Recensione

«Skull and Bones»: a metà tra festa di pirati e compitino a casa

Philipp Rüegg
15.2.2024
Traduzione: Martina Russo

Come un pirata ubriaco, «Skull and Bones» vacilla tra avventure in onirici paesaggi vacanzieri e la monotona esecuzione di compiti ripetitivi.

Dopo più di dieci anni e numerosi rinvii, l’avventura piratesca «Skull and Bones» è finalmente arrivata. Il gioco rivela chiaramente il lungo e travagliato periodo di sviluppo, tuttavia non è naufragato. Ma il fatto che sotto molti aspetti offra meno libertà rispetto ad «Assassin’s Creed Black Flag» la dice lunga. In origine «Skull and Bones» era stato pensato come espansione del sesto capitolo della saga degli assassini lanciata nel 2013.

Sul mare blu e cristallino incontro commercianti, navi militari e altri corsari. Questi ultimi sono per lo più dei giocatori umani. Un server può ospitare fino a 20 persone. Posso unirmi spontaneamente ad altri o viaggiare in solitaria.

Le battaglie non richiedono molta tattica. Le aree rosse sono particolarmente sensibili e questo è il massimo della complessità. Non c’è un modello di danni dettagliato, né posso danneggiare in modo specifico il timone. Almeno ci sono le palle a catena che possono limitarne la mobilità. Le navi, poi, saltano in aria con esplosioni spettacolari. Il che fa felice il piromane che è in me.

A livello di personalizzazione puoi modificare praticamente tutto. Dalla vela alle decorazioni dell’albero, all’abbigliamento dell’equipaggio: tutto è personalizzabile. E posso anche vestirmi in modo più colorato di Jack Sparrow. Pago la maggior parte delle cose con l’argento che guadagno giocando. Qualcosa si compra anche con l’oro, che dev’essere acquistato con soldi veri. Finora questi elementi di servizio live mi hanno fatto una discreta impressione.

Il paesaggio delle isole dell’Oceano Indiano ti fa pensare alle vacanze e ti fa venire voglia di esplorarlo. Purtroppo, nonostante la presenza di altri giocatori, non risulta molto vivace. Forse anche perché non c’è quasi nessuna interazione con gli altri pirati. Vediamo se l’aggiornamento PvP porterà qualche miglioramento.

Se ti piacciono le battaglie navali e il tipico ciclo di upgrade, «Skull and Bones» potrebbe fare al tuo caso. Invece di acquistarlo, però, ti consiglio di sottoscrivere un abbonamento di un mese a Ubisoft Plus o di aspettare che scenda di prezzo. In alternativa, posso consigliarti «Sea of Thieves», che presto dovrebbe uscire per PS5.

«Skull and Bones» sarà disponibile dal 16 febbraio per PC, PS5 e Xbox Series. Ho testato la versione per PC che mi ha messo a disposizione Ubisoft.

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Da bambino non mi era permesso avere console. Solo con il PC di famiglia, un 486, mi si è aperto il magico mondo dei videogiochi. Oggi di conseguenza compenso in modo esagerato. Solo la mancanza di tempo e denaro mi impedisce di provare ogni gioco esistente e di riempire la mia libreria con rare console retrò. 


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