
Novità e trend
Il Consiglio federale vuole armonizzare la Svizzera con l'UE sui social media
di Florian Bodoky

Una nuova legge intende rendere i giganti dei social media come TikTok e simili più responsabili e proteggere meglio gli utenti svizzeri.
Se qualcuno ti insulta su Instagram, leggi commenti d'odio su TikTok o finisci in un loop complottista su YouTube, in futuro dovresti essere in grado di intervenire più facilmente. Questa settimana il Consiglio federale ha presentato una nuova legge che impone maggiori obblighi alle piattaforme di social media.
La prevista «Legge federale sulle piattaforme di comunicazione e i motori di ricerca» (LPCom) si rivolge ai giganti del settore, ovvero Meta con Facebook e Instagram, Google con YouTube, TikTok e X. L'obiettivo è che queste piattaforme aderiscano in modo più chiaro alle regole svizzere e diano all'utente maggiori diritti in caso di contenuti problematici.
LPCom può essere suddivisa in tre punti per gli utenti privati.
La legge si applica solo alle piattaforme molto grandi, quelle che raggiungono ogni mese almeno il dieci percento della popolazione svizzera, ossia circa 900 000 persone. Riguarda soprattutto le aziende internazionali, non i piccoli fornitori svizzeri. Servizi come WhatsApp o Telegram non sono inclusi perché vengono utilizzati principalmente per le chat private.

Per garantire che le norme possano essere applicate anche nei confronti di aziende straniere, i fornitori interessati devono nominare un rappresentante legale in Svizzera. Pertanto, se presenti un reclamo o se è in corso un procedimento, in futuro dovrà esserci un ufficio specifico nel Paese responsabile, e non solo un modulo di contatto da qualche parte all'estero. Oltre a una serie di misure in caso di non conformità, l'UFCOM si riserva persino il diritto di limitare l'accesso a una piattaforma. Tuttavia, non è ancora chiaro se questo rimarrà tale anche dopo la consultazione.
L'IA generativa non tiene conto della legge. ChatGPT, Gemini e compagnia bella non sono soggetti ai regolamenti previsti. Inoltre, non esistono strumenti per intervenire rapidamente in caso di informazioni errate. Il Consiglio federale dichiara di volersi concentrare inizialmente sulla trasparenza e sulla protezione degli utenti. Viene anche criticato il fatto che il governo abbia rinviato la questione più volte e sia in ritardo di quasi due anni rispetto all'UE.
Il progetto di legge è ora in procedura di consultazione. I partiti, le associazioni e le organizzazioni professionali hanno tempo fino al 16 febbraio 2026 per presentare i loro pareri. Ci vorrà ancora del tempo prima che la legge entri effettivamente in vigore.
Da quando ho scoperto come attivare entrambi i canali telefonici sulla scheda ISDN per ottenere una maggiore larghezza di banda, sperimento con le reti digitali. Con quelle analogiche, invece, da quando so parlare. A Winterthur per scelta, con il cuore rossoblu.
Curiosità dal mondo dei prodotti, uno sguardo dietro le quinte dei produttori e ritratti di persone interessanti.
Visualizza tutti
Retroscena
di Florian Bodoky

Retroscena
di David Lee

Retroscena
di Florian Bodoky