
Trailer Tuesday: i migliori film di primo contatto di tutti i tempi

Il primo contatto tra umani e alieni. Da che mondo è mondo, questo pensiero ispira le menti e le paure dell’umanità. E di Hollywood.
Vita extraterrestre intelligente. Sarebbe gentile con noi? Ostile? O saremmo noi umani il nemico? Nessuno conosce la risposta a queste domande. Non ancora. Ma Arthur C. Clarke, leggendario fisico e autore fantascientifico, che in collaborazione con Stanley Kubrick ha creato il film «2001: Odissea nello spazio», una volta ha detto:
Ci sono due possibilità: o siamo soli nell'universo o non lo siamo. Entrambe le possibilità sono ugualmente spaventose.
Uno dei punti di vista è spaventoso. Emozionante è l’altro. Il Trailer Tuesday di oggi non riguarda i film sugli alieni in generale, ma i cinque migliori film di tutti i tempi sul primo contatto tra gli esseri umani e le forme di vita aliene.
Attenzione, spoiler. Se non hai visto uno di questi film, salta quel paragrafo – e guarda il film!
5° posto: Mars Attacks!
«Ack ack, ack. Aaack Ack!»
Tradotto: «Veniamo in pace».
Poi è solo l'incomprensione sul vero significato di una colomba della pace che provoca cattivo sangue al primo contatto tra gli umani e i marziani.
«Mars Attacks!» di Tim Burton è una storia così strana sul primo incontro ravvicinato del terzo tipo, che è un piacere. A partire da tutte quelle star di Hollywood che compaiono nel film – anche se è solo per pochi secondi, prima che i marziani li eliminino con le loro pistole laser. In altre parole: un vero film cult che non potrebbe essere migliore.
Comunque da piccolo avevo gli incubi per colpa di quelle pistole laser.
Uscita nelle sale: 13 dicembre 1996
Incassi: 101,4 milioni di dollari
4° posto: Super 8
«Super 8» di J.J. Abrams è sia un omaggio ai film di Steven Spielberg degli anni Ottanta, sia un assaggio del suo trucco drammaturgico preferito – la cosiddetta «Mystery Box».
Da una parte abbiamo un gruppetto di bambini più intelligenti di tutti gli adulti da cui sono circondati. Nonostante i bambini siano i protagonisti, il film è inquietante e brutale – Spielberg. Non c’è altro da aggiungere.
D'altra parte, gira tutto attorno a questo enorme segreto, accennato per la prima volta nel trailer e rivelato nel film solo poco prima della fine. Tipico di J.J. Abrams. Pensa a «Lost» o «Fringe». O ad «Alias» e «Cloverfield». O anche a «Guerre stellari: Episodio VII». Ad Abrams piace usare i segreti per accrescere le aspettative del pubblico a livelli quasi insopportabili e creare così suspense. J.J. Abrams ha anche tenuto un Ted Talk su questo argomento.
Non posso resistere al fascino degli anni Ottanta. «Super 8» per me è un po’ la versione cinematografica di «Stranger Things». Ma invece che di creature provenienti da una dimensione parallela, qui si tratta di un alieno catturato dall'esercito americano.
Uscita nelle sale: 9 giugno 2011
Incassi: 260,1 milioni di dollari
3° posto: E.T. l’extra-terrestre
Chi non lo conosce, il piccolo alieno un po’ sbadato dalla voce pacata e gracchiante, che vuole solo telefonare a casa? Appunto. Non ero ancora nato quando il film è uscito nelle sale. Ciononostante mi ha accompagnato per tutta la mia infanzia.
Soprattutto per la profonda amicizia che viene instaurata tra E.T., l'alieno, ed Elliott, il bambino umano. Mi ci potevo identificare. E mi ha tolto la paura dell’ignoto. Solo molto più tardi ho capito che «E.T.» non è solo un’avventura fantascientifica sul primo incontro tra umani e alieni. È anche un toccante dramma familiare sulla madre divorziata che cerca di crescere tre figli da sola. L’effetto curativo che l’extraterrestre ha su tutti è un balsamo per l’anima.
E poi c'è la musica da film di John Williams, che entrerà negli annali della storia del cinema al più tardi con l'immagine iconica dei bambini che volano verso il tramonto su biciclette in bilico.
Uscita nelle sale: 11 giugno 1982
Incassi: 793,5 milioni di dollari
2° posto: Contact
Ci sono voluti più di dieci anni per realizzare il film tratto dall’omonimo libro «Contact» di Carl Sagan, pubblicato nel 1985. Questo nonostante il fatto che l'astronomo americano, astrofisico, esobiologo e presentatore della popolare serie di documentari «Cosmos» abbia iniziato a scrivere «Contact» come sceneggiatura. Poi, vista l’estrema lentezza hollywoodiana, ha riscritto la sceneggiatura come romanzo.
Il film stesso è uno dei più intelligenti blockbuster di Hollywood della fine degli anni Novanta. Anche perché è abbastanza intelligente da non prendere una posizione chiara nel dibattito scienza contro religione. Al contrario: nel film, che parla di chi potrebbe viaggiare nel sistema solare Vega a 26 anni luce di distanza, per incontrare una forma di vita extraterrestre come rappresentante del pianeta Terra, è proprio la scienziata antireligiosa Ellie (Jodie Foster), tra tutte le persone, che ritorna senza alcuna prova materiale del suo viaggio interstellare e fa appello alla gente affinché si fidi ciecamente dei suoi resoconti – come nel caso del credo religioso.
E poi c’è questa scena. Senza parole.
Ci sono così tante cose che vorrei scrivere di «Contact». La sua fine non è imponente, è quasi intima e quindi ancora più coraggiosa. Frasi come «No words. No words to describe it. Poetry! They should have sent a poet» (Non ci sono parole per descriverlo. Poesia! Avrebbero dovuto mandare un poeta) Oppure anche «The universe is a pretty big place. If it's just us, seems like an awful waste of space». (L’universo è un posto piuttosto grande. Se ci fossimo solo noi, sarebbe un terribile spreco di spazio) E poi una delle migliori composizioni di Alan Silvestri.
In ogni caso, il film diretto da Robert Zemeckis è uscito nelle sale solo nel 1997. Ma Sagan non ha mai visto il «suo» film; è morto di mielodisplasia otto mesi prima.
Uscita nelle sale: 11 luglio 1997
Incassi: 171,1 milioni di dollari
1° posto: Arrival
«Arrival» di Denis Villeneuve è piuttosto strano. Stranamente grandioso. Quando ho visto il film per la prima volta, ho pensato che si trattasse di superare le barriere linguistiche. Siamo già alle prese con la traduzione delle nostre lingue terrene. Lingue che sono profondamente influenzate dalla cultura e dalla storia, e che a loro volta sono profondamente radicate nella cultura e nella storia. Ora immagina che gli umani e gli alieni debbano trovare un punto d’incontro per un linguaggio comune.
Questo da solo varrebbe un film intero. Ma poi, negli ultimi secondi, il film fa una delle inversioni di rotta cinematografiche più grandiose di tutti i tempi. Non si tratta più di linguaggio. Affatto. Si tratta di un concetto molto più complesso del linguaggio: il tempo. «Arrival» mette in discussione la nostra idea di tempo lineare, in cui tutto inizia all'inizio e finisce alla fine. Ma se il tempo potesse essere piegato, curvato e modellato – in un cerchio?
O per dirla in un altro modo: e se potessimo «ricordare» gli eventi futuri e contemporaneamente prendere decisioni per il nostro presente dal futuro? Che viaggio! Il futuro trarrebbe vantaggio dal presente e viceversa. D'altra parte, dovremmo costantemente confrontarci con le nostre decisioni. Faremmo certe cose allo stesso modo anche se ne conoscessimo le conseguenze? Come avere un figlio. Un bambino affetto da una malattia rara che morirà all'età di 12 anni. Questi dodici anni d'amore valgono tutto il dolore che ne consegue?
Mamma mia. Quanti pensieri. Te l'ho detto, stranamente grandioso.
Uscita nelle sale: 10 novembre 2016
Incassi: 203,4 milioni di dollari
Fare una selezione di film sul primo contatto, che da un lato non sono banali e prevedibili, e dall’altro mi piacciono, non è stato poi così semplice. Sicuramente ne conosci altri degni di questa lista. Fammelo sapere nei commenti. Voglio vedere quali perle vengono fuori!


La mia zona di comfort consiste in avventure nella natura e sport che mi spingono al limite. Per compensare mi godo anche momenti tranquilli leggendo un libro su intrighi pericolosi e oscuri assassinii di re. Sono un appassionato di colonne sonore dei film e ciò si sposa perfettamente con la mia passione per il cinema. Una cosa che voglio dire da sempre: «Io sono Groot».