
Retroscena
Digital Markets Act (DMA): di che cosa si tratta?
di Florian Bodoky

L'UE sta esaminando se AWS e Azure sono considerati gatekeeper e se questo potrebbe portare a regole più severe per i fornitori di cloud.
La Commissione Europea sta esaminando i due fornitori di cloud «Amazon Web Services» e «Microsoft Azure». Tuttavia, l'UE non sta accusando le aziende di alcun reato, ma sta esaminando se il Digital Markets Act (DMA) possa essere applicato ai fornitori di cloud. A differenza di un messenger, ad esempio, un cloud è molto più di un singolo servizio o app. Gestisce processi digitali completi nelle aziende e negli enti pubblici e quindi influenza la creazione di valore.
Il DMA definisce delle soglie di utenti al di sopra delle quali le aziende sono considerate «gatekeeper». Amazon e Microsoft non soddisfano direttamente questi criteri: gli utenti utilizzano il prodotto solo indirettamente, ad esempio quando un servizio è ospitato su AWS. Tuttavia, le analisi di mercato mostrano che i modelli di licenza, gli ostacoli tecnici e i pacchetti di prodotti strettamente collegati rendono molto difficile il cambio di fornitore e la migrazione dei dati, mettendo i fornitori più piccoli in una posizione di svantaggio. La Commissione sta ora valutando se AWS e Azure, analogamente ai gatekeeper di altri mercati digitali, debbano agire come intermediari centralizzati.
Se si arrivasse alla conclusione che questi due fornitori sono considerati gatekeeper, Amazon e Microsoft dovrebbero essere pronti a rispettare ulteriori obblighi: una più facile portabilità dei dati, interfacce aperte alle offerte dei concorrenti e restrizioni al bundling dei propri prodotti. Sarebbe inoltre vietato il trattamento preferenziale del proprio software. Le violazioni potrebbero comportare multe elevate in base al fatturato globale delle aziende. Finora Microsoft si è dimostrata collaborativa e fa riferimento a continui aggiustamenti della sua politica sulle licenze. AWS, invece, mette in guardia dall'aumento dei costi per le aziende europee e da possibili ostacoli all'innovazione. L'UE sottolinea di non voler rallentare i fornitori, ma «di voler stabilizzare le strutture di mercato a lungo termine».
La revisione dovrebbe quindi anche essere accompagnata da un'analisi della situazione.
Le revisioni dovrebbero quindi anche chiarire se l'UE debba concentrare maggiormente la propria regolamentazione sul ruolo dei servizi di base centralizzati e non solo sulle società operative di singoli servizi, piattaforme o app. La Commissione intende presentare i suoi risultati entro dodici mesi. Se dovesse giungere alla conclusione che la DMA per i fornitori di cloud deve essere riorganizzata, ciò potrebbe avere un impatto massiccio non solo sui fornitori stessi, ma anche su tutte le aziende che utilizzano questi servizi: passare a un altro fornitore di cloud sarebbe più facile, il che aiuterebbe gli attuali sforzi delle aziende europee per diventare più indipendenti dal punto di vista digitale da Cina e Stati Uniti.
Da quando ho scoperto come attivare entrambi i canali telefonici sulla scheda ISDN per ottenere una maggiore larghezza di banda, sperimento con le reti digitali. Con quelle analogiche, invece, da quando so parlare. A Winterthur per scelta, con il cuore rossoblu.
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