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"Spellbreak" è un battle royale che scambia le armi per la magia

Philipp Rüegg
16.9.2020
Traduzione: tradotto automaticamente

I giochi battle royale sono una dozzina. "Spellbreak" mescola la formula in una nuova miscela magica, letteralmente. Al posto degli AK47, ci sono incantesimi di ghiaccio e palle di fuoco.

Muri di fuoco scintillanti, nuvole di fumo verde velenoso e maghi volanti che si attaccano a vicenda con fulmini e frecce di ghiaccio. "Spellbreak" ha trovato una nuova formula rinfrescante per lo stantio genere battle royale. Invece di fucili d'assalto e granate a frammentazione, i giocatori combattono con gli incantesimi. Dopo una lunga fase beta, "Spellbreak" è ufficialmente disponibile come titolo free-to-play dall'inizio di settembre.

Familiare eppure diverso

Ci sono poi le rune che ti permettono di migliorare l'armatura, il mana e la velocità.

Ci sono poi le rune che puoi usare per apprendere nuove abilità come il teletrasporto o l'invisibilità. Queste possono essere potenziate nel corso del gioco. Lo stesso vale per i tre talenti che puoi selezionare prima della partita. Perché in "Spellbreak" ci sono delle classi, anch'esse suddivise nei sei tipi di magia. Ogni classe è dotata di due incantesimi aggiuntivi, può essere aumentata di livello e dotata di talenti migliori.

Se stai giocando un mago, hai a disposizione una palla di fuoco e un muro di fuoco. Puoi anche equipaggiare qualsiasi guanto del gioco, come ad esempio il veleno. In questo modo si ottiene una combinazione esplosiva. Le nuvole di veleno possono essere incendiate e causare ancora più danni.

"Spellbreak" ha un aspetto suggestivo, si gioca in modo diverso dal solito ed è gratuito. Quindi non c'è motivo per non provarlo. E per il resto, dai un'occhiata a come io e Simon ci siamo scatenati.

"Spellbreak" è disponibile su PC, PS4, Switch e Xbox One.

Vediamo in streaming su Youtube e su Twitch. Puoi anche consultare il nostro canale Discord.

Ecco come trasmettiamo in streaming:

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Da bambino non mi era permesso avere console. Solo con il PC di famiglia, un 486, mi si è aperto il magico mondo dei videogiochi. Oggi di conseguenza compenso in modo esagerato. Solo la mancanza di tempo e denaro mi impedisce di provare ogni gioco esistente e di riempire la mia libreria con rare console retrò. 


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