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Le prime piantine spuntano nel terriccio vecchio di decenni

Spektrum der Wissenschaft
18.5.2022
Traduzione: tradotto automaticamente

Il primo passo verso una serra sulla Luna è stato compiuto: i ricercatori sono riusciti a coltivare piante nel suolo lunare. Sebbene le piantine abbiano visibilmente faticato nel materiale alieno, sono comunque riuscite a germogliare.

L'ultimo volo con equipaggio sulla Luna si è svolto nel 1972 nell'ambito dell'Apollo 17. Il programma Artemis della NASA dovrebbe finalmente portare l'uomo sul corpo celeste vicino alla Terra nel 2020. È prevista una base lunare e atterraggi annuali con equipaggio. Una domanda importante è se le condizioni di vita sul satellite della Terra possono essere migliorate con la semina.

Per verificare se il suolo lunare possa ospitare piante, Anna-Lisa Paul, Stephen Elardo e Robert Ferl dell'Università della Florida hanno coltivato esemplari di Arabidopsis thaliana in dodici campioni di suolo extraterrestre e hanno pubblicato i risultati sulla rivista Nature Communications Biology. I campioni provenivano dalle missioni lunari Apollo 11, 12 e 17 e consistevano in regolite. Il materiale regolitico è una miscela di roccia frantumata e roccia fusa solidificata. I ricercatori hanno esaminato se la crescita e l'espressione genica di queste piantine differissero da quelle cresciute in 16 campioni di cenere vulcanica provenienti dalla Terra. La cenere ha una granulometria e una composizione minerale simile a quella del suolo lunare.

Il team ha dimostrato che la crescita delle piantine era difficile: le piante di regolite lunare si sviluppavano lentamente e avevano radici più stentate rispetto agli esemplari cresciuti nella cenere vulcanica. Hanno anche espresso geni che indicano lo stress ionico, in modo simile a come le piante reagiscono al sale, ai metalli e alle specie reattive dell'ossigeno. Alcuni contenevano pigmenti nero-rossastri, caratteristiche che indicano anche lo stress delle piante. Ferl e i suoi colleghi sospettano che l'impatto dei raggi cosmici e del vento solare sul suolo lunare, nonché la presenza di piccole particelle di ferro, scatenino reazioni di stress nelle piante e ne compromettano lo sviluppo.

Il loro esperimento dimostra che, sebbene il suolo lunare possa essere utilizzato per la coltivazione e gli esperimenti sulle piante, non supporta la crescita come la cenere vulcanica. Secondo gli autori, l'interazione tra le piante e la regolite lunare deve essere studiata ulteriormente per poter un giorno rendere il satellite utile per la semina.

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Originalartikel auf Spektrum.de
Titelbild: Tyler Jones, UF/IFAS (Ausschnitt)

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