Retroscena

Monitor con 480 hertz: riconosco la differenza?

Simon Balissat
1.10.2025
Traduzione: Rebecca Vassella
Collaborazione: Philipp Rüegg, Pierre Niedegger
Video: Davide Arizzoli

Sempre più monitor da gioco offrono frequenze di aggiornamento superiori a 200 hertz (Hz). Alcuni pannelli ultraveloci possono visualizzare fino a 500 immagini al secondo. Riesco a vedere la differenza a occhio nudo?

Quando Sony ha presentato l'Inzone M10S, ho pensato che i 480 Hz del monitor fossero assolutamente esagerati. Chi le nota le 480 immagini al secondo? E comunque a chi servono? Le console di gioco come la Playstation 5 o la XBox offrono tra 30 e 60 immagini al secondo. La Playstation 5 Pro 120 immagini al secondo, che solo pochi giochi supportano. Attualmente la maggior parte dei monitor da gioco arriva a 144 Hz.

Sony Inzone M10S (2560 x 1440 pixel, 26.50")
Monitor
Etichetta energetica F
CHF799.–

Sony Inzone M10S

2560 x 1440 pixel, 26.50"

Le frequenze di aggiornamento fino a 500 Hz sono attualmente il top per i monitor da gioco. Io penso di poter notare la differenza. Nel video di copertina scopri se ho solo una faccia tosta o se riesco davvero a distinguere tra 240 Hz e 480 Hz.

Perché i film sono così fluidi?

Probabilmente avrai notato che i giochi con 30 fotogrammi al secondo sembrano andare a scatti. Con il passaggio a 60 fotogrammi c'è una grande differenza, come tra il giorno e la notte. Guarda il video per capire cosa intendo.

Ma se guardi un film, non noterai questi scatti, anche se la maggior parte dei film viene girata solo a 24 fotogrammi al secondo. Un gioco con 24 fotogrammi al secondo, invece, è quasi ingiocabile.

Le ragioni di questa netta differenza sono due. Da un lato, ci siamo abituati da tempo che i film appaiano «così». Se ci fossero più fotogrammi al secondo, ci lamenteremmo dell'«effetto soap opera», in cui film e serie sembrano davvero delle soap opera da sabato mattina prodotte a basso costo.

Dall'altro lato, nelle riprese cinematografiche è sempre presente la sfocatura da movimento. Se il soggetto si muove davanti alla telecamera, sarà sfocato durante l'esposizione. Il cervello reinterpreta questa sfocatura e la ripresa appare più fluida di quanto non siano in realtà i 24 fotogrammi al secondo. Lo puoi vedere anche nel video qui sopra, dove il punto nero non presenta sfocature di movimento ma l'animazione sembra andare a scatti.

I giochi a volte cercano di imitare questo effetto, il che funziona in misura limitata; la maggior parte delle volte appare tutto sbiadito. Fortunatamente, almeno sul PC, l'effetto può essere disattivato nelle opzioni.

In questa scena tratta da «13 assassini» si vede chiaramente la sfocatura da movimento sulla spada.
In questa scena tratta da «13 assassini» si vede chiaramente la sfocatura da movimento sulla spada.
Fonte: Blu Ray/Ascot Elite

Un'altra ragione per cui i giochi appaiono meno fluidi a bassa frequenza di fotogrammi è che mentre giochi hai il controllo dei movimenti e quindi noti più chiaramente ogni ritardo. Me ne sono reso conto di recente con «Ghost of Yōtei». Se gioco in modalità Qualità a 30 FPS, tutto appare a scatti. Durante gli intermezzi, appare tutto fluido, anche se vengono eseguiti a 30 FPS, ma non ho alcun controllo sulla telecamera.

  • Recensione

    «Ghost of Yōtei» è ancora un open world?

    di Simon Balissat

A chi servono più di 120 Hz?

Spoiler: sono riuscito a notare le differenze fino a 120 Hz. Da 240 Hz in poi non ho avuto alcuna chance. Tuttavia, sono convinto che i professionisti di «Counter-Strike», ad esempio, noteranno la differenza, poiché giocano allo stesso gioco per diverse ore al giorno e notano immediatamente ogni piccola deviazione nella configurazione.

Questo ha senso per gli sparatutto, perché con una frequenza di aggiornamento di 480 Hz posso teoricamente vedere l'avversario fino a 14 millisecondi prima che con 60 Hz. Si tratta di un decimo di un battito di ciglia, del tutto irrilevante per i gamer occasionali come me. I professionisti, invece, noteranno probabilmente una differenza.

Io no. Preferisco investire i miei soldi in uno schermo più grande, in una risoluzione migliore o in «Goat Simulator»...

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Quando 15 anni fa ho lasciato il nido di casa, mi sono improvvisamente ritrovato a dover cucinare per me. Ma dalla pura e semplice necessità presto si è sviluppata una virtù, e oggi non riesco a immaginarmi lontano dai fornelli. Sono un vero foodie e divoro di tutto, dal cibo spazzatura alla cucina di alta classe. Letteralmente: mangio in un battibaleno.. 


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