Retroscena

OLED e burn-in: che dire dei pixel bruciati?

Luca Fontana
2.7.2018
Traduzione: Sanela Dragulovic
Immagini: Thomas Kunz

I televisori OLED offrono la migliore qualità d’immagine possibile e immaginabile, ma c’è chi non la pensa così: se vuoi un TV OLED devi mettere in conto l’effetto burn-in, e questo non va bene. Indaghiamo.

Cos’è l’effetto burn-in? È reale, esiste. Girarci intorno è inutile, cari produttori di OLED. Tuttavia, perché si verifichi il burn-in devono esserci determinate condizioni e queste, cara concorrenza degli OLED, normalmente non sussistono quando l’utente è una persona comune che utilizza il proprio dispositivo OLED in modo normale.

In questo articolo diamo un’occhiata al mito del burn-in e analizziamo un paio di fatti. Innanzitutto: cosa significa «burn-in»? Come si crea? E come evitare che si verifichi sui tuoi dispositivi OLED?

Facciamo un po’ di luce su questi misteri.

La differenza tra burn-in e ritenzione d’immagine (Image Retention)

Tuttavia, se i contorni scompaiono dopo pochi secondi o minuti, si parla di «ritenzione d'immagine». La ritenzione d’immagine, a differenza del burn-in, è solo un effetto temporaneo ed è molto più comune. Il burn-in, invece, è un problema definitivo. La migliore prevenzione è non permettere che si sviluppi.

Come si crea l’effetto burn-in sugli OLED?

In realtà, il termine «burn-in» non è del tutto corretto. Il calore, come suggerisce il termine inglese, non ha nulla a che fare con le immagini fantasma di vecchi loghi o news ticker.

Ma più gli OLED sono luminosi e più a lungo rimangono accesi, più velocemente perdono la loro intensità luminosa. Un burn-in non è quindi altro che un pixel OLED che non può più brillare con la stessa luminosità dei pixel che lo circondano. Una sorta di invecchiamento sbilanciato. O, come direbbe il Dr. Eldon Tyrell in Blade Runner:

«La luce che arde col doppio di splendore brucia per metà tempo».

Immagina che ogni pixel sia una candela. Le candele che sono sempre accese bruciano molto più velocemente di quelle che non lo sono. Una volta consumate la festa è finita e la candela è rovinata: ecco il burn-in.

Illuminante, no?

Si verifica un burn-in quando i singoli pixel OLED sono soggetti a carichi particolarmente elevati rispetto agli altri pixel. «Particolarmente elevati» qui significa che un elemento dell'immagine statico, come il logo di un canale o una barra, rimane visualizzato per diversi giorni o persino ore. Di solito, è così che si verifica un burn-in.

Come evito l’effetto burn-in sul mio TV OLED?

Il «trucco» è quello di far invecchiare i pixel OLED in modo uniforme. Come? Puoi farlo semplicemente guardando la TV in modo normale. Sì, è tutto qui. La sto facendo troppo semplice, dici?

In realtà, è così che funziona: con un utilizzo normale, l'immagine sul televisore cambia in modo così costante che in media tutti gli otto milioni di pixel del televisore UHD vengono utilizzati in modo uniforme. Il burn-in, quindi, si verifica solo in casi estremi molto specifici, che si possono facilmente evitare se si sa a cosa prestare attenzione.

Mettere in pausa il gioco e poi lasciare il TV in standby per ore mentre vai a fare la spesa? D’ora in poi, scordatelo. Assicurati di guardare contenuti diversi per avere il minor numero possibile di elementi di immagine statici: sport, film, serie, giochi... guarda di tutto un po’. Ma probabilmente è già quello che fai, a meno che tu abbia comprato il tuo TV solo per utilizzarlo con i videogiochi o per guardare il telegiornale.

Se questa è la prima volta che noti immagini fantasma sul tuo OLED, probabilmente si tratta solo di ritenzione di immagine. Non è un grosso problema e dopo un po’ sparisce. Nelle ore successive, cerca di evitare gli elementi statici che hanno causato la ritenzione dell'immagine. Se appaiono sempre più immagini fantasma, la faccenda si fa più seria e devi agire in fretta.

  • abbassa la luminosità del televisore
  • seleziona una modalità d'immagine leggermente attenuata, ad esempio «Cinema»
  • assicurati che nelle impostazioni sia attivato lo «Screen Shift» (per LG) o «Pixel Shift» (per Sony)
  • attiva lo screensaver, anche per i videogiochi

I televisori OLED di solito sono anche dotati di un programma manuale per il rinnovo dei pixel. Puoi trovarlo nelle impostazioni dell'immagine sotto «Panel Refresh» (Sony) o «Pixel Refresher» (LG). Dallo scorso anno, il Pixel Refresher di LG viene attivato automaticamente ogni quattro ore di utilizzo, non appena il dispositivo entra in modalità stand-by. Pertanto, scollega l’LG OLED dall'alimentatore il meno possibile.

Come evito l’effetto burn-in sul mio cellulare OLED?

Gli schermi OLED sono disponibili anche per gli smartphone. Samsung, il più grande produttore in questo campo, chiama i suoi display AMOLED, mentre LG li chiama POLED. AMOLED e POLED hanno una cosa in comune: possono essere colpiti dall’effetto burn-in esattamente come i loro cugini nel campo TV. Le barre di navigazione o i pannelli di notifica sono ciò che tipicamente causano un burn-in.

Ecco i miei suggerimenti su come evitare il burn-in sullo smartphone. Come per i televisori, l'obiettivo è ridurre il numero di elementi statici dell'immagine:

  • attiva la regolazione automatica della luminosità
  • riduci il lasso di tempo in cui lo schermo del telefono rimane attivo quando non viene utilizzato
  • nascondi la barra di navigazione se non devi usarla
  • scegli un'immagine di sfondo con colori scuri e cambiala regolarmente
  • utilizza tastiere con temi scuri

Burn-in: non è poi così tragica

In sostanza, il burn-in è possibile, ma improbabile.

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La mia zona di comfort consiste in avventure nella natura e sport che mi spingono al limite. Per compensare mi godo anche momenti tranquilli leggendo un libro su intrighi pericolosi e oscuri assassinii di re. Sono un appassionato di colonne sonore dei film e ciò si sposa perfettamente con la mia passione per il cinema. Una cosa che voglio dire da sempre: «Io sono Groot». 


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