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Misterioso monolite nello Utah: gli alieni stanno arrivando?
di Luca Fontana
Un altro monolite è stato avvistato in Svizzera. Come gli altri reperti, il monolite misterioso è scomparso ore dopo la sua scoperta. Anche se la situazione è grave, la Confederazione rimane in silenzio.
Il monolite è apparso di nuovo. Stavolta in Svizzera. O ancora peggio: nel Cantone Argovia. Accanto al Castello di Liebegg di Gränichen, come riporta l'edizione online del Blick. Samuel Widmer, custode del castello e scopritore del manufatto alieno, conferma al Blick che «non si vedevano impronte, anche se durante la notte ha nevicato».
Questo permette una sola conclusione: il monolite è stato teletrasportato nella sua posizione.
Da quando il 23 novembre i contatori di pecore del Dipartimento di Pubblica Sicurezza dello Utah hanno scoperto un monolite nei deserti montuosi, molti parlano ancora di uno scherzo innocuo. Solo la redazione di digitec/Galaxus riconosce immediatamente la gravità della situazione e riporta seriamente gli eventi misteriosi, che avrebbero dovuto indubbiamente dimostrare la possibile esistenza di un’eventuale intelligenza extraterrestre.
Giorni dopo: mentre il monolite dello Utah scompare senza lasciare traccia, il 27 novembre appare accanto a una vecchia fortezza dacia, in Romania – e poco dopo scompare di nuovo, proprio come il primo monolite, senza lasciare traccia. Le agenzie governative da ogni dove negano qualsiasi collegamento con gli alieni.
Ora ne è apparso un altro. Questa volta nelle nostre immediate vicinanze. È ora che il Consiglio federale reagisca. O i servizi segreti.
Il monolite apparso nei pressi del Castello Liebegg è un evento storico che tiene la nazione sulle spine. Più che altro perché il monolite misterioso può saltare da un punto all'altro del mondo senza problemi: il 2 dicembre, cioè prima della sua comparsa in Svizzera, il monolite è stato avvistato da una fonte solo apparentemente incerta a Pine Mountain, in California. Poco dopo, è scomparso nuovamente. Quello che i governi non ammettono: deve essere opera degli extraterrestri.
La vicesindaco Terrie Banish ha commentato: «Posso confermare che l'oggetto è stato avvistato mercoledì e rimosso con mezzi sconosciuti giovedì mattina».
Continua dicendo: «Non abbiamo intenzione di indagare ulteriormente sulla questione».
Il governo degli Stati Uniti sta cercando di insabbiare qualcosa?
Ad ogni modo, il monolite ora è in Svizzera. Non si sa perché gli alieni abbiano scelto proprio il Canton Argovia come parcheggio ideale per la loro costruzione metallica intergalattica. Si può supporre che dietro a tutto questo ci siano piani di protezione dal Corona relativamente blandi, che senza dubbio avrebbero potuto semplificare il montaggio.
Ma non è stato confermato nulla.
C'è qualcosa di buono nel reperto svizzero. Vale a dire la precisione svizzera. Fino ad ora, l'altezza del monolite era solo vagamente nota. Qualcosa come «tra i dieci e i dodici piedi» era l'informazione precedente. Ciò ha richiesto una complicata conversione tramite Google. Per questo il custode del castello, Samuel Widmer, ha voluto dare un'occhiata da vicino.
La preziosa ricerca sul campo di Widmer dimostra che il reperto alieno è alto 2,70 metri. Ma Widmer non si ferma qui e svela al Blick che lui stesso è alto 1,76 metri.
Il Consiglio federale tace.
Solo Peter Stirnemann, sindaco del comune di Gränichen, ha preso posizione su questo tema a livello politico: «Naturalmente questo è un bene per noi in termini di pubblicità. Sono contento che sia da noi».
Stirnemann ha inoltre affermato che la comunità avrebbe voluto lasciare lì il monolite per il momento. Ma il monolite non c'è più. È ovvio che il destino del monolite misterioso non può essere controllato o influenzato da sorti terrene.
«Non abbiamo idea di chi possa essere stato. Ci sono molte tracce a causa di molti passanti», ha confermato lo scopritore del monolite misterioso Samuel Widmer all'Aargauer Zeitung, che insieme a circa 50 altri pellegrini si è recato al Castello Liebegg per ammirare il mito alieno.
La situazione rimane tesa. Ma non ci sono prove di intenzioni ostili. O di una scoperta in Groenlandia.
Rimaniamo sintonizzati.
La mia zona di comfort consiste in avventure nella natura e sport che mi spingono al limite. Per compensare mi godo anche momenti tranquilli leggendo un libro su intrighi pericolosi e oscuri assassinii di re. Sono un appassionato di colonne sonore dei film e ciò si sposa perfettamente con la mia passione per il cinema. Una cosa che voglio dire da sempre: «Io sono Groot».