David Lee
Retroscena

What's in my bag: per Samuel, meno è meglio

Samuel Buchmann
6.11.2024
Traduzione: Nerea Buttacavoli

In questa serie, la nostra redazione mostra cosa porta in borsa quando esce di casa, sia per lavoro che nel tempo libero. Samuel porta solo lo stretto necessario.

Ero solito riempire il mio zaino di attrezzatura. Il più delle volte non me ne serviva nemmeno la metà e mi infastidiva tutto il peso che mi portavo dietro. Ecco perché oggi porto con me solo lo stretto necessario. L'immagine di copertina mostra l'attrezzatura completa: di norma, una parte di essa rimane a casa – nei giorni di lavoro è la fotocamera, durante le vacanze il portatile.

Zaino fotografico per tutti i giorni

Lo zaino può essere aperto sia di lato che dall'alto. In questo modo ho subito accesso a tutto. Poiché ho suddiviso l'interno in tre scomparti, posso estrarre le cose senza che il resto scivoli o si scontri. L'unico svantaggio degli scomparti imbottiti è che non posso usare lo zaino per gli oggetti più ingombranti.

Un MacBook per tutto

Il mio MacBook Pro M1 Max è il mio fedele compagno da quattro anni. Poiché lavoro spesso in giro, apprezzo lo schermo da 16 pollici e la lunga durata della batteria. Un portatile più piccolo non è più un'opzione per me. E anche se ora ci sono modelli più recenti, non vedo alcun motivo per fare un upgrade.

Oltre al MacBook, porto con me solo un mouse e un SSD esterno, oltre a un dongle USB-A. Non ho quasi più bisogno di quest'ultimo. Ma se lo lasciassi a casa, dovrei sicuramente collegare un vecchio dispositivo via USB-A.

Un obiettivo per tutto

Con e senza cavo

A mio parere, le cuffie wireless non sono adatte per una sola cosa: fare telefonate. Indipendentemente dai trucchi software dei produttori, i microfoni alle orecchie sono semplicemente troppo lontani dalla bocca. Poiché non voglio ripetermi continuamente, per le telefonate più lunghe uso ancora gli EarPods con cavo.

Tecnologia per contrastare la sconsideratezza

Panoramica di tutti gli articoli «What's in my bag»:

Immagine di copertina: David Lee

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Le mie impronte digitali cambiano talmente spesso che il mio MacBook non le riconosce più. Il motivo? Se non sono seduto davanti a uno schermo o in piedi dietro a una telecamera, probabilmente mi trovo appeso a una parete di roccia mantenendomi con i polpastrelli. 


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