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Opinione

«Skull and Bones» fa acqua da tutte le parti – preferisco giocare a «Black Flag»

Valentin Oberholzer
28.2.2024
Traduzione: Rebecca Vassella

«Skull and Bones» dà una seconda vita al decennale «Assassin's Creed: Black Flag». Ci sono dei motivi se noi gamer preferiamo giocare a un gioco di pirati datato.

La disillusione non ha tardato ad arrivare. Ho atteso «Skull and Bones» per anni e, nonostante tutte le previsioni negative, non ho smesso di sperare. Poi ho capito che «Skull and Bones» mostra soprattutto come non dovrebbe essere un gioco di pirati. Puoi leggere di più su questo argomento nella recensione del mio collega Phil.

Questo conferma la mia impressione personale, nonché quello che sento dire: se vuoi un'avventura piratesca vera e propria, dovresti giocare a «Black Flag» piuttosto che a «Skull and Bones», nonostante l'anno di uscita. Credo che «Skull and Bones» riesca soprattutto in una cosa: mostrare quanto fosse davvero buono «Assassin's Creed: Black Flag».

Prendiamo ad esempio le sequenze: «Black Flag» ha animazioni più credibili, personaggi più vividi e dialoghi più convincenti. «Skull and Bones» cerca di introdurre un aspetto RPG con le opzioni di dialogo, ma queste non influenzano quasi mai la trama. Non importa cosa clicco, il PNG dall'altra parte agirà comunque allo stesso modo.

Un altro esempio è il mondo in cui si svolgono le storie: i Caraibi di «Black Flag» sono di una bellezza mozzafiato, vibranti ed esplorabili quasi senza soluzione di continuità. Posso lasciare il timone in qualsiasi momento, tuffarmi in mare e nuotare a riva per esplorare un'isola. Le schermate di caricamento sono rare e posso anche salire a bordo di altre navi.

In «Skull and Bones» controllo una nave, non una persona. Navigo costantemente accanto a coste boscose o a fonderie apparentemente affollate e penso: «Mi piacerebbe esplorare questo posto a piedi». Ma il personaggio può muoversi solo in posti isolati e nascosti dietro schermate di caricamento ed è molto limitato nelle sue azioni. È costretto a fare cose fastidiose, ma di questo parleremo più avanti.

«Black Flag» si concentra sulle cose divertenti della vita piratesca (altamente romanticizzata): navigare cantando canti marinareschi, inseguire navi mercantili, sparare con i cannoni, assalire navi con una corda, esplorare isole, picchiare ruffiani, conquistare forti, saccheggiare naufragi, cercare tesori, cacciare animali selvatici e bere rum con i miei amici pirati. Ho tutto il mondo a disposizione e nessuno può fermarmi.

Questo sentimento di potere è l'aspetto allettante di «Black Flag». In questo gioco posso perdermi, dimenticare il tempo e, per quanto possa sembrare semplice, essere un pirata.

Pentola di cottura invece di battaglia navale

Quando salpo, muovo la mia nave in direzione di un'icona luminosa per consegnare un pacco o per parlare con qualcuno. Non sono lavori particolarmente entusiasmanti per un pirata. Se mi trovo in una battaglia navale, ho a disposizione un ampio arsenale di armi. Ma ogni volta che vedo il numero di danni dei miei attacchi e il vacillare della barra della salute del mio avversario, vengo sopraffatto da tristezza e noia. Voglio sparare, non frantumare.

Con «Black Flag» non è così, anche se il mio arsenale è molto limitato. Ciononostante mi sento molto più potente quando la mia bordata trafigge la nave nemica e il mio ponte superiore viene avvolto dal fumo. Punto agilmente i cannoni rotabili più piccoli sui punti deboli dell'avversario e accoltello il capitano quando assalgo la sua nave (non è un semplice intermezzo!).

Anche le battaglie navali sono meglio in «Assassin's Creed: Black Flag». Quindi, invece di aspettare che la barra della resistenza del mio equipaggio si ricarichi per poter navigare di nuovo a tutta velocità, preferisco reinstallare un gioco vecchio di dieci anni.

Immagine di copertina: Ubisoft

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I miei ritiri hanno nomi come Terra di Mezzo, Skyrim e Azeroth. Se devo separarmi da loro a causa di obblighi della vita reale, le loro epiche colonne sonore mi accompagnano nella vita di tutti i giorni, ai LAN party e durante le sessioni di D&D.


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Questa è un'opinione soggettiva della redazione. Non riflette necessariamente quella dell'azienda.

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