Non sai cosa guardare? Non importa. Netflix, Disney+ o Prime Video: scopri quali sono le novità streaming da non perdere questo mese.
Cosa fa un albero quando si innamora di una pianta? La corteccia. Hahah. Ho scritto introduzioni peggiori. Ma ora è meglio che ti presenti le serie e i film del mese.
Scrivo di tecnologia come se fosse cinema – e di cinema come se fosse la vita reale. Tra bit e blockbuster, cerco le storie che sanno emozionare, non solo far cliccare. E sì – a volte ascolto le colonne sonore più forte di quanto dovrei.
Teste che esplodono. Budella che volano in giro. Branchie erogene. Supereroi fascisti. Delfini pervertiti. Complessi di Elettra. Complessi di Edipo. Sette e culti. Latte. A volte non so nemmeno io perché guardo ancora «The Boys». Ma per quanto possa sembrare assurdo: gli autori riescono a camminare sul filo del rasoio tra un'azione che rasenta l'esaltazione della violenza, l'umorismo nero e una buona elaborazione dei personaggi. Per quanto «The Boys» possa sembrare ottuso a volte, il commento satirico sulla nostra società è ricco di sfumature. Non c'è da stupirsi che la serie sia considerata tra le migliori da guardare su Amazon Prime. La terza stagione è un must.
I trailer rilasciati finora mi hanno lasciato indifferente. Non perché non veda il potenziale di Kamala Khan, alias Ms. Marvel, la prima supereroina musulmana della Marvel; ma quello che è stato mostrato finora mi è sembrato al massimo una pessima serie di Nickelodeon. Fortunatamente, posso dare il via libera: mi è stato permesso di vedere i primi due episodi in anticipo. E ciò che ho visto mi ha sorpreso in modo positivo. L'umorismo è buono. Davvero buono. Inoltre, la serie è una rivelazione visiva, che spesso ricorda «La vita segreta di Walter Mitty» o «Scrubs» nel suo stile quando la protagonista si perde nei sogni ad occhi aperti. Certo, il pubblico target rimane piuttosto giovane. I problemi di scuola e gli intrighi liceali sono all'ordine del giorno. Non a tutti piacerà. Tuttavia, mi affascina lo sguardo approfondito sulla comunità musulmana e sulla storia conflittuale dell'India e della sua divisione. «Ms. Marvel» osa, e già questo la distingue dalle solite cavolate di Nickelodeon.
Conosci la serie? Insieme a «The Morning Show», è una delle cose migliori in assoluto da guardare su Apple TV+. In termini di concetto, ha qualcosa di «The Man in the High Castle» di Amazon. «For All Mankind» ha inizio nell’anno 1969, quando l’uomo mette piede sulla luna per la prima volta. In questa versione, però, non è stato Neil Amstrong. E nemmeno un americano: sono i russi a conquistare per primi la Luna. Questo cambia tutto. L'intero corso della storia. La prima stagione si svolge tra il 1969 e il 1973. La seconda salta direttamente al 1983 e si conclude con il quasi annientamento dell'umanità. La terza stagione salta al 1995, dove l'umanità non ha più solo la luna nel mirino, ma anche Marte.
È la stagione finale di una serie grandiosa che ha debuttato su BBC quasi dieci anni fa. La prima stagione inizia negli anni Venti, subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. I Peaky Blinders, una banda di gangster di Birmingham, stanno lentamente ma incessantemente costruendo il loro impero. Nel frattempo, sono coinvolti anche ai più alti livelli di governo. E l'attore protagonista Cillian Murphy mette tutto e tutti contro il muro. A volte penso quasi che la serie sia basata su eventi veramente accaduti, tanto è accurata la ricostruzione dello spirito del tempo. I veri Peaky Blinders, tuttavia, si sono dati da fare molto prima, nella Birmingham del 1890. Il creatore della serie Steven Knight si è ispirato ai racconti di suo padre: «Mi raccontava di questi uomini che erano sempre vestiti in modo impeccabile, indossavano cappellini e giravano sempre con armi nelle tasche».
Devo ammetterlo: non sono ancora riuscito ad andare oltre la seconda stagione del thriller distopico del futuro «Westworld». Eppure è una serie straordinaria. Soprattutto la prima stagione: è ambientata in un parco divertimenti immaginario a tema Far West, popolato da androidi difficilmente distinguibili dalle persone reali. Le persone reali, invece, visitano il parco per vivere avventure, cacciare indiani o semplicemente per ubriacarsi al bar e poi divertirsi con una meretrice androide nel bordello. Al centro di tutto: scoprire il proprio vero «io», sia esso uno sceriffo servizievole, un brutale gangster o un atroce stupratore. Tanto non ci sono persone che soffrono, solo androidi – finché un giorno decidono di non essere più schiavi dei loro creatori disturbati dal complesso di superiorità.
Adoro le mini serie HBO. Raccontano sempre una storia autonoma. Come «Chernobyl», ad esempio. Nessun seguito, nessun’altra stagione. Sei episodi incredibilmente densi dal punto di vista narrativo. That’s it. Di cosa tratta? Un'unità speciale di polizia che dovrebbe liberare Baltimora da armi e droga. Ma poi gli stessi poliziotti corrotti diventano l'epicentro di uno scandalo. Una storia avvincente, raccontata dai creatori di «The Wire», «una delle migliori serie di tutti i tempi, che è rilevante oggi come lo era 19 anni fa», come ha scritto una volta la collega Caro nella sua recensione della serie. E se questo non è motivo sufficiente per guardare «We Own This City», eccone un altro: l'attore di «Punisher» Jon Bernthal.
Le serie Netflix-Marvel non sono una novità. Ma cercarle su Netflix è invano. Netflix ha perso i diritti sui personaggi Marvel. Per alcuni mesi, le loro serie sono state introvabili. Ma ora le cose cambiano: dalla fine di giugno, tutte le precedenti serie Netflix dell'universo Marvel arriveranno su Disney+. Ma soprattutto: secondo la rivista di settore Variety, sarebbe in fase di creazione anche una nuova serie di Daredevil. Con l'attore di Daredevil Charlie Cox e l'attore di King Pin Vincent D'Onofrio, naturalmente.
