veramente un test cieco, devi estrarre la cartella ZIP prima di aprirla. Solo i file non zippati hanno le stesse dimensioni.

Risultati e interpretazione

Inizialmente avevo pensato di presentare brevemente ogni persona e poi aggiungere i risultati individuali. Nel corso dell'esperimento, tuttavia, ho realizzato che la cosa sarebbe stata piuttosto noiosa. Tanto, che il partecipante fosse fissato con la qualità dell’audio o si considerasse un semplice ascoltatore medio, il risultato è stato lo stesso.

Tutte le cavie del mio esperimento sono state in grado di identificare la qualità più scadente (MP3 con VBR 65 kbit/s) piuttosto in fretta e senza problemi. Solo con la musica classica non ci sono riusciti in due. Tuttavia, gli altri quattro livelli di qualità sono stati ampiamente confusi e tutti i soggetti sottoposti al test hanno dichiarato di essere stati incerti o addirittura di aver tirato completamente a caso. Il tasso di successo è stato di circa il 20%.

Non ho detto ai miei partecipanti a quali elementi avrebbero dovuto prestare attenzione durante l'ascolto. I risultati avrebbero potuto essere migliori, ma volevo simulare le situazioni della vita quotidiana. Nel nostro tempo libero ascoltiamo la musica perché ci piace, non perché vogliamo identificare le perdite di qualità dovute alla compressione sonora.

Il caso speciale di YouTube

Ho provato a testare l’audio su YouTube con un video con audio WAV e un MP3 medio. Ho fatto in modo che l’audio non venisse compresso durante l'esportazione. Ho usato gli stessi file del test cieco, che puoi scaricare anche tu. Non percepisco alcuna differenza netta. Ma ascolta anche tu.

Conclusioni

I processi di compressione vengono costantemente migliorati. Bitrate variabili, codec migliori ed encoder ottimizzati garantiscono una qualità dell’audio che rende estremamente difficile, se non impossibile, trovare una differenza tra file compressi e CD di qualità.

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Il mio interesse per il mondo IT e lo scrivere mi hanno portato molto presto a lavorare nel giornalismo tecnologico (2000). Mi interessa come possiamo usare la tecnologia senza essere usati a nostra volta. Fuori dall'ufficio sono un musicista che combina un talento mediocre con un entusiamso eccessivo. 


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