Produzioni FX / Disney
Recensione

«Shōgun»: l'highlight dell'anno, già dopo solo due episodi

Luca Fontana
1.3.2024
Traduzione: Rebecca Vassella

«Shōgun» ci trasporta nel Giappone del 1600, dove le tensioni politiche e le battaglie tra samurai dominavano il paese. Con un cast di alto livello e una scenografia sfarzosa, la serie promette di essere il dramma storico più avvincente dell'anno.

Prima di tutto: non ci sono spoiler in questa recensione. Troverai solo informazioni note dai trailer già rilasciati.

Inoltre, ho visto solo due episodi finora, ma oserei dire che «Shōgun» sarà la serie tv migliore di quest'anno.

Di cosa tratta «Shōgun»

È il 1600. Dopo la morte di Taiko, il potente leader del Giappone, nel paese regna il caos. Sebbene abbia lasciato un figlio erede di sette anni, non è ancora in grado di governare a causa della sua minorità. Proprio per questo Taiko ha decretato che il suo Consiglio dei cinque reggenti, ognuno dei quali rappresenta una delle cinque principali regioni del Giappone, amministri il Paese fino alla maggiore età del figlio. Ma non appena Taiko muore, iniziano i complotti.

Nessun trono, ma un titolo

Ma mentre «L'ultimo samurai» racconta la sua storia dalla prospettiva dello straniero in terra straniera, ovvero quella dell'ex generale americano di Tom Cruise, «Shōgun» è una classica sinfonia corale e quindi molto vicino alle prime stagioni di «Game of Thrones» in termini di ritmo, sensazioni e suspense. Senza l'aspetto fantasy. Ma con i samurai.

Autenticità come raramente si vede a Hollywood

Allo stesso tempo, «Shōgun» ha un aspetto semplicemente mozzafiato. Dalla scenografia, ai costumi, alle armature, al trucco e al dietro le quinte. Per non parlare degli effetti al computer. Ad esempio, quando l'inglese Blackthorne, che si aspetta di cadere nelle mani di selvaggi e barbari, viene condotto per la prima volta nella Osaka feudale. Non è l'unico a rimanere a bocca aperta di fronte a una civiltà così maestosa.

Nell'universo di «Shōgun», Blackthorne e i pochi giapponesi bilingue parlano quindi anche il portoghese, anche se noi spettatori sentiamo l'inglese.

Conclusione: voglio più intrighi politici e battaglie tra samurai!

Finora sono stati rilasciati ufficialmente solo due episodi. Ma mi sono bastati per immergermi profondamente nel Giappone feudale, che si trova sull'orlo di una guerra civile lunga un secolo. Non ho nulla da criticare, solo tanto da elogiare. Soprattutto la storia interessante che, nonostante il ritmo (ancora) lento, non annoia mai.

Un cast incredibilmente ben interpretato, guidato dal sensazionale Hiroyuki Sanada nel ruolo del reggente Yoshii Toranaga e da Cosmo Jarvis nel ruolo di John Blackthorne. Gli intrighi politici sono iniziati. Le battaglie epiche devono ancora arrivare. E il prossimo episodio? Non vedo l'ora che esca. Fino ad allora, mi informerò sulla storia di fondo.

La serie «Shōgun» è uscita il 27 febbraio con un doppio episodio su Disney+ (Star). È composta da dieci episodi di circa 60 minuti ciascuno e ogni martedì ne esce uno nuovo. Può essere vista a partire dai 12 anni di età.

Immagine di copertina: Produzioni FX / Disney

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Scrivo di tecnologia come se fosse cinema – e di cinema come se fosse la vita reale. Tra bit e blockbuster, cerco le storie che sanno emozionare, non solo far cliccare. E sì – a volte ascolto le colonne sonore più forte di quanto dovrei.


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