Recensione

«Metroid Prime 4: Beyond»: la migliore delusione dell'anno

Domagoj Belancic
2.12.2025
Traduzione: Martina Russo

«Metroid Prime 4: Beyond» azzarda tante novità, ma finisce per cadere sulle proprie ambizioni. Magari non farà felici i fan della prima ora, ma per tutti gli altri questo «Metroid» è uno dei migliori motivi per comprarsi una Switch 2.

18 anni. È questo il tempo che è passato dall'uscita dell'ultimo capitolo di «Metroid Prime» per la Wii. Con «Metroid Prime 4: Beyond», sviluppato da Retro Studios, Nintendo ha finalmente messo fine all'attesa dei fan della cacciatrice di taglie intergalattica Samus Aran.

L'attesa è valsa la pena?
Sì. Ma sono comunque deluso.

«Metroid Prime 4: Beyond» è un bel gioco, ma allo stesso tempo è anche una delusione.
«Metroid Prime 4: Beyond» è un bel gioco, ma allo stesso tempo è anche una delusione.

Benvenuti sul favoloso pianeta Viewros

L'inizio di questa avventura spaziale è davvero impegnativo. Una stazione di ricerca della Federazione Galattica viene attaccata di pirati dello spazio, guidati dal cacciatore di taglie Sylux. I fan riconosceranno il cattivo dallo spin-off per DS «Metroid Prime Hunters» (2006).

Nei panni di Samus Aran, devo quindi farmi strada combattendo in un campo di battaglia caotico, in supporto ai soldati della Federazione. L'introduzione è insolitamente epica e cinematografica per gli standard di «Metroid Prime». Enormi mech mirano alle astronavi nemiche mentre pirati spaziali sparano all'impazzata contro ogni cosa, in mezzo a fiamme, fumo ed esplosioni.

E poi accade la catastrofe.

Nella foga della battaglia, viene danneggiato un misterioso artefatto che la Federazione stava studiando sulla stazione. L'esplosione che ne segue teletrasporta Samus e alcuni dei soldati su un pianeta remoto chiamato Viewros.

Benvenuti su Viewros. Abitanti: nessuno. In compenso c'è un discreto numero di alieni assetati di sangue.
Benvenuti su Viewros. Abitanti: nessuno. In compenso c'è un discreto numero di alieni assetati di sangue.

Il mio obiettivo in «Metroid Prime 4: Beyond» è quello di andarmene da questo pianeta dimenticato da Dio. Come è tipico di questa serie, si scopre subito che su Viewros un tempo viveva una civiltà avanzata: i Lamorn. Nel corso del gioco scopro sempre più cose sul declino di questa razza di alieni simili agli axolotl. Tra le altre cose, esploro delle rovine in mezzo a una giungla, un centro di ricerca abbandonato tra le montagne innevate e un deserto torrido pieno di misteri.

I mondi sono stati chiaramente progettati con grande impegno e passione. Ogni bioma è caratterizzato da una palette di colori distintiva, elementi visivi unici e giochi di luce suggestivi. L'onnipresente architettura futuristica degli alieni Lamorn si ripropone in tutte le aree e crea così un'immagine complessiva coerente, nonostante i contrasti visivi.

Persino la mia ragazza, per nulla appassionata di videogiochi, mentre passava è arrivata a dire: «Wow, sembra davvero fighissimo». Di solito quando gioco non commenta mai quello che succede sul monitor. Non saprei immaginare un complimento più grande.

Anche i nemici sono stati disegnati con grande cura. E infatti in battaglia quelle ripugnanti creature aliene hanno un aspetto davvero minaccioso.
Anche i nemici sono stati disegnati con grande cura. E infatti in battaglia quelle ripugnanti creature aliene hanno un aspetto davvero minaccioso.

Riuscitissima anche la colonna sonora. I brani musicali completano l'atmosfera di ogni area con effetti sonori adatti. Nelle rovine in mezzo alla giungla mi accompagnano cori alieni dall'eco malinconica. Il deserto è caratterizzato da un tappeto di suoni minacciosi e cupi, che mi fanno capire che non sono benvenuto su questo pianeta sconosciuto. E durante i combattimenti con i boss la colonna sonora è invece una scarica esplosiva di riff di chitarra, suoni del sintetizzatore ed effetti sonori d'impatto.

Per farla breve: la grafica e la presentazione audiovisiva di «Metroid Prime 4» sono di un altro livello.

Il deserto è una delle mie zone preferite.
Il deserto è una delle mie zone preferite.

Il «Metroid Prime» che conosco e amo

Prima di parlare di quello che è cambiato, comincio con una buona notizia: il nucleo del gameplay della serie «Metroid Prime» è sempre quello. I livelli labirintici sono pieni di porte chiuse e di sezioni inaccessibili che riesco a esplorare solo sbloccando gradualmente nuovi upgrade.

Molte abilità e potenziamenti sono stati ripresi dai giochi precedenti. Ad esempio, la modalità morph ball, il rampino e, ovviamente, il cannone da braccio di Samus, con cui sparo missili e raggi laser, ora disponibili anche nelle varianti ghiaccio, elettricità e fuoco. Ogni volta che trovo un upgrade parte il famoso jingle di «Metroid» e il centro della nostalgia nel mio cervello mi ricompensa con una dose di dopamina. Semplicemente grandioso.

Samus nell'iconica forma morph ball.
Samus nell'iconica forma morph ball.

È tornata anche la funzione di scansione. Ogni volta che faccio la scansione di un oggetto dei Lamorn, scopro nuove cose sul declino della loro civiltà. Se scansiono elementi della flora e della fauna, ottengo invece informazioni dettagliate sull'ecosistema del pianeta. È molto utile scansionare anche gli avversari, perché così riesco a scoprire i loro punti deboli.

Grazie ai dati aggiuntivi ottenuti con le scansioni, Viewros diventa un luogo reale e pulsante e non semplicemente lo scenario di un gioco di fantascienza assemblato a caso.

Aiuto, sono in fissa totale con le scansioni.
Aiuto, sono in fissa totale con le scansioni.

Una novità di «Metroid Prime 4» sono le abilità psichiche che Samus ha ereditato dai Lamorn.

Grazie ai suoi superpoteri telecinetici, la cacciatrice di taglie può manipolare determinati oggetti a distanza e lanciare uno «Psy Control Beam». Si tratta di un raggio che rallenta il tempo e che mi consente di guidare il proiettile sparato per colpire fino a tre bersagli in successione. Questo trucco è utile, ad esempio, quando combatto contro gli avversari super veloci che schivano i colpi normali.

Ogni tanto il colpo guidato viene usato anche nei puzzle game. Ad esempio, quando devo attivare degli interruttori nascosti dietro a degli ostacoli che non riuscirei mai a raggiungere con i classici sistemi di «Metroid».

Alcuni boss hanno più punti deboli che devo colpire contemporaneamente con il Psy Control Beam.
Alcuni boss hanno più punti deboli che devo colpire contemporaneamente con il Psy Control Beam.

Trovo che la meccanica dietro alle abilità telecinetiche sia geniale. Nel complesso, però, sono rimasto deluso da quanto poco Retro Studios abbia saputo sfruttare questa base di partenza eccezionale. Nelle mie circa 20 ore di gioco, i momenti davvero emozionanti in cui sono stati utilizzati i poteri psichici nei puzzle e nei combattimenti contro i boss si contano sulle dita di una mano. Peccato davvero.

E già che mi sto lamentando: i vecchi fan di «Metroid» devono prepararsi al fatto che «Metroid Prime 4» è un gioco insolitamente facile. Sono morto solo un paio di volte, e soltanto perché ho fatto delle cose estremamente stupide. Purtroppo, il livello di difficoltà superiore si sblocca solo quando lo giochi una seconda volta.

«Metroid» in motocicletta – sì, non scherzo!

Una novità che ha suscitato qualche perplessità tra i fan è la motocicletta di Samus, chiamata «Vi-O-La». Anche questo oggetto le è stato regalato dai Lamorn. Con la moto posso esplorare un mondo desertico centrale piuttosto grande che collega tra loro tutte le zone del gioco.

Una motocicletta? Un grande mondo di gioco aperto? In un «Metroid Prime»? Non può finire bene.

E invece sì. Molto bene, anche.

Il mondo aperto del deserto è un contrasto riuscito ai classici livelli labirintici.
Il mondo aperto del deserto è un contrasto riuscito ai classici livelli labirintici.

Ma prima di tutto la cosa più importante: questa motocicletta futuristica si guida davvero bene. Il gioco se ne frega della fisica realistica e punta invece sull'effetto cool. Posso sfrecciare nell'immenso mare di sabbia, usare le dune come rampe di lancio e fare delle incredibili derapate, le cosiddette Akira slide, per cambiare direzione. Con proiettili di precisione colpisco i fastidiosissimi robot nemici volanti e osservo quelle scatolette di latta precipitare a terra ed esplodere.

Come dicevo: fighissimo.

Ovviamente anche nel deserto ci sono tante cose da scoprire. Chi ama collezionare oggetti si divertirà a distruggere i cristalli verdi che spuntano dovunque dal terreno. Quando ho raccolto abbastanza di quegli oggetti verdi, ottengo degli upgrade speciali per le abilità psichiche di Samus (e credimi, ne vale la pena!). Inoltre, ci sono un sacco di siti in cui si sono schiantati veicoli pieni di attrezzature della Federazione Galattica e antichi templi dei Lamorn che aspettano solo di essere esplorati a piedi. Questi ultimi funzionano come mini dungeon, con enigmi che posso risolvere solo con l'equipaggiamento giusto.

I Lamorn hanno lasciato un sacco di enigmi nei loro templi.
I Lamorn hanno lasciato un sacco di enigmi nei loro templi.

Le sequenze di gioco nel mondo aperto del deserto sono il cambio di scenario perfetto rispetto ai tortuosi e a volte estenuanti livelli labirintici che mi obbligano a passare per corridoi claustrofobici. Nel deserto posso sfogarmi e spegnere il cervello. Mi auguro che in futuro i mondi centrali come questo diventino un elemento stabile della serie.

E stattene un po' zitto, Myles MacKenzie!

La serie «Metroid Prime» si fonda sulla sensazione di isolamento e sull'essere abbandonati su un pianeta pericoloso e sconosciuto. «Metroid Prime 4: Beyond» adotta un approccio diverso. Durante la sua avventura, Samus incontra infatti un sacco di soldati della Federazione Galattica, anch'essi bloccati su Viewros.

Prima dell'uscita questa novità aveva scatenato accese discussioni. Per quanto riguarda questo aspetto purtroppo, diversamente dalla moto Vi-O-La, non posso direi che si è trattato di un falso allarme. Infatti in alcuni momenti i nuovi personaggi rovinano davvero l'atmosfera altrimenti intensa del gioco.

Il cast è deludente.
Il cast è deludente.

L'introduzione delle figure di accompagnamento funziona sempre secondo lo stesso principio. Quando esploro un nuovo territorio, incontro un soldato o una soldatessa e lo/la tiro fuori da una situazione difficile. Il personaggio salvato mi segue per una parte del livello e combatte al mio fianco. La cosa che mi disturba di più è che i personaggi non giocanti blaterano troppo.

Alcuni di loro vengono usati come fossero tutorial e mi danno dei consigli del tutto inutili. Dalle recensioni dell'anteprima conosciamo già il tecnico Myles MacKenzie. Che si distingue per frasi brillanti tipo: «Samus, c'è qualcosa di interessante là in fondo. Non vuoi raccoglierlo?» oppure «Si è aperta una porta, andiamo a dare un'occhiata». Delle istruzioni così dirette sono in antitesi con il design di gioco di «Metroid Prime», che di solito richiede che tu scopra le cose da solo e rifletta in autonomia.

Anche quando i personaggi non hanno una funzione di guida risultano comunque fastidiosi. Non mi piace proprio il modo in cui sono stati scritti. I dialoghi ricordano i film Marvel, dove gli eroi hanno sempre la battuta pronta. Delle situazioni serie vengono affrontate con strizzatine d'occhio, molte cose sono accompagnate da commenti ironici, sia nel gameplay che nelle sequenze intermedie.

Purtroppo, Myles non è l'unico personaggio irritante.
Purtroppo, Myles non è l'unico personaggio irritante.

I passaggi in cui Samus è in compagnia dei soldati costituiscono comunque più o meno un quarto del tempo di gioco. Ma questo non significa che il restante 75 percento sia perfetto. Questo perché Samus, soprattutto nel deserto e in altre sezioni del livello, è in contatto radio con il campo base improvvisato dei soldati. Quindi Myles continua a mandarmi dei messaggi tipo «Puoi chiamarmi quando vuoi se non sai come andare avanti». A volte mi dice anche esattamente dove devo andare e cosa devo fare.

Ma non lo voglio sapere, accidenti. Lo voglio scoprire da solo. Voglio prendermi il tempo che ci vuole, godermi l'atmosfera, guardarmi in giro, stupirmi, riflettere. E stattene un po' zitto, Myles MacKenzie.

Lasciami in pace...
Lasciami in pace...

In un certo senso, però, capisco anche quelli di Nintendo. I giochi «Metroid Prime» non sono mai stati dei campioni d'incasso apprezzati dal grande pubblico: sono giochi narrativamente limitati e di una difficoltà estrema, in cui spesso ti perdi e non sai come andare avanti. Con la sua scenografia cinematografica, i nuovi personaggi in stile Marvel e il livello di difficoltà più basso il nuovo «Metroid Prime 4» dovrebbe essere più accessibile per i principianti.

L'intento di avvicinare più persone a questa serie è encomiabile. Ma si sarebbe potuto ottenere lo stesso risultato anche senza stravolgere le fondamenta della formula di «Metroid Prime» e senza rovinare l'atmosfera unica di questi giochi.

«Metroid Prime 4» dà una fantastica dimostrazione di ciò che può fare la Switch 2

«Metroid Prime 4: Beyond» uscirà contemporaneamente per Switch 1 e Switch 2. Il gioco è stato sviluppato principalmente per la «vecchia» Switch, ma nell'edizione per Switch 2 beneficia di un sacco di migliorie tecnici. È la migliore dimostrazione realizzata finora delle capacità della console di nuova generazione di Nintendo.

Il gioco offre due modalità: una modalità Qualità in 4K e 60 fps e una modalità Performance in 1080p e 120 fps. Entrambe le opzioni sono ancora una rarità sulla Switch 2: quasi nessun gioco funziona con una risoluzione così alta o con così tanti fotogrammi al secondo. Le ho provate entrambe e ho scelto la versione in 4K. Con tutti quei pixel disponibili sul televisore, la grafica armoniosa è davvero il massimo. Non rilevo cadute della frequenza di aggiornamento e il gioco gira alla grande anche nei momenti più frenetici.

Notevolissimo anche le modalità portatili, in cui il gioco arriva a 1080p con 60 FPS o 720p con 120 FPS. E anche in questo caso siamo di fronte a una rarità: pochissimi giochi sfruttano al meglio lo schermo VRR a 120 Hertz della Switch 2. È una sensazione surreale vedere un gioco Nintendo così bello funzionare in modo così fluido in modalità portatile. Anche qui, non ho notato alcun rallentamento e la risoluzione leggermente inferiore di 720p non disturba sullo schermo più piccolo. Un vero spettacolo, Retro Studios!

Performance straordinarie in modalità portatile.
Performance straordinarie in modalità portatile.

Ma la caratteristica in assoluto più interessante dell'edizione per Switch 2 è il controllo via mouse, davvero grandioso. Posso controllare il gioco dal PC come fosse uno sparatutto: con il mouse (Joy-Con di destra) e la tastiera (Joy-Con di sinistra). Naturalmente, non riesco a tenere il piccolo controller bene in mano come fosse un mouse normale. Ma riesco a giocare tranquillamente per diverse ore di seguito senza accusare crampi o altri fastidi.

Punto i nemici con il tasto ZL e poi uso il mouse per mirare a parti specifiche del corpo e punti deboli. Il tutto funziona in modo incredibilmente veloce e preciso. In alcuni combattimenti contro i boss – che tra l'altro sono tutti eccellenti – ho persino l'impressione che siano stati sviluppati appositamente per il controllo via mouse. Anche esplorare è più divertente con il mouse. Mi sento generalmente più agile e veloce.

Poltrona e tavolo: ecco come gioco a «Metroid Prime 4: Beyond».
Poltrona e tavolo: ecco come gioco a «Metroid Prime 4: Beyond».

Oltre al controllo tramite mouse, il gioco offre anche il tradizionale controllo tramite joystick e un controllo tramite movimenti che ricorda i tempi della Wii. Ma una volta che ci ho preso la mano e ho trovato le impostazioni giuste, non voglio più tornare indietro. «Metroid Prime 4» dimostra chiaramente che la funzione mouse della Switch 2 non è solo un gadget, ma cambia davvero il flusso e l'esperienza di gioco.

«Metroid Prime 4: Beyond» è disponibile dal 4 dicembre per Switch e Switch 2.\ Nintendo mi ha fornito l'edizione per Switch 2 a scopo di test. Non ho ancora avuto modo di provare l'edizione per Switch 1.

Nintendo Metroid Prime 4: Beyond (Switch 2, IT, FR, DE)
Videogioco
−13%
Nuovo
CHF55.– anziché CHF63.–

Nintendo Metroid Prime 4: Beyond

Switch 2, IT, FR, DE

In breve

La migliore delusione dell'anno

Il nucleo centrale di «Metroid Prime 4: Beyond» è convincente. È davvero fantastico esplorare i livelli labirintici, sbloccare gli upgrade e scoprire gradualmente nuove aree del mondo. La grafica e la colonna sonora sono incredibili. Ottimamente riuscito anche il deserto open world, che ora posso esplorare con una motocicletta: un contrasto perfetto al gameplay tradizionale di «Metroid». È un peccato che il gioco non sfrutti di più le abilità telecinetiche di Samus, che le permettono, tra le altre cose, di controllare i colpi sparati.

I nuovi personaggi, invece, sono una delusione. Quando mi accompagnano, mi infastidiscono continuamente con informazioni inutili del tutorial o con battute penose in stile Marvel. Avrei inoltre apprezzato un livello di difficoltà maggiore. Sono soprattutto questi punti critici che potrebbero disturbare i vecchi fan di «Metroid».

Ma nonostante i suoi difetti, «Metroid Prime 4: Beyond» è uno dei motivi migliori per comprarsi una Switch 2. Il gioco sfrutta praticamente tutte le caratteristiche tecniche della console e offre un'esperienza di gioco super nitida (4K) o super fluida (120 fps). Particolarmente convincente è il controllo tramite mouse, che ha totalmente cambiato la mia esperienza di gioco.

Pro

  • Grafica straordinaria, design artistico coerente, atmosfera spettacolare
  • Prestazioni superlative, anche in modalità portatile
  • La migliore dimostrazione finora del controllo via mouse della Switch 2
  • L'hub-world completa alla perfezione il classico gameplay di «Metroid»

Contro

  • Il sistema dei suggerimenti è fastidioso e rovina l'atmosfera
  • Dialoghi in stile Marvel mal scritti, personaggi irritanti
  • Le nuove abilità psichiche non sono sfruttate abbastanza
  • Troppo facile per gli standard di «Metroid»
Nintendo Metroid Prime 4: Beyond (Switch, DE, FR, IT)
Videogioco
−11%
Nuovo
CHF47.90 anziché CHF54.–

Nintendo Metroid Prime 4: Beyond

Switch, DE, FR, IT

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Il mio amore per i videogiochi si è svegliato alla tenera età di cinque anni con il Gameboy originale ed è cresciuto a dismisura nel corso degli anni.


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