The Walt Disney Company Svizzera
Recensione

La «Biancaneve» Disney si emancipa dall'originale – ed è una buona cosa

Patrick Vogt
19.3.2025
Traduzione: Nerea Buttacavoli

Wow, raramente per un film ci sono stati così tanti pregiudizi come per «Biancaneve». Ora il prossimo remake live-action della Disney è arrivato e dimostra che la maggior parte degli attaccabrighe si sbaglia. Sebbene il film di «Biancaneve» rimanga in alcuni punti molto vicino all'originale, è comunque piacevolmente diverso.

Questa recensione non contiene spoiler. Non svelerò più di quanto è già noto e visibile nei trailer.

Ma non è tutto. La Disney in realtà può già «seppellire» il suo nuovo film, ha scritto Watson di recente, giustificando questo titolo con un dramma in cinque atti. Uno di questi come esempio: la provenienza di Rachel Zegler.

Gli anni passano e Biancaneve diventa una giovane donna, ancora succube della perfida matrigna. Quando quest'ultima vuole farla uccidere per gelosia e invidia della sua bellezza, deve fuggire. Allo stesso tempo, Biancaneve si rende conto che qualcosa deve cambiare. Ma per farlo ha bisogno di alleati.

Diverso eppure familiare

Io stesso all'inizio ero scettico, pensavo che un remake di «Biancaneve» non fosse necessario e mi chiedevo che senso ha, perché, dopotutto, «l'originale va bene così com'è». Poi ho messo da parte la nostalgia e ho rivisto il film d'animazione del 1937.

Beh.

La trama del remake sembra familiare, eppure ci sono alcune differenze. Il ruolo del principe, ad esempio, viene reinterpretato tanto quanto il significato del nome di Biancaneve. E, per l'appunto, Biancaneve non è più solo la ragazzina ingenua dell'originale, ma si trasforma in una donna che non si limita ad aspettare che le accada qualcosa di buono.

Ciononostante, posso rassicurare i fan dell'originale. «Biancaneve» non viene ribaltato completamente. Dal punto di vista visivo, il remake si basa interamente sull'originale. Alcune singole scene sono state addirittura adottate pari pari o almeno implementate in modo molto simile. È una bella trovata, perché crea familiarità e punti di riferimento per i genitori che sono cresciuti con la versione del 1937.

Biancaneve e la regina cattiva in La La Land

Il remake in live-action di «Biancaneve» è un film musicale in perfetta tradizione Disney. Se nell'originale si cantava molto, qui si canta ancora di più. Ho contato dieci canzoni della durata di diversi minuti, esclusi i titoli di coda. Decisamente troppo per me che non sono appassionato di musical, ma probabilmente la giusta quantità per tutti coloro che amano il genere.

I nani non sono una piccolezza

Anche in termini di interpretazioni, le due sono convincenti. Gadot, in particolare, sembra essersi divertita molto a calarsi nel ruolo della regina cattiva. È insensibile, senza cuore e semplicemente malvagia. Il resto del cast è solido e non diventa mai spiacevole – almeno non quanto i nani in CGI.

Quello che già il trailer lascia intendere viene confermato nel film: i nani creati artificialmente sono corpi estranei a cui non riesco ad abituarmi fino alla fine. Anche se sono indubbiamente realizzati in modo professionale e sono stati curati nei minimi dettagli, non riesco ad abituarmi al loro aspetto. Almeno le loro apparizioni sono più brevi rispetto all'originale, dove quasi tutto il film si svolge da loro.

A proposito, gli animali sono riusciti molto meglio dei nani. Sebbene siano stati creati al computer, sembrano molto più naturali e organici, come se appartenessero davvero al mondo del film.

In breve

Bel remake in live-action con piacevoli modifiche

Più ci penso e più mi convince la versione cinematografica in live-action di «Biancaneve». Mentre scrivevo questa recensione, ho deciso di assegnare al film una stella in più rispetto a quanto pensavo inizialmente. Disney infonde nuova vita a una storia antica e le dà spessore senza sembrare artificiale o fuori luogo.

Visivamente, «Biancaneve» è in alcuni punti molto simile all'originale di quasi 90 anni fa, ma ci sono differenze importanti nella storia. Tuttavia, i cambiamenti e le aggiunte alla trama sono al passo con i tempi e sono assolutamente necessari, soprattutto per quanto riguarda l'immagine della donna. I responsabili hanno dimostrato di avere talento e sensibilità. Contrariamente a quanto si temeva, le modifiche e i cambiamenti non appaiono forzati. Senza svelare troppo: non preoccuparti, Biancaneve non si trasformerà improvvisamente in una valchiria assetata di battaglia. Piuttosto in una donna che la prossima generazione può ammirare e prendere come esempio.

Mia figlia di sei anni, per esempio.

«Biancaneve» è disponibile per la visione al cinema dal 20 marzo. Durata: 109 minuti. Può essere visto a partire dai 6 anni di età.

Immagine di copertina: The Walt Disney Company Svizzera

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Sono un papà e un marito di razza, un nerd part-time e un allevatore di polli, un domatore di gatti e un amante degli animali. Vorrei sapere tutto e invece non so nulla. Ne so ancora meno, ma imparo qualcosa di nuovo ogni giorno. Quello che so fare bene è trattare con le parole, parlate e scritte. E posso dimostrarlo qui. 


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