
Retroscena
Fairphone 3: recensione superflua
di Dominik Bärlocher
Come mai l’iPhone 11 Pro Max ha un doppio rialzo nella fotocamera? Un teardown non fornisce risposte, ma una supposizione: Apple si fa spazio per l’iPhone 12.
L’iPhone 11 ha creato discussioni soprattutto per una decisione di design: il doppio rialzo della fotocamera. Sulla parte posteriore è posizionato un rilievo su cui vengono incastonate le fotocamere. Caratteristica che troviamo in quasi tutti gli smartphone. Il cosiddetto «Camera bump» facilita il sollevamento dello smartphone e contribuisce ad evitare che si vada a toccare continuamente la fotocamera con le dita.
Ma Apple ha aggiunto un ulteriore rialzo per ogni fotocamera sul rilievo. È curioso, Apple si impegna sempre in modo superlativo con il design. Gli appassionati, come anche i critici, giustificano il prezzo elevato parzialmente anche con il design. E chi ha sentito parlare l’ex capo progettista Apple Jony Ive sulle idee dietro ai design Apple, sa che Apple non lascia nulla al caso quando si tratta di design.
Bello. Semplice. Complessità resa facile. Questi sono i principi su cui si è basato il lavoro di Ive, e che continuano ad essere pilastri Apple importanti – anche dopo che la collaborazione con Ives è definitivamente cessata, nel novembre del 2019. Perché queste idee sono ottime, molto efficienti e di successo.
E allora perché quell’obbrobrio del doppio rialzo nella fotocamera dell’iPhone 11? Speriamo che il teardown porti risposte. Ma alla fine ci rimane una domanda e un’ipotesi: per la fotocamera, Apple ha in mente grandi cose nel futuro.
Apple sta producendo lo smartphone più impermeabile attualmente sul mercato. Già solo questa consapevolezza rende il teardown difficile. Più un cellulare è impermeabile, più è difficile avanzare al suo interno senza danneggiarlo gravemente. L’iPhone 11 ha un rating IP di IP 68, significa che il dispositivo può sopravvivere 30 minuti sott’acqua, ad un metro di profondità. Apple, però, ha costruito l’iPhone 11 in un modo che lo fa resistere addirittura 30 minuti ad una profondità di 4 metri.
I primi indizi di questa qualità li riscontriamo già quando svitiamo le due viti vicino alla porta di ricarica. Sono viti autoprodotte da Apple, rimovibili con un toolkit iFixit. La filettatura delle viti è anche rivestita di sostanza adesiva: lo scopo è minimizzare la possibilità che penetri acqua all’interno. È qui che Apple da il meglio di sé. È questa particolare attenzione ai dettagli che contribuisce a rendere l’iPhone un dispositivo così bello. Questo teardown non solo lo conferma, ma accresce notevolmente anche la mia ammirazione per l’ingegneria di Apple.
Con sole due viti rimosse, il dispositivo non cede ancora. Anche l’iPhone 11, come la maggior parte degli smartphone, ha la parte esteriore costituita da due elementi distinti. Davanti il dispositivo, dietro una specie di vasca in cui viene inserita l’intera tecnologia. I due elementi sono incollati ed è praticamente impossibile riuscire a ricostruire il sigillo impermeabile per com’era, una volta che il dispositivo è stato aperto. Ed Apple si fa apprezzare con il collante nero.
Per riuscire ad arrivare all’interno di un iPhone, ti serve un fon ad aria calda e una lama (accertati che non sia tagliente). Alcuni avvertimenti:
Una volta che hai riscaldato l’iPhone con il fon – da una distanza di circa 20cm, per circa 30 secondi –, puoi applicare una ventosa allo schermo, afferrare i bordi del cellulare con le dita (attenzione: è caldo) e provare a separare i due elementi. Con cautela. Ti accorgerai presto se il display si lascia disconnettere dal resto. Se non si muove nulla, ripeti la procedura con il fon.
Quando sei riuscito a creare abbastanza spazio tra lo schermo e il resto, infila la lama nella fessura ottenuta. Aiuta e semplifica il procedimento in quanto puoi staccare la colla con più facilità. Lavora con molta attenzione, tutta l’elettronica è molto sensibile. La robustezza dello smartphone è solo esterna. Anche se l’interno del dispositivo è costruito in modo solido, gli elementi di cui è composto non sono neanche lontanamente resistenti come gli elementi esterni.
Una volta che hai disgiunto la parte sinistra, inferiore e superiore, puoi aprire l’iPhone come un libro (al contrario).
Ciò che vedono i miei occhi mi fa semplicemente amare l’iPhone. La parte di me che ama la tecnologia è estasiata. La bellezza dell’interno dell’iPhone non l’ho scovata in nessun altro smartphone aperto finora. È decisamente più bello da dentro che da fuori.
La maggior parte dello spazio interno è occupato dalla batteria. Apple non è stata tirchia l’anno scorso, l’iPhone 11 è persino più spesso rispetto ai suoi predecessori. L’iPhone XS Max misurava infatti 7,7 mm di spessore, mentre l’iPhone 11 Pro Max ne misura ben 8,1 mm. Lo spazio extra è stato usato soprattutto per massimizzare la potenza della batteria.
C’è una cosa che devi sapere sugli smartphone. Ogni millimetro di spazio è preziosissimo. È esattamente questo particolare che mi ha portato alla conclusione sulle fotocamere in questo articolo. Non c’è un altro dispositivo così fittamente intriso di tecnologia come uno smartphone. Millimetri diventano mondi interi. L’interno dell’iPhone, come aspettato, pullula di connettori speciali e connessioni proprietarie. L’iPhone non somiglia a nessun altro cellulare, se non per il fatto che la batteria domina gli spazi interni. In generale, il peso di uno smartphone è determinato maggiormente dalla batteria.
Nel margine superiore e inferiore sono integrati gli array di microfono e altoparlanti. E l’Apple Taptic Engine, il motore di vibrazione dell’iPhone.
Appare quasi irrilevante, l’effettivo iPhone che troviamo sul lato. Il pezzo su cui è incentrato l’intero cellulare: la scheda madre. Su quest’ultima troviamo i cosiddetti «lego connectors», che collegano i componenti alla scheda madre tramite cavi. È qui che si riconosce quanto sia ristretto lo spazio. I lego connectors sono stratificati, quindi ne troviamo uno sopra l’altro. Anche in questo caso: problema risolto magistralmente.
Ancora non siamo giunti alla conclusione che risolve il mistero del doppio rialzo della fotocamera. E con questo arriviamo alla parte più frustrante dell’iPhone 11 Pro Max. La maggior parte delle viti sono rimovibili con un cacciavite Y000. Tranne quelle che necessitano di un cacciavite a croce 000. Finora ho riscontrato tre tipi diversi di viti. Più tardi, ne troveremo un altro ancora che si può rimuovere con un cacciavite piatto. Capisco il quarto tipo di vite, ma non mi è chiaro perché Apple ha usato altri tre tipi di viti. Non sarebbe stato più semplice impiegare solo Torx? Torx ha misure piccolissime. Torx T5 misura 1,42 mm, è quindi più piccolo di un cacciavite a croce o del Y000 (1,5 mm).
Se vuoi riparare l’iPhone, ti consiglio vivamente di riporre le viti rimosse in modo organizzato. Altrimenti farai una fatica tremenda a ricomporre il cellulare. Sarebbe una figata se Apple scegliesse di impiegare un solo tipo di cacciavite – la riparazione sarebbe molto più semplice.
Ora sì che diventa interessante. Dopo che la fotocamera frontale è rimossa, ho via libera sul sistema fotografico con il doppio rialzo. Noto qualcosa già mentre lo smonto. C’è una cornice piuttosto massiccia nel primo rialzo della fotocamera.
Sembra abbastanza fuori luogo. È massiccio, sembra tutt’altro che voluto ed è spaventosamente grossolano. Finora, l’iPhone era un’opera d’arte filigrana e dal design ben meditato. E ora questo pezzo di metallo. Ma perché? Senza questo pezzo, l’iPhone sarebbe sia più leggero, sia più sottile. Apple poteva risparmiare questo spazio.
Ma forse è proprio questo il punto. Apple non lascia nulla al caso. Forse Apple non voleva risparmiare questo spazio.
L’inutile e grossolano pezzo di metallo sotto il rialzo della fotocamera lascia pensare che Apple voglia tenersi qualche spazio libero. Si sa che Apple riutilizza gli involucri esterni. L’iPhone X e il suo successore, l’iPhone XS, hanno le stesse identiche misure. Il modello XS è solo più impermeabile. Se ora partiamo dal presupposto che l’iPhone 12 avrà lo stesso involucro dell’iPhone 11, allora Apple avrà a disposizione circa un millimetro in più nell’area della fotocamera.
Con cosa si può riempire lo spazio extra?
La produzione di uno smartphone, dalla concezione alla distribuzione sul mercato, dura circa due anni. Lo sviluppo della tecnologia impiegata, però, dura spesso di più. Sono regole generali impiegate nelle analisi, ma sono dibattute. Alcuni dicono che serve più tempo, altri sostengono che il modo di procedere sia più spontaneo. Io stesso ho falsamente attribuito un modo di procedere spontaneo a Sony, mentre ragionavo sulla veridicità industriale del Sony Xperia 1.
Per questo è possibile che sappiano come sarà l’iPhone 12 già da prima che uscisse l’11. Rimanendo sulla stessa linea di pensiero, è possibile che l’iPhone 11 si sia dovuto adattare al design concepito per il 12 – per questo il doppio rialzo della fotocamera sembra essere ancora privo di senso.
Ora mi chiedo solo cosa verrà posto nello spazio creato dalla rimozione o riduzione del massiccio pezzo di metallo. Stando alle speculazioni e alle parole dell’analista Ming Chi Kuo, le cui ipotesi sono quasi sempre azzeccate, si denota che prende in considerazione una fotocamera «time of flight»-Kamera (ToF) nel luglio 2019. Con chip 5G, che verranno probabilmente impiantati nella scheda madre. La ToF (telecamera a tempo di volo) misura le distanze nelle immagini e contribuisce a migliorare la profondità di campo con effetti 3D. Significherebbe un netto miglioramento nella prestazione della fotocamera dell’iPhone 12. Ming Chi Kuo conferma questa ipotesi con un ulteriore pubblicazione nel dicembre del 2019.
Malcolm Owen del magazzino Apple AppleInsider ha scoperto che Apple sta attualmente lavorando a un sistema fotografico che sovrappone dalle 3 alle 5 lenti. Nel brevetto dal titolo «Folded lens system with five refractive lenses» e nel suo fratellino «Folded lens system with three refractive lenses» si vedono due sistemi fotografici che si distinguono chiaramente dall’attuale fotocamera, sia da quella dell’iPhone, sia da quella di altri smartphone. Il sensore non viene più installato parallelamente allo schermo, ma perpendicolarmente. Un prisma farebbe penetrare la luce dall’esterno all’interno dell’iPhone, dove le tre (o cinque) lenti, darebbero il tocco finale all’immagine.
La configurazione a cinque fotocamere sarebbe sullo stesso livello di un obiettivo 50-85mm, con un campo visivo di 28-41 gradi. Secondo Malcolm Owen, è adatto alle riprese grandangolari. La configurazione a tre fotocamere sarebbe sullo stesso livello di un obiettivo di 80-200mm, con un campo visivo di 17,8-28,5 gradi. Si presta a teleobiettivo, secondo Owen. AppleInsider non si ferma qui e afferma addirittura che la nuova configurazione della fotocamera potrebbe ridurre drasticamente le misure del rialzo della fotocamera.
Apple potrebbe integrare questi due sistemi, e un terzo precedentemente brevettato, nell’iPhone 12. Ma con i brevetti è sempre la stessa storia: la loro esistenza non implica l’effettiva messa in pratica. Però indicano in quali campi Apple sta investendo le sue risorse.
In combinazione con l’orribile pezzo di metallo all’interno dell’iPhone 11 Pro Max, si può ancora aggiungere qualche particolare agli abbozzi per il futuro.
Giornalista. Autore. Hacker. Sono un contastorie e mi piace scovare segreti, tabù, limiti e documentare il mondo, scrivendo nero su bianco. Non perché sappia farlo, ma perché non so fare altro.