Activision
Recensione

«Call of Duty: Black Ops 7» alla prova: ottimo multiplayer, pessima campagna

Domagoj Belancic
21.11.2025
Traduzione: Martina Russo

Il nuovo «Call of Duty» delude con promesse vane e una crisi di identità. Ma gli amanti del multiplayer non resteranno delusi.

Ho dedicato una settimana a «Call of Duty: Black Ops 7» e ho provato tutte le modalità di gioco. L'ultimo capitolo della serie blockbuster di Activision non convince sotto tutti i punti di vista.

Mentre le modalità multiplayer e zombie offrono il consueto ottimo repertorio di «Call of Duty», il gioco delude con una delle peggiori campagne degli ultimi tempi.

La campagna è una catastrofe

La storia di spionaggio di «Black Ops 6» dello scorso anno per me è ancora una delle migliori campagne per giocatore singolo che abbia mai giocato in uno shooter. Ma invece di sfruttare i punti di forza del gioco precedente, con «Black Ops 7» Activision ha deciso di lanciarsi in qualcosa di totalmente nuovo. Purtroppo.

  • Recensione

    «Call of Duty: Black Ops 6» è uno spettacolo d'azione superlativo

    di Domagoj Belancic

La campagna di quest'anno posso giocarla da solo o con un massimo di tre amici. Ogni giocatore assume il ruolo di un membro dell'unità speciale guidata da David Mason, già noto da «Black Ops 2». Activision aveva annunciato in precedenza che l'esperienza di gioco sarebbe stata divertente indipendentemente dal numero di giocatori.

Il che si è rivelato una promessa vana, per dirla in modo gentile.

Chi gioca in solitaria non si divertirà con questa bizzarra campagna.
Chi gioca in solitaria non si divertirà con questa bizzarra campagna.

La campagna è chiaramente pensata per quattro giocatori. I livelli fin troppo grandi, i fastidiosi nemici bullet sponge e le assurde orde di avversari sono un segnale chiarissimo. Affrontare tutto questo da soli non è divertente ed è molto stancante. Particolarmente assurdo: anche se negli intermezzi ci sono sempre quattro membri dell'unità speciale JSOC in azione, nei livelli da giocatore singolo sono completamente da solo. Non ci sono membri del team controllati dall'IA. Ci sono solo io e centinaia di avversari senza cervello.

Anche lasciando da parte le meccaniche di gioco, la campagna per giocatore singolo è un incubo anche dal punto di vista tecnico. Devi essere online anche se vuoi giocare da solo. Se fai una pausa troppo lunga (nel mio caso erano poco più di cinque minuti), vieni buttato fuori dalla partita per inattività. Inoltre, non c'è nessun checkpoint tra una missione e l'altra. Vuoi salvare in fretta per continuare a giocare il giorno dopo? Non puoi.

Ah, e non ho trovato nemmeno le impostazioni del livello di difficoltà. Che invece aumenta automaticamente in base al numero di giocatori. La campagna è troppo facile o troppo difficile per te? Eh, peccato. O così, o pomì.

Siccome ho fatto una pausa pipì troppo lunga, mi hanno cacciato fuori dalla campagna. Complimentoni, Activision!
Siccome ho fatto una pausa pipì troppo lunga, mi hanno cacciato fuori dalla campagna. Complimentoni, Activision!

Per fortuna sono riuscito a convincere due amici a giocare con me nella maggior parte delle missioni. Con un paio di tiratori in più e il sottofondo dei commenti stupidi degli amici, la campagna generica è molto più sopportabile. Anzi, è addirittura divertente, soprattutto nelle sezioni lineari dei livelli. È in queste sezioni che il flusso di gioco, con scene d'azione ben orchestrate, assomiglia di più a quello di una tradizionale campagna di «Call of Duty».

Un'altra cosa che mi piace sono i tantissimi gadget futuristici che sblocchiamo man mano che procediamo nel gioco. In particolare, le opzioni di spostamento sono fantastiche. Ad esempio, il «Kinetic Jump» che ti permette di saltare altissimo, o la tuta alare, con la quale puoi librarti come uno scoiattolo volante. Molto belli anche gli upgrade offensivi: adoro la brutale «War Machine», con cui posso sparare granate, o il gadget «Black Hat», che mi permette di hackerare i robot.

Volare con una tuta alare è fighissimo.
Volare con una tuta alare è fighissimo.

Purtroppo, il gioco ci catapulta sempre in aree di gioco aperte e spesso troppo grandi, dove dobbiamo sopravvivere a ondate infinite di nemici idioti. In quei momenti sembra di essere in una modalità multiplayer generica, una versione senz'anima di quello che contraddistingue le campagne per giocatore singolo di «Call of Duty». Mi ricorda la disastrosa campagna di «Modern Warfare 3» con le partite contro i bot di «Warzone».

A intervalli irregolari, i noiosi passaggi in cui devi solo sparare sono interrotti dalla comparsa di boss, a volte anche giganteschi. Combattiamo contro piante zombie mutanti, soldati giganti che sputano fuoco o cecchini spietati che diventano invisibili.

A parte qualche eccezione, i boss sono soprattutto una cosa: irritanti. Ci vuole un'eternità perché i loro enormi indicatori di vita si svuotino. Il principio è sempre lo stesso: devi trovare il punto debole, sparare, aspettare il contrattacco, poi sparare ancora. Di nuovo e di nuovo.

I boss vivono troppo a lungo.
I boss vivono troppo a lungo.

La storia sembra un'allucinazione da febbre

A questo punto ti chiederai cosa diavolo ci facciano delle piante zombie mutanti e dei soldati giganti sputafuoco in «Call of Duty». Devi sapere che Activision ha deciso di sperimentare qualcosa di nuovo anche per quanto riguarda la trama. Purtroppo.

«Black Ops 7» è il sequel diretto di «Black Ops 2». È il 2035 e David Mason (interpretato da Milo Ventimiglia) e la sua squadra speciale JSOC stanno indagando sulla misteriosa azienda tecnologica «The Guild». L'azienda produce armi biologiche in forma di gas che portano le vittime alla follia con allucinazioni. Ovviamente, la squadra speciale entra in contatto con il gas già nella prima missione e per tutto il resto della storia continua ad avere delle fantastiche allucinazioni.

Prima dell'uscita, Activision aveva fatto sapere che la storia, nonostante le allucinazioni assurde, sarebbe rimasta ancorata alla realtà e non sarebbe sembrata troppo stravagante. Ma anche questa si è rivelata una vana promessa.

  • Retroscena

    «Call of Duty: Black Ops 7»: una conversazione con il team di sviluppo su grandi ambizioni e allucinazioni

    di Domagoj Belancic

Nelle circa cinque ore di campagna, la storia viene raccontata alla velocità della luce. Considerata la rapidità con cui si svolgono le cose, non riesco a conoscere bene il team di David Mason. I personaggi restano piatti come la curva dei giocatori di «Call of Duty» attivi contemporaneamente su Steam.

Le allucinazioni sono basate su esperienze traumatiche che i membri del team JSOC hanno vissuto durante la loro carriera militare. Almeno in teoria. Nella pratica, le sequenze sembrano gli incubi da febbre di un'IA fuori di testa, totalmente avulsi dalla realtà e dalla psiche dei personaggi. Ed ecco che nell'arco della storia mi ritrovo a combattere contro zombie, fantasmi, ragni giganteschi e strani mostri che sembrano il Demogorgone di «Stranger Things».

Se non altro, i livelli delle allucinazioni si presentano bene visivamente.
Se non altro, i livelli delle allucinazioni si presentano bene visivamente.
Fonte: Activision

Anche nella campagna di «Black Ops 6» c'erano alcuni livelli in cui si giocava con le allucinazioni. Ma erano sezioni usate in modo attento. In «Black Ops 7» mi ritrovo costantemente di fronte a mostruosità di ogni tipo. Così la cosa non ha più senso.

Se poi ci aggiungi l'ambientazione futuristica e i tanti avversari robotici umanoidi, la campagna si trasforma in un'accozzaglia casuale e senza alcun filo logico di avversari stereotipati rubati agli altri videogiochi.

Queste cose disgustose (zombie?) le vedo spesso. Troppo spesso. Le odio.
Queste cose disgustose (zombie?) le vedo spesso. Troppo spesso. Le odio.

«Endgame»: il vero volto della campagna

Dopo aver completato la campagna, il gioco mi «premia» con un ultimo capitolo che, teoricamente, potrei giocare all'infinito: l'«Endgame».

In questa modalità PvE mi avventuro con altri 32 player in un mondo aperto (Avalon) intorno al quartier generale di «The Guild» per fare fuori anche gli ultimi cattivi tecnologici e i loro robot killer. Naturalmente anche qui ritrovo zombie, fantasmi e altri rappresentanti del consueto repertorio dell'orrore.

Un capitolo «infinito» della campagna? Non se ne sentiva davvero il bisogno.
Un capitolo «infinito» della campagna? Non se ne sentiva davvero il bisogno.

Nell'open world riconosco un sacco di aree della storia. Ora capisco perché tante sequenze della campagna sembrano un multiplayer generico: perché in realtà sono parti integranti di una mappa multiplayer più grande. Nell'«Endgame» la campagna mostra il suo vero volto.

Ma senza le rigidità superflue della storia, tutto funziona molto meglio, con mia grande sorpresa. Corro, volo e guido per tutta la mappa, completo missioni, accumulo punti esperienza, faccio salire di livello il mio personaggio e sblocco nuove abilità. L'area è divisa in quattro zone in cui ti aspettano nemici sempre più forti e sfide sempre più difficili.

Una partita dell'Endgame dura 50 minuti. Prima che scada il tempo, devo abbandonare la zona di guerra con un elicottero dalle aree di evacuazione designate. Se nella mia spedizione ad Avalon dovessi morire, perderò tutto quello che ho raccolto.

Posso immaginare che questa modalità troverà sicuramente i suoi estimatori. Per quanto mi riguarda, già dopo qualche partita le missioni ripetitive iniziano ad annoiarmi.

Anche le missioni sono poco originali come nella campagna.
Anche le missioni sono poco originali come nella campagna.

Schifezze IA come ricompensa

Prima di parlare della modalità multiplayer, devo segnalare che nella campagna e nell'Endgame, Activision ha fatto ricorso a contenuti evidentemente generati con l'IA, in particolare nelle Calling Card sbloccabili. Si tratta di «disegni» generati dall'intelligenza artificiale nello stile del famoso Studio Ghibli, molto apprezzato sui social qualche tempo fa. Ci sono poi illustrazioni che ricordano un po' lo stile dei fumetti di «Fallout».

Nel frattempo, Activision ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui conferma sostanzialmente l'uso dell'IA. Anche se non confessa di avere usato l'IA in questo caso specifico.

Per quali altri contenuti sono state usate delle macchine invece di persone?
Per quali altri contenuti sono state usate delle macchine invece di persone?

A parte il fatto che ricorrere a questo tipo di contenuti creati con l'IA in un franchise da miliardi di dollari come «Call of Duty» mi sembra profondamente ripugnante, mi chiedo anche: che cavolo c'entra lo stile grafico dello Studio Ghibli con la campagna di «Black Ops 7»? Non c'è stato nessuno che abbia dedicato qualche riflessione e un po' di impegno per rendere il prodotto finale più coerente con il resto?

Multiplayer e zombie: il meglio di «Call of Duty»

Dopo tutte queste osservazioni negative, do invece la mia approvazione alle modalità multiplayer: anche in «Black Ops 7» sono riuscite proprio bene. E la cosa non stupisce, visto che non è cambiato praticamente nulla rispetto a «Black Ops 6». In compenso, questa volta Activision ha puntato sulla quantità. E la cosa le è riuscita bene.

Già da subito ci sono un sacco di mappe a disposizione: all'uscita di questo articolo sono ben 19. E la maggior parte è fatta da dio. Lo studio Treyarch, specializzato nel multiplayer, ripropone i suoi vecchi cavalli di battaglia e per le nuove mappe punta sul collaudato «Three Lane Design», dove i giocatori si muovono lungo tre percorsi in cui si incontrano e si sparano a vicenda. Le dimensioni delle mappe sono ottimali, i design sono molto variegati e non c'è nessun livello che vorrei saltare: un inizio davvero ben riuscito.

Già al lancio, «Black Ops 7» offre più mappe di qualsiasi altro «Call of Duty» precedente.
Già al lancio, «Black Ops 7» offre più mappe di qualsiasi altro «Call of Duty» precedente.
Fonte: Activision

In tutte le mappe, apprezzo il controllo super veloce. Al fluido «omnimovement» quest'anno si aggiunge un «wall jump», che mi permette di sfruttare le superfici verticali per spiccare salti. Anche il gunplay è eccellente come sempre, sia che stia usando un fucile d'assalto, una SMG o un fucile da cecchino. È divertente anche provare le nuove armi dal look futuristico.

Anche per quanto riguarda gli scorestreak ci sono alcune novità high-tech. Mi ha colpito soprattutto il cane robot «D.A.W.G.». Quando la squadra avversaria accende questa macchina infernale e sento il suo ringhiare minaccioso, mi viene la pelle d'oca.

What's up, D.A.W.G?
What's up, D.A.W.G?
Fonte: Activision

Apprezzo il fatto che quest'anno ci sia un sistema di progressione globale. Il che vuol dire che, indipendentemente da quello che gioco, il mio personaggio e le mie armi guadagnano sempre punti esperienza. In questo modo il tempo passato a giocare a quella campagna catastrofica non sembra del tutto sprecato, perché almeno posso sfruttare nel multiplayer i punti esperienza accumulati.

A proposito di progressione: mi piace anche il fatto che in «Black Ops 7» non solo posso modificare le armi con gli upgrade, ma con i cosiddetti «overclock» posso modificare anche le granate, gli scorestreak e i field upgrade. Tutto questo mi consente di adattare ancora di più le meccaniche di gioco al mio stile personale. Se, ad esempio, uso spesso il comando a distanza per far saltare in aria i nemici, posso aggiungere anche un'armatura extra.

«Overload» spacca.
«Overload» spacca.
Fonte: Activision

Oltre alle note modalità multiplayer come «Hardpoint», «Domination» e «Kill Confirmed», quest'anno ci sono due nuove entrate. «Overload» è diventata subito una delle mie modalità preferite. In questa modalità, due team lottano per aggiudicarsi un dispositivo di overload che devono trasportare in una delle due zone opposte. C'è quindi una lotta incessante per l'apparecchio, con continui cambi di ruolo. Un attimo prima la mia squadra stava difendendo le proprie zone e il momento dopo stiamo trasportando il dispositivo in formazione d'attacco verso una delle zone nemiche.

La seconda nuova modalità, «Skirmish», purtroppo è un fiasco totale. Due squadre di 20 giocatori ciascuna si sfidano su una sezione della mappa di Avalon. Ci sono varie missioni da portare a termine: conquistare territori, piazzare bombe e così via. Sarò sincero: dopo la campagna e l'Endgame, non ho più voglia di giocare in queste aree aperte. La modalità è troppo lenta, troppo poco spettacolare e, rispetto alle altre modalità classiche, semplicemente... noiosa.

«Skirmish» mi fa tornare in mente la campagna.
«Skirmish» mi fa tornare in mente la campagna.

Poi c'è anche la classica modalità zombie. Anche qui ho un problema simile: dopo la campagna piena di zombie e di altri mostri, non ho proprio voglia di passare altro tempo con i non morti. Ma mi sacrifico per il bene del test: spero apprezzerai lo sforzo.

Se sei tra quelli a cui piace questa modalità, nell'edizione di quest'anno troverai carne di zombie marcia in abbondanza. «Ashes of the Damned» è la mappa zombie più grande mai vista finora. Così grande che il gioco mi dà persino un'auto per girare nel terrificante mondo degli zombie.

Questo orso zombie (a sinistra) è una new entry nel repertorio dei nemici.
Questo orso zombie (a sinistra) è una new entry nel repertorio dei nemici.

Nonostante il nuovo veicolo, però, il principio del gioco è lo stesso. Con un massimo di tre giocatori, devi sopravvivere a ondate di zombie, potenziare armi e attrezzature, sbloccare nuovi percorsi e scoprire segreti. Se la mappa grande ti sembra esagerata, c'è anche una modalità in cui resti confinato in una piccola parte della mappa per un'esperienza più intensa.

Gli zombie di «Call of Duty» non sono mai riusciti a tenermi incollato al controller per molto tempo. Ecco perché, dopo un paio di partite, ho deciso di appendere la mia carriera tra i non morti al chiodo e ho continuato a esplorare le altre modalità multiplayer.

Con «Dead Ops Arcade» c'è anche una semplice variante di sparatutto a doppio stick della modalità zombie.
Con «Dead Ops Arcade» c'è anche una semplice variante di sparatutto a doppio stick della modalità zombie.

Ma Activision li ascolta i fan?

Pare che quest'anno Activision abbia davvero ascoltato i fan per quanto riguarda il multiplayer. Infatti «Black Ops 7» include playlist senza «Skill based Matchmaking» (SBMM) e con lobby persistenti. Due caratteristiche che molti giocatori avevano richiesto da tempo. Invece di essere inserito in una lobby con avversari di livello simile al mio, vengo associato a giocatori con livelli di abilità completamente differenti. E se la lobby mi piace, posso continuare a giocare con le stesse persone nella partita successiva.

Nella pratica, però, questo sistema di matchmaking aperto non mi piace molto: in molte partite trovi sempre quei due o tre giocatori completamente fuori di testa che spaccano tutto e predominano sul resto della lobby. In genere preferisco restare con la classica SBMM, che mi garantisce un'esperienza di gioco più costante e meno stressante. Peccato solo che la scelta delle playlist con la SBMM al momento sia molto limitata.

Senza SBMM, le mie prestazioni variano parecchio.
Senza SBMM, le mie prestazioni variano parecchio.

Un altro punto critico che ha scatenato forti dibattiti nella community sono state le ridicole skin per il multiplayer. In «Black Ops 6» ci sono giocatori che se ne vanno in giro vestiti da uomo squalo, Nicki Minaj o Beavis e Butthead.

In «Black Ops 7», Activision aveva promesso di fare meglio. Infatti non si possono trasferire le skin dalla versione precedente e quelle nuove dovrebbero sembrare «autentiche».

Questo robot killer ti sembra «autentico»?
Questo robot killer ti sembra «autentico»?

Una decisione lodevole e sensata. Alla luce delle tante promesse pre-lancio non mantenute, mi chiedo però per quanto tempo Activision si atterrà a questa linea. Anche perché, dopotutto, con le skin si fanno un sacco di soldi.

Inoltre, è un po' strano che l'azienda voglia puntare sull'«autenticità» nella modalità multiplayer proprio in questo spin-off di «Call of Duty». Dopotutto, nella campagna ti ritrovi in compagnia di mostri, zombie, fantasmi e brutte copie del Demogorgone e nelle Calling Card ci sono orribili imitazioni IA della Ghibli.

«Call of Duty: Black Ops 7» è disponibile per PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S, PC e Game Pass. Ho testato la versione per PS5 Pro che mi ha messo a disposizione Microsoft.

In breve

Un pacchetto confusionario con una campagna scadente e un multiplayer ben riuscito

A sentire Activision, «Black Ops 7» sarebbe il «più grande ‹Black Ops› di sempre». Il che può anche essere vero. Purtroppo, questo pacchetto gigantesco appare come un'accozzaglia senz'anima, assemblata senza una direzione e un'identità precise.

In un momento in cui infuria la lotta per prevalere in questo genere – penso soprattutto a «Battlefield 6» e «Arc Raiders» – questo passo falso sembra molto più grave rispetto agli anni in cui lo sparatutto guerresco di Activision dominava il mercato senza rivali alla sua altezza.

La campagna risulta deludente per colpa di un gameplay ripetitivo e di inutili ostacoli tecnici per chi gioca in modalità individuale. La trama confusa sembra un'allucinazione da febbre generata dall'IA, che combina tutti i possibili mostri generici in un miscuglio senza senso. Anche l'«Endgame», il capitolo finale, con le sue missioni poco coinvolgenti non ce la fa a trattenermi a lungo davanti al controller.

Per fortuna il multiplayer e gli zombie sono ben riusciti e impediscono che il confusionario pacchetto di «Black Ops 7» ottenga una valutazione ancora più bassa. Così come sono apprezzabili la vasta scelta di mappe, l'eccellente controllo, i nuovi upgrade, i gadget fighi e la ricchezza dei contenuti.

Pro

  • Molti contenuti, soprattutto nel multiplayer
  • Sistema di progresso globale
  • Controllo fantastico e fluidissimo
  • La nuova modalità multiplayer «Overload» è geniale
  • Grande scelta di bellissime mappe

Contro

  • Campagna disastrosa e trama ridicola
  • Modalità «Endgame» molto noiosa
  • La nuova modalità multiplayer «Skirmish» non convince
  • Pacchetto enorme assemblato apparentemente senza criterio
  • Contenuti IA inguardabili
Activision Call of Duty: Black Ops 7 (PS5, DE)
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CHF69.90

Activision Call of Duty: Black Ops 7

PS5, DE

Immagine di copertina: Activision

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Il mio amore per i videogiochi si è svegliato alla tenera età di cinque anni con il Gameboy originale ed è cresciuto a dismisura nel corso degli anni.


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