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Controllo genitori su internet: metodi e consigli per proteggere i tuoi figli

Aurel Stevens
17.1.2018
Traduzione: Alessandra Ruggieri De Micheli

Sono papà di una bambina di quattro anni, che non naviga ancora su Internet. Tuttavia, sto già iniziando a pensare a cosa potrò fare per proteggere mia figlia dalla violenza, dall'estremismo e da altri contenuti sensibili.

A proposito, ho scritto questo testo durante una notte in cui, per tenere d'occhio la febbre di mia figlia, mi sono svegliato ogni ora. Questo articolo è quindi pieno di amore paterno, ma potrebbe contenere anche alcuni errori ortografici.

Suddivido il problema secondo i diversi periodi dello sviluppo di mia figlia:

  • Ci sarà una prima fase in cui la bambina navigherà su internet sempre insieme a un adulto.
  • In una seconda fase, sarà in grado di andare online autonomamente da casa.
  • In una terza fase, mia figlia riceverà il proprio smartphone o laptop (che potrà utilizzare ovunque).

Credo che in ogni fase ci saranno sfide diverse. Indipendentemente dallo stadio di sviluppo di nostra figlia, io e mia moglie dovremo affrontare il tema in modo diverso. Soprattutto dovremo pensarla più o meno alla stessa maniera, in modo da poterci muovere nella stessa direzione. Abbiamo già discusso una serie di questioni, ma non tutte.

1° fase: consumo controllato dei media

È molto semplice. Ora e nel futuro prossimo, noi genitori siamo il «dispositivo» di sicurezza più importante. Mia figlia non sarà mai sola di fronte al computer o al tablet e non giocherà con il mio smartphone. Fine della storia. Tra l'altro, non abbiamo un televisore.

Dal momento che siamo presenti, gli unici contenuti inappropriati potrebbero trovarsi nella pubblicità che si trovano sui siti web. Ecco alcune delle pagine che potrei visitare. Prendiamo il seguente esempio: per *ehm* scopi di ricerca *ehm* ho aperto la pagina con gli ultimi file caricati su The Pirate Bay:

Ecco perché, durante la 1° fase, è sufficiente installare un semplice blocco degli annunci. Il mio preferito: uBlock Origin.

2° fase: i primi passi verso il consumo non controllato dei media

Nella seconda fase, ci attrezziamo con i router. Anche qui, però, ci sono metodi sorprendentemente semplici per aggirare l’ostacolo. Secondo alcuni video su YouTube, su alcuni dispositivi sarebbe già sufficiente cambiare il proprio indirizzo IP. Modificando l'indirizzo MAC della scheda di rete, la maggior parte dei router alza già bandiera bianca. Naturalmente, a meno che autorizzi solo i dispositivi collegati alla rete e blocchi gli ospiti.

Su YouTube è pieno di tutorial che spiegano come disattivare i meccanismi di protezione. A giudicare dalle decine di migliaia di visualizzazioni, è un argomento che suscita un certo interesse. (Fatto divertente: la «modalità con restrizioni» di YouTube non filtra questi video.)

Messaggio autoritario che dice: «Adesso stai esagerando, è ora di spegnere!». Mi piace!

Bypassare questi filtri è un test di intelligenza, per così dire. Mi aspetto che mia figlia li superi. Non è nata ieri e sicuramente scoprirà il mio codice per sbloccare il telefono. Prima di tutto, mi affido agli accordi presi con lei: prima di usare i dispositivi senza alcuna supervisione, siamo d'accordo sulle cose da fare o da non fare. Dobbiamo fidarci l’uno dell’altra.

L’alternativa sarebbe una corsa agli armamenti e una cultura che si basa sulla sorveglianza, che costa tempo, denaro e nervi. No, grazie.

Appunti per il me stesso del futuro – consigli pratici per la 2° fase:

Piano per la 3° fase: smartphone e computer personali

Prima o poi, mia figlia avrà il proprio smartphone o computer portatile. A questo punto, la fase di controllo e supervisione sarà terminata. Ci sarà sempre qualche bambino nel parco giochi che si farà corrompere in cambio di una gomma da masticare o una carta da collezione e rimuoverà ogni tipo di blocco Internet. Il parco giochi sarà anche il luogo dove verranno guardati video violenti o ripugnanti.

L’unica soluzione è quella di implementare una serie di regole semplici e comprensibili:

L'unico hardware e software di cui ha bisogno è la sua testa. Fino ad allora, come genitori, dobbiamo fare del nostro meglio per trasferirle il buon senso, la fiducia in se stessa e una dose di scetticismo.

E come si fa? Forse puoi daci qualche consiglio pratico e utile? Grazie!

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Sono il guru del team dei redattori. Scribacchino 5 giorni su 7 e papà 24 ore su 24. Mi interesso di tecnologia, computer e HiFi. Mi sposto sempre in bicicletta, in qualsiasi condizione meteo e, solitamente, sono di buon umore.


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