Retroscena

Ti ricordi di «Metal Gear Solid: The Twin Snakes»?

Cassie Mammone
26.8.2025
Traduzione: Martina Russo

Per prepararmi a «Metal Gear Solid Delta: Snake Eater», sto giocando per la prima volta al primo capitolo della serie «Metal Gear Solid». La storia regge bene ancora oggi, mentre il gameplay necessita urgentemente di un aggiornamento.

Il 28 agosto 2025 esce «Metal Gear Solid Delta: Snake Eater». Si tratta della riedizione del terzo capitolo principale. A livello cronologico, «Snake Eater» si svolge prima degli altri episodi. Il che potrebbe essere il motivo per cui Konami ha deciso di ripubblicare il terzo capitolo per primo.

Ma io non seguo la nuova sequenza proposta e inizio comunque dal primo capitolo. Con il senno di poi, sono contenta della mia scelta, perché la trama di «Metal Gear Solid» è avvincente ancora oggi, a differenza della tecnologia obsoleta e del gameplay poco intuitivo.

La storia di «Metal Gear Solid» resiste al passare del tempo

Anche se il primo capitolo non è il primo in ordine strettamente cronologico, vengo catturata sin dall'inizio, come ci si aspetterebbe da un primo capitolo. Nei panni del leggendario mercenario Solid Snake devo neutralizzare un gruppo di terroristi. Il gruppo denominato «Foxhound» si è barricato sull'isola immaginaria di Shadow Moses, in un impianto per lo smaltimento di ordigni nucleari.

Gameplay con idee creative

Quando non è un complesso intermezzo a mandare avanti la trama, è una delle numerose chiamate tramite il cosiddetto «Codec». Questo apparecchio mi permette di comunicare telefonicamente con varie persone che aiutano Snake nei suoi progetti.

Tra i miei aiutanti c'è il Colonnello, che è al servizio del governo degli Stati Uniti ed è responsabile della mia missione. Quando ho dei dubbi, posso accedere al Codec premendo i pulsanti «Start» e «A» del controller Gamecube e richiedere suggerimenti, anche durante i combattimenti contro i boss.

Quando mi ritrovo a fare una telefonata di tre minuti nel mezzo di un epico duello tra cecchini, però, mi distraggo dal gioco. Al contempo, sono anche incredibilmente grata per questa funzione, poiché mi fornisce consigli utili per affrontare al meglio eventuali duelli tra cecchini. Perché in «Metal Gear Solid: The Twin Snakes» ho sempre bisogno di aiuto.

Perché i remake sono necessari

Lo scorrere del tempo ha lasciato il segno sia nella grafica del gioco per PS1 «Metal Gear Solid» sia nel remake per Gamecube «The Twin Snakes». Ma la cosa non mi preoccupa, poiché mi cimento continuamente con vecchi giochi.

Nonostante tutto, oggi non posso però ignorare che i comandi e il gameplay lasciano a desiderare. Snake non si controlla con la precisione che mi aspetterei da un gioco stealth. Finisco troppo spesso per urtare casse lasciate in giro o per sbattere direttamente contro il muro. Di per sé non sarebbe un problema, ma Snake, il professionista dello stealth, continua ad appoggiarsi ogni volta alle casse o al muro.

Questo è solo uno dei tanti punti che mettono a dura prova la mia pazienza. E qui si spera che i remake, con gli interventi di modernizzazione, possano offrire la giusta soluzione. Se il gameplay venisse adattato ai moderni giochi stealth come «The Last of Us» o anche ai due spin-off di «A Plague Tale», la mia critica principale verrebbe meno.

Primo approccio con un remake controverso

Quando ho inserito «Metal Gear Solid: The Twin Snakes», non avevo ancora capito che stavo iniziando proprio con una delle realizzazioni più controverse della serie. Mentre il primo capitolo è stato generalmente ben accolto, il remake per Gamecube ha suscitato opinioni contrastanti.

Visto che finora ho giocato solo ai bizzarri giochi «Death Stranding» di Hideo Kojima, gli intermezzi esagerati non sono una novità per me. Anche la grafica non mi disturba, perché non ho alcun originale con cui confrontarla.

«Metal Gear Solid» continua ad affascinarmi ancora oggi, soprattutto grazie al gameplay migliorato

Prima di acquistare il prossimo gioco della serie, attenderò per capire se sono previsti ulteriori remake. Fortunatamente le lunghe attese durante le azioni furtive mi hanno reso un'esperta in questo campo.

Immagine di copertina: Konami

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Ho scritto il mio primo testo sui videogiochi quando avevo otto anni. Da allora non sono più riuscita a smettere. Il resto del tempo lo passo con i miei amori: Husbandos 2D, i mostri, i miei gatti e lo sport.


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