Test del prodotto

Lenovo Yoga 9i alla prova: lavoro e cinema con un solo dispositivo

Martin Jud
8.6.2022

Il Lenovo Yoga 9i è funzionale e ha un display OLED touch da 14 pollici che puoi ruotare di 360 gradi e sul quale puoi scrivere o disegnare con una penna. Dopo il lavoro, puoi guardarci dei film nella migliore qualità HDR grazie a Dolby Vision. Nel test, il 9i mi ha quasi sempre convinto.

In passato, la linea Yoga di Lenovo non mi ha particolarmente colpito, al contrario dei ThinkPad, che amo per il loro design già dagli anni '90, quando erano ancora sotto il marchio IBM. Il nuovo Yoga 9i mi ha fatto cambiare idea, perché nelle ultime settimane mi ha stupito diverse volte. Da un lato, per il suo eccellente display OLED, che grazie alla sua fedeltà cromatica dovrebbe essere adatto anche a chi lavora nel mondo della grafica e offre agli appassionati di cinema uno standard HDR Dolby Vision. Dall’altro lato, per la potenza del processore Intel Core i7-1260P di 12a generazione.

Lenovo Yoga 9i (14", Intel Core i7-1260P, 16 GB, 1000 GB, CH)
Notebook

Lenovo Yoga 9i

14", Intel Core i7-1260P, 16 GB, 1000 GB, CH

Specifiche del dispositivo di prova:

Processore (SoC):Intel Core i7-1260P – 12 core (4 performance core @ 2,1-4,7 GHz + 8 efficient core @ 1,5-3,4 GHz), 16 thread, 18 MB Smart Cache
Unità grafica integrata:Intel Iris Xe Graphics – fino a 1,4 GHz, 96 Execution Units
RAM:16 GB LPDDR5-5200 (saldata)
Memoria dati:1 TB SSD – M.2 2280 PCIe 4.0 x4 NVMe
Display:Display OLED multi-touch da 14", 2880 × 1800 pixel, lucido, 90 Hz, 400 nit, Dolby Vision, HDR 500, 100 % DCI-P3, supporta l'input tramite penna (penna inclusa), pieghevole a 360° (modalità tablet)
Connessioni:2 × Thunderbolt 4 (USB-C), 1 × USB-C 3.2 Gen 2, 1 × USB-A 3.2 Gen 2, jack da 3,5 mm (jack combinato cuffie-microfono)
Audio:Altoparlanti stereo ottimizzati Dolby Atmos con due woofer da 3 watt e due tweeter da 2 watt, due microfoni array
Fotocamere:Fotocamera frontale da 2 megapixel (video a 1080p) e fotocamera a infrarossi (rilevamento del volto con Windows Hello), cursore fotocamera per coprire l'obiettivo
WiFi, Bluetooth:WiFi 6E, Bluetooth 5.2
Sistema operativo:Windows 11 Pro
Capacità batteria:75 Wh
Alimentatore:100 Watt (USB-C)
Dimensioni:31,8 × 23 × 1,53 cm, 1,4 kg

Il dispositivo di prova è di colore Storm Grey e ha un case di alluminio lavorato in CNC. C’è anche un’altra variante del notebook nel colore Oatmeal, che significa porridge ma in questo caso sta per argento. Ho apposta controllato la scheda tecnica di Lenovo: lo chiamano davvero così.

Design e porte

Se acquisti uno Yoga 9i, ricevi anche una custodia nella quale non puoi solo inserire il dispositivo, bensì anche la penna inclusa.

La custodia e la penna sono incluse.
La custodia e la penna sono incluse.

La penna è un accessorio pratico che ha già fatto colpo durante alcune riunioni. Così come il dispositivo stesso, che grazie all’alluminio, allo spessore di soli 1,5 centimetri e ai bordi arrotondati ha un aspetto elegante. Inoltre, noto che la sua superficie è relativamente antiscivolo.

La cerniera funziona talmente bene – non è troppo dura ma neanche troppo molle – che riesco ad aprire il notebook senza doverlo tenere alla base. Una volta aperto, lo Yoga si avvia immediatamente, anche se prima l’avevi spento. Così non è necessario premere il pulsante di accensione, che si trova sul lato destro.

A destra, oltre al pulsante di accensione, ci sono un jack da 3,5 mm e una porta USB-C (3.2 Gen 2). Sul lato sinistro, invece, trovi due porte Thunderbolt 4 (compatibili con USB-C) e una porta USB-A (3.2 Gen 2).

Su entrambi i lati ci sono due altoparlanti per i toni bassi, che vengono completati con altri due integrati nella cerniera del display pieghevole. Per poter parlare, oltre che ascoltare, sono presenti anche due microfoni array.

È inclusa anche una copertura della webcam.
È inclusa anche una copertura della webcam.

Inoltre, ci sono una webcam da 2 megapixel con risoluzione video Full HD, una fotocamera a infrarossi per il riconoscimento facciale e un sensore di impronte digitali. Per tutelare la tua privacy è inclusa anche una copertura della webcam, che puoi spostare in caso di bisogno.

È avvitato, non incollato.
È avvitato, non incollato.

Tra la base e la cerniera sono nascosti gli ingessi e le uscite delle ventole. La parte inferiore del portatile è dotata di cuscinetti antiscivolo e di sei viti, una caratteristica gradita in tempi di hardware spesso incollati. Il coperchio del dispositivo è decorato con le scritte «YOGA» e «Lenovo», incise in formato verticale. In questo modo il notebook sembra un libro quando è chiuso.

Display OLED straordinario con supporto touch e penna

Con soli sette millimetri di distanza dai bordi laterali (un centimetro da quello superiore) il display ha un aspetto elegante e la tecnologia OLED lo rende ancora migliore. Infatti, non solo consente una riproduzione fedele dei colori, ma anche una buona profondità dell’immagine con gradazioni di luce migliori, grazie al Dolby Vision e all’HDR 500.

Il display ha 14 pollici, un supporto multi-touch e un supporto penna, 2880 × 1800 pixel (243 ppi, formato 16:10) ed è lucido. La frequenza di aggiornamento è di 90 Hz. Inoltre, la luminosità raggiunge 400 nit e lo spazio colore DCI-P3 è coperto al 100 percento. Più avanti misuro questi due parametri.

È anche inclusa una penna di metallo, che grazie alla sua forma esagonale è piacevole da tenere in mano come una matita. Puoi ruotare il display fino a 360 gradi prima di iniziare a scarabocchiare. Quando disegni e scrivi, lo schermo assomiglia alla carta. Rispetto alla Surface Pen di Microsoft, con la penna Lenovo ho la sensazione di scrivere su una superficie ruvida e mi piace di più.

OLED per godersi i film

Durante le mie vacanze in Ticino ho guardato un film con lo Yoga 9i con Dolby Vision in una stanza buia ed è stato molto piacevole. Ne sono entusiasta, anche se non ha una risoluzione UHD. Invece di 3840 × 2160 pixel, ne ha 2880 × 1800, quindi WQHD+ cioè 2,8K al posto di 4K. Con 14 pollici, il risultato sembra nitidissimo. Del pannello OLED mi piace come visualizza le gradazioni di luce. Infatti, offre un nero scuro e dei contrasti che nessun’altra tecnologia può raggiungere. I colori sono intensi e naturali.

Il pannello OLED si contraddistingue dal mio TV LG Mini LED solo in caso di scarsa luce ambientale. Il mio televisore mostra il nero in modo quasi uguale all’OLED. A mio parere, i colori e le gradazioni di luce vengono visualizzati altrettanto bene. Tuttavia, alla luce del giorno la minore luminosità di picco del display del notebook (ca. 400 nit con SDR e per poco tempo ca. 500 nit con HDR) impedisce di godersi il film come sul televisore. Infatti, il TV offre più del doppio di luminosità. Inoltre, se mi trovo all’esterno mi danno fastidio le riflessioni sullo schermo lucido del portatile.

Luminosità, uniformità e riproduzione dei colori: lo schermo è davvero così buono come sembra?

Voglio sapere com’è la qualità del display, perciò lo misuro con un x-rite i1Display Pro Plus. Misuro la luminosità di picco, l’uniformità luminosa e l’accuratezza della riproduzione dei colori.

Il livello di luminosità massimo raggiunge in media 389 nit.
Il livello di luminosità massimo raggiunge in media 389 nit.

La luminanza media al livello massimo è di 389 nit, un valore che si avvicina ai 400 nit specificati dal produttore e che basta tranquillamente per lavorare alla luce del giorno. Considero tutto al di sopra dei 300 nit adatto a questo scopo. Tuttavia, il display potrebbe essere più luminoso, soprattutto mentre si guarda un film.

L’uniformità luminosa è ottima. La differenza più grande tra le nove aree misurate è di soli sei nit e non è visibile a occhio nudo.

Quando misuro la riproduzione fedele degli spazi colore più importanti, il display mi stupisce ancora una volta. Infatti, non avevo mai misurato dei valori così buoni per uno schermo di un notebook. Lo spazio colore DCI-P3, importante per la produzione di film digitali, viene visualizzato correttamente al 100 percento. Anche con lo spazio colore sRGB comunemente usato per lavorare e navigare, il pannello raggiunge una copertura del 100 percento. Lo spazio colore Adobe RGB, fondamentale per la creazione dei template di stampa, invece arriva al 97 percento. Quindi, si divertirà sia chi lavora nella grafica sia chi si occupa di produzione video.

Tastiera e trackpad

La base in alluminio presenta una rientranza a livello della tastiera. In questo modo i tasti si trovano alla stessa altezza del touchpad e quando il portatile viene usato al contrario, cioè in modalità tablet, si evita che vengano premuti mentre toccano il bordo del tavolo. La tastiera, che si estende fino a 1,2 centimetri dal bordo, sfrutta bene lo spazio della base. Questo, insieme all’assenza del tastierino numerico, fa in modo che i tasti siano posizionati comodamente: i tasti normali sono larghi 1,1 centimetri e hanno una distanza di tre millimetri l’uno dall’altro.

La particolarità della tastiera dello Yoga 9i è la fila aggiuntiva di tasti funzione a destra. Il primo dal basso è un sensore di impronte digitali che, come la fotocamera a infrarossi, sblocca il notebook in modo affidabile. Poi c’è un pulsante per la modalità scura, uno per passare da una delle tre modalità audio all’altra (video, musica e gioco), uno per sfocare lo sfondo delle videochiamate e uno per cambiare la modalità di prestazione (miglior risparmio energetico, uso equilibrato, migliori prestazioni).

Non uso mai il tasto con la stella e la funzione secondaria di F9.
Non uso mai il tasto con la stella e la funzione secondaria di F9.

Poi c’è il tasto con la stella tra F12 e Insert che apre una barra «Smart Key» e offre la possibilità di aprire il software Lenovo Vantage, richiedere assistenza online o gestire le impostazioni. Tutte cose per cui non mi serve un tasto apposito. Da non credere: la seconda funzione di F9 è di nuovo un tasto di supporto che apre Lenovo Vantage, in cui puoi effettuare aggiornamenti e così via.

Perché esistono questi tasti? Quanti utenti ne hanno davvero bisogno e con quale frequenza li usano? Non è che non si possa trovare il software anche nel menu Start.

Almeno posso assegnare una funzione secondaria al tasto con la stella. Sul mio dispositivo di prova, ad esempio, premendolo due volte si apre Adobe Photoshop.

Se voglio scrivere al buio, Lenovo non mi delude. Infatti, i tasti dispongono di una retroilluminazione che rileva automaticamente quando diventa scuro e si attiva da sola. Inoltre, manualmente posso disattivarla o scegliere tra due livelli di luminosità. Quando digito, la tastiera fa un buon lavoro e premendo i tasti sento un feedback aptico. I tasti sono quindi tattili ma non «clicky»: rimangono relativamente silenziosi e non disturbano chi lavora intorno a te. Secondo la mia stima, i tasti sono spessi 1,3 millimetri. Dopo essermi abituato, digito velocemente e mi piace il fatto che i tasti molleggiano un po’.

Riguardo al touchpad ho solo commenti positivi. È bello grande (13,5 × 8 centimetri) e mi permette di controllare il cursore in modo preciso e veloce. Il clic col tocco funziona bene e senza ritardi, così come lo scorrimento con due dita. Il suono del clic dei tasti integrati nell’area inferiore è relativamente discreto.

Anche gli altoparlanti contribuiscono all’effetto cinema

Gli altoparlanti offrono un buon suono da portatile. I medi e gli alti sono abbastanza equilibrati e chiari. Sorprendentemente anche i bassi suonano bene, caratteristica piuttosto rara per i notebook. L’audio Dolby Atmos ottimizzato proviene da Bowers & Wilkins e fa in modo che non ne beneficino solo i film, bensì anche le videochiamate con voci maschili profonde. Inoltre, l’effetto stereo del suono è decisamente più ampio di quanto mi sarei aspettato vista la distanza degli altoparlanti. Ovviamente devi sederti dritto davanti al dispositivo, altrimenti la magia svanisce.

Processore e unità grafica

Il notebook contiene un Core i7-1260P, introdotto da Intel nel gennaio 2022. Si tratta di un processore mobile di fasica alta di 12a generazione basato sull’architettura Adler Lake e sviluppato in un processo di produzione a 10 nm. Offre quattro core prestazionali e otto core efficienti. I P-core spaziano tra 2,1 e 4,7 GHz, mentre gli E-core tra 1,5 e 3,4 GHz. L’hyperthreading è supportato solo dai P-core, motivo per cui in totale sono disponibili 16 thread. Inoltre, dispone di 1,1 MB di cache L1, 21 MB di cache L2 e 18 MB di cache L3. Il consumo energetico (TDP) è di 28 watt.

Sul chip è inserita anche la scheda grafica Iris Xe Graphics G7 di Intel, che ha 96 unità di esecuzione e una frequenza dinamica massima di 1,4 GHz.

Prestazioni della batteria e della CPU durante lo stress test

Lo Yoga 9i ha una batteria da 75 Wh. Nel seguente test di streaming video continuo, il dispositivo beneficia del fatto che il processore ha anche core efficienti meno affamati di energia. Sono un vantaggio anche per il lavoro in ufficio quando non modifico decine di immagini su Photoshop o renderizzo un video. Tuttavia, nel seguente stress test non servono a niente, perché misuro per quanto tempo resiste con le prestazioni massime.

Streaming video continuo

Per una migliore comparabilità, finora nelle mie recensioni ho eseguito il test di streaming video continuo con una luminosità di circa 150 nit e con contenuti SDR. Ma siccome ora sempre più portatili hanno dei display compatibili con HDR, svolgo il test con circa 400 nit e contenuti Dolby Vision. Nel caso dello Yoga, significa con la luminosità massima, che nei contenuti HDR può raggiungere brevi picchi fino a 500 nit. Riproduco «Stranger Things» su Netflix e guardo quanto tempo ci vuole finché la batteria scende al due percento e il notebook si spegne da solo.

Dopo dieci ore e un minuto, e innumerevoli omicidi inquietanti, lo Yoga è completamente scarico. Non avendo una base di confronto, posso solo fare un’affermazione soggettiva: sono soddisfatto e mi sembra un buon risultato.

Stress test: prestazioni della CPU, durata della batteria, calore e volume alle massime prestazioni

Durante lo stress test mi affido a AIDA64 per sollecitare l'hardware. Tuttavia, durante un primo breve test noto che al 100 percento di utilizzo la grafica del processore usa quasi un quarto della capacità di raffreddamento. Pochi secondi dopo l’avvio del test, la CPU scende al 77 percento. Questo significa che chi ha progettato il sistema di raffreddamento probabilmente lo ha concepito solo per la CPU.

Visto che voglio sapere per quanto tempo la CPU è in grado di fornire le massime prestazioni, nel test rinuncio a sollecitare anche la grafica. Ad ogni modo, la durata della batteria è di importanza secondaria. Lo stress test comprende: CPU, FPU, cache e RAM.

Durante il test, il processore si comporta come segue: prima consente 17 minuti di massima potenza, dopodiché la CPU inizia gradualmente a ridursi. Tuttavia, la frequenza di clock continua a salire al 100 percento ogni paio di secondi per poi scendere di nuovo. Così, dal minuto 18 l’utilizzo massimo si muove tra 98 e 100 percento, dopo 20 minuti tra 81 e 100 percento, da 23 tra 74 e 100 percento e dal minuto 39 tra 73 e 100 percento. Poi rimane così, finché dopo 87 minuti il notebook si spegne da solo.

Di seguito, illustro il comportamento durante lo stress test. Tuttavia, le fluttuazioni descritte non sono visibili, ma in cambio vedi il valore medio delle prestazioni massime.

Utilizzo della CPU e livello della batteria durante lo stress test

Temperature al massimo carico

Durante il test, i singoli core del processore raggiungono fino a 100 °C. Un valore che, secondo Intel, la CPU può toccare. La temperatura dei core oscilla in modo analogo alla frequenza di clock tra 83 e 100 °C.

Con un utilizzo elevato continuo della CPU, il case del Lenovo Yoga 9i raggiunge i 60 °C vicino al tasto 8.
Con un utilizzo elevato continuo della CPU, il case del Lenovo Yoga 9i raggiunge i 60 °C vicino al tasto 8.

Se faccio una registrazione termica, secondo la telecamera FLIR del mio Cat S62 Pro, durante il test il case raggiunge 60 °C. La zona più calda si trova proprio accanto al tasto 8.

Volume al massimo carico

La ventola dello Yoga è per lo più silenziosa, anche al massimo delle prestazioni. Il mio fonometro Testo segna 36,3 decibel dalla mia posizione seduta e 39,1 decibel da 30 centimetri di distanza.

Autonomia della batteria in ufficio

Se uso il notebook come ufficio mobile senza effettuare troppe videochiamate, lo ricarico dopo circa un giorno e mezzo di lavoro. Quindi, a seconda del lavoro e delle condizioni di luce, dura circa dodici ore; un buon valore secondo me.

Prestazioni: CPU e GPU

Finalmente il system-on-a-chip entra nel vivo. Ora vediamo cosa sono in grado di fare CPU e GPU. Per testare il processore eseguo i benchmark Cinebench R23 e Geekbench 5. Per mostrare le capacità della grafica integrata, invece, uso il benchmark 3DMark Night Raid. Infine, per stabilire l’efficienza con cui vengono eseguiti i tipici lavori da ufficio utilizzo PCMark 10.

Prestazioni del processore: Cinebench R23 e Geekbench 5

Il benchmark per CPU Cinebench di Maxon verifica le prestazioni del processore durante il rendering dei modelli 3D. Nell'attuale versione R23, il risultato non è più determinato sulla base di una singola corsa di calcolo, bensì sulla base del lavoro svolto in dieci minuti. Questo è positivo perché consente di ottenere risultati un po’ più realistici quando i sistemi di raffreddamento sono scadenti.

Il secondo benchmark del processore che eseguo è Geekbench 5. La CPU viene testata nel funzionamento single-core e multi-core utilizzando scenari simulati e reali. Il test è rapido e può quindi dare risultati relativamente buoni anche con dispositivi raffreddati in modo inadeguato. Il benchmark funziona su Windows, MacOS, Linux, Android e iOS. In questo modo è possibile effettuare confronti incrociati tra diverse architetture di processori, di cui far uso con cautela. Per i processori basati su x86, la modalità single-core utilizza solo un thread e quindi non l'intero core (Performance). I sistemi ARM, invece, utilizzano un core intero e hanno quindi un vantaggio. Questo è un altro punto da considerare quando si confrontano i risultati nel Geekbench Browser.

BenchmarkPunti raggiunti
Cinebench R23 – CPU multi-core10 094 punti
Cinebench R23 – CPU single-core1651 punti
Geekbench 5 – CPU multi-core10 326 punti
Geekbench 5 – CPU single-core1742 punti

Finora nessuno dei «notebook da ufficio» che ho testato ha mai raggiunto un punteggio di oltre 10 000 punti in entrambi i test multi-core. A termine di confronto, ho sempre ritenuto che le prestazioni di un Surface Laptop 4 con AMD Ryzen 7 4980U fossero elevate per gli standard dei dispositivi mobili. Tuttavia, con i suoi 16 thread (ma solo 8 anziché 12 core), nel test ha ottenuto solo 8028 punti in Cinebench R23 e 7241 punti in Geekbench 5.

Le prestazioni single-core dello Yoga sono altrettanto impressionanti e uniche rispetto ai miei test effettuati finora. La dodicesima generazione di Intel, insieme al raffreddamento del portatile, è straordinaria.

Benchmark grafico: 3DMark Night Raid

3DMark Night Raid può essere utilizzato per testare le prestazioni grafiche dei dispositivi con una GPU integrata. È praticamente un misuratore di potenza per il livello base del gaming.

Il mio dispositivo di prova raggiunge un punteggio Night Raid Score di 18 457. La grafica ottiene 22 089 punti, mentre la CPU ne raggiunge 9555. Per fare un altro confronto con il processore AMD Radeon RX Vega 8 del Surface Laptop 4, questo raggiunge un punteggio Night Raid di 14 248, cioè il 23 percento in meno rispetto allo Yoga 9i.

Benchmark da ufficio: 3DMark PCMark 10

PCMark 10 di 3DMark permette di testare la capacità dei PC e dei notebook di gestire le svariate attività sul posto di lavoro: verifica la velocità con cui si aprono i programmi, la qualità delle videochiamate e molto altro.

Lo Yoga ottiene 5640 punti, cioè circa il 13 percento in più rispetto al notebook AMD di Microsoft.

Verdetto: dispositivo da lavoro praticamente perfetto

Non trovo quasi nessun difetto nel Lenovo Yoga 9i. Praticamente tutto è eccellente: l’elegante design in alluminio, il display touch pieghevole con fedeltà cromatica e Dolby Vision, il processore estremamente potente e aggiornato, la grande quantità di RAM e memoria, le ultime porte e tecnologie wireless, la grande batteria, la penna inclusa e così via.

È un vero piacere lavorare con questo dispositivo e guardarci dei film. L’unico aspetto negativo sono i tasti dedicati, di cui Lenovo avrebbe potuto benissimo fare a meno. Inoltre, preferirei una variante con schermo antiriflesso. Ma queste sono pretese di alto livello.

A mio parere, il rapporto qualità-prezzo è buono. Anche se devi spendere un po’ di più rispetto ad altri potenziali dispositivi, ricevi davvero molto in cambio. E se ami guardare Netflix, sarai sicuramente soddisfatto dello Yoga 9i.

A 55 persone piace questo articolo


Potrebbero interessarti anche questi articoli

  • Test del prodotto

    Asus Zenbook S 13 OLED alla prova: sottile, leggero, potente

    di Martin Jud

  • Test del prodotto

    Dell XPS 13 Plus alla prova: un vero gioiellino

    di Martin Jud

  • Test del prodotto

    AMD Ryzen AI 300 alla prova: ecco le prestazioni dell'Asus Zenbook S 16

    di Martin Jud

Commenti

Avatar