Retroscena

«Star Wars Outlaws»: una vivace avventura da far west invece del solito dramma Jedi

Philipp Rüegg
26.8.2024
Traduzione: Leandra Amato

«Star Wars Outlaws» riesce a evitare i maggiori cliché degli open world Ubisoft. Tuttavia, se cerchi innovazione, non la trovi qui. L'eroina simpatica e il mondo suggestivo rendono però il viaggio nella galassia lontana, lontana, degno di nota.

La differenza più grande rispetto a Ian Solo è che il suo compagno Nix è un animale molto più piccolo di Chewbecca e anche un po' meno indipendente. Kay è anche meno esperta e meno presuntuosa di Ian Solo.

Una delle prime trattative per un incarico si svolge più o meno così:
Kay: «Voglio metà del pagamento in anticipo»
Cliente: «Pago a lavoro ultimato»
Kay: «OK, va bene anche così»

Meraviglioso. Questo mi dice tutto quello che devo sapere su di lei.

«Star Wars Outlaws» riesce a non ingombrare la mappa di simboli, tipico di Ubisoft. Lascio che il mio sguardo mi guidi verso la prossima avventura. A volte l'atterraggio di un trasporto imperiale attira la mia attenzione, altre volte una stazione radio abbandonata mi fa fare una sosta non prevista.

Le escursioni mi ricompensano con crediti, materiali per migliorare il mio equipaggiamento o informazioni su nuovi bottini. In «Star Wars Outlaws» non ci sono punti esperienza. È uno dei pochi aspetti in cui Massive dimostra coraggio. Al loro posto, ottengo nuove abilità dalla mia squadra in crescita completando determinati compiti per loro o raccogliendo risorse. Per il resto, il gioco si affida a uno stile open world già collaudato.

Tanta libertà, tanta furtività, ma a volte troppo all'antica

Come in tutti i giochi Ubisoft, il mio registro delle missioni è pieno zeppo dopo poche ore. Posso seguire la storia principale e reclutare nuovi membri per la mia squadra. Questo mi porta più rapidamente su nuovi pianeti come Kijimi, che ospita una città-tempio coperta di neve, o la leggendaria Cantina su Tatooine.

Sta a me decidere se passare ore a esplorare il paesaggio con il mio speeder o a dare la caccia ai pirati spaziali con la mia astronave. A differenza della maggior parte dei giochi open world, non c'è alcuna urgenza, a parte il fatto che sono sulla lista nera di un influente sindacato. È logico che una canaglia come Kay venga costantemente distratta da qualche nuovo incarico. Seguire spontaneamente la prossima opportunità di guadagno è la sua natura.

Dove mi sento libero, tuttavia, è nel modo in cui mi approccio alle missioni. Kay può arrampicarsi, strisciare attraverso i pozzi di ventilazione, oscillare attraverso le voragini e hackerare i terminali. Un elemento essenziale è Nix. Il piccolo alieno può distrarre i nemici, attaccarli, aprire porte e persino far saltare in aria oggetti esplosivi. Posso controllarlo direttamente e reagire spontaneamente alle situazioni. Insieme siamo una squadra quasi imbattibile.

Ora che ho fatto i conti con la grande attenzione alla furtività delle missioni, mi diverto sempre di più a sgattaiolare e a infiltrarmi nelle basi senza essere notato. Se vengo scoperto, ho la possibilità di chiacchierare con gli avversari e distrarli per un breve periodo per mandare via Nix o attaccare io stesso. È una cosa che non ho mai visto in un gioco prima d'ora. Si adatta perfettamente al personaggio ispirato a Ian Solo.

Ricevo molte missioni dalle varie fazioni. Più lavoro per una fazione, più aumenta la mia reputazione in quella fazione. In cambio, la reputazione delle altre parti spesso ne risente, non di rado perché si sabotano a vicenda. Senza la necessaria reputazione, posso solo passare inosservato nei rispettivi domini. Se mi beccano a fare le cose di nascosto o addirittura a rubare, mi buttano fuori e la mia reputazione crolla.

Dal punto di vista visivo, il gioco è un misto di cose. Da un lato, colpisce per l'ottima illuminazione, l'alta visibilità e le ambientazionidettagliate. Dall'altro, i luoghi appaiono pallidi e sgranati. Soprattutto negli intermezzi, che non sono prerenderizzati, la qualità oscilla. Kay ha un aspetto dettagliato e riesco a leggere facilmente le sue emozioni. Ma ci sono anche scene che sembrano impostate con un livello di dettaglio basso.

Il gioco utilizza inoltre il formato 21:9. Ciò significa che chiunque abbia uno schermo o un televisore 16:9 vedrà le barre nere tipiche dei film. Posso forzare lo schermo intero, ma l'immagine appare troppo ingrandita. Mi sono abituato rapidamente alle sbarre. Sembra di guardare un film al cinema, e probabilmente è proprio questo l'intento.

Conclusione: Star Wars allo stato puro, senza drammi e Jedi

Il mondo è gigantesco e invita a scoprirlo. All'inizio l'attenzione per la furtività mi ha irritato, ma Nix, l'animale domestico di Kay, rende il tutto sorprendentemente veloce e flessibile. Pochi checkpoint a volte mi frustrano, così come le basi che si popolano di nuovo non appena rientro. Mi sarebbe piaciuta anche un po' più di flessibilità nella progettazione delle missioni. Il game over quando attivo un allarme non è più aggiornato.

A parte questo, Massive ha realizzato un enorme mondo aperto che riesce a fare a meno dei noti cliché di Ubisoft. Sono curioso sucosa mi aspetta nelle prossime ore.

«Star Wars Outlaws» mi è stato fornito da Ubisoft. Ho provato la versione per PC. Il gioco è disponibile dal 30 agosto anche per PS5 e Xbox Series S/X.

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Da bambino non mi era permesso avere console. Solo con il PC di famiglia, un 486, mi si è aperto il magico mondo dei videogiochi. Oggi di conseguenza compenso in modo esagerato. Solo la mancanza di tempo e denaro mi impedisce di provare ogni gioco esistente e di riempire la mia libreria con rare console retrò. 


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