Retroscena

Vale la pena di comprare una scheda grafica per minare criptovalute?

Philipp Rüegg
9.2.2018
Traduzione: Leandra Amato

Le schede grafiche da gaming sono sempre più costose e difficili da reperire; la colpa è del boom del «crypto mining». Anche io ho deciso di mandare la mia GTX 1080 Ti in miniera per scoprire se posso davvero farci dei soldi.

«Assicuratevi che ci siano abbastanza schede grafiche da gaming». In sostanza, questa è l'email che Nvidia ha inviato a noi e a molte altre aziende in tutto il mondo in risposta alla sempre più crescente carenza di schede grafiche causata dai minatori di criptovalute, cioè persone che non usano la loro scheda grafica per giocare, ma per generare monete virtuali.

Disponibilità ed evoluzione dei prezzi

Il piano di Nvidia

In cosa consiste il mining?

Ma torniamo al mio progetto. Le criptovalute e tutto ciò che ha a che fare con esse sono una costruzione astratta. Per capire meglio cosa voglio dire, guarda questo video.

Come funziona il mining e di cosa hai bisogno per farlo?

Oltre a una scheda grafica potente e idealmente un processore, sono necessarie tre cose:

  • Un portafoglio
  • Un conto su un Mining Hub, cioè un piattaforma di mining
  • Un software per il mining

Nell’hub puoi scegliere le valute che vuoi minare tra una vasta selezione. Nella scheda «Worker» definisci nome utente e password. Se hai una sola scheda grafica, basta un unico Worker. Hai bisogno di queste informazioni per creare un file batch, che consiste in un codice con una sola riga. Una cosa di questo genere:

ethminer -G -S europe.ethash-hub.miningpoolhub.com:20535 -O username.workername:password

Ethminer si riferisce al programma da eseguire, seguito dall'indirizzo del server e, alla fine, dal nome utente sulla piattaforma di mining, oltre al nome dello Worker e alla password.

Per il mining vero e proprio, è ancora necessario un programmino in grado di risolvere i problemi matematici. Ci sono molte alternative e non tutte sono ideali per il tuo hardware. Di solito ne trovi un elenco sulla piattaforma, in corrispondenza di ciascuna valuta.

Una volta creato il file batch nella cartella del programma di mining, basta fare doppio clic per far funzionare la scheda grafica. Il display mostra sempre l’hash rate attuale, che indica l'efficienza del tuo hardware. L’hash rate descrive il numero di processi (hash) prodotti ogni secondo dal computer ed è diverso per ogni valuta.

Per i principianti, questo processo non è facile da capire e richiede un po' di tempo per abituarcisi.

Costi dell'elettricità vs guadagni

Se lascio il PC a minare Ethereum per dieci ore, l’elettricità mi costa 30 centesimi. Con un hash rate di massimo 33 MH/s, genero 0.0011121261 Ethereum, che corrisponde a 85 centesimi al tasso corrente. Negli ultimi giorni, ho lasciato il PC in funzione più volte per qualche ora e per una mezza giornata. Risultato: 0.0.05817773 Zcoin, 0.01838426 Zcash, 0.00111261 Ethereum e 2.87872769 Trezarcoin. In tutto, equivalgono a una decina di franchi.

Se avessi comprato la mia GTX 1080 Ti esclusivamente per minare criptovalute, ci vorrebbero circa sette mesi in funzione continua per ammortizzare la spesa. A condizione che il mercato rimanga stabile, cosa che al momento è lontana dalla realtà. Naturalmente è possibile sovrascrivere la scheda, e sicuramente ci sono un sacco di trucchi per aumentare le prestazioni, ma non mi aspetterei un cambiamento significativo.

Inoltre non ho calcolato i costi relativi alle transazioni, necessarie per riscattare i guadagni, nonché le spese da sostenere per acquistare l’hardware necessario.

Rischi e bilancio ambientale

E se non ti preoccupi troppo del computer, forse hai qualche dubbio sull’impatto ambientale di tutta questa operazione. Minare criptovalute consuma enormi quantità di energia. Solo per i bitcoin, vengono consumati 42 TWh di elettricità ogni anno, un volume che supera il consumo annuale di tutta la Nuova Zelanda. Anche se il bitcoin è la criptovaluta più energivora, tutte richiedono una grande quantità di elettricità.

Conclusione: come hobby, si può fare

Per me il risultato era chiaro sin dall'inizio, ma ho voluto comunque testarlo. Ormai non vale più la pena di acquistare una nuova scheda grafica per minare criptovalute. Anche se la facessi lavorare 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, faresti solo 150 franchi al mese. Però in questo caso dovresti rinunciare a giocare al PC.

Se vuoi farlo comunque, per lo meno devi investire in una scheda che ti permetta di pareggiare le spese e i costi il più rapidamente possibile. Poiché i prezzi dell'hardware sono aumentati drasticamente e le criptovalute sono soggette a grandi fluttuazioni, sicuramente vuoi essere sicuro di recuperare almeno i soldi che hai speso. Ma a questo punto faresti prima a investire il denaro direttamente in una criptomoneta.

Un’altra cosa che potresti fare è minare altcoin che non sono ancora molto conosciute. Il tasso di successo è molto più alto e riesci a recuperare un po’ di denaro molto più in fretta. Se ti va bene, una di queste potrebbe essere il prossimo Ethereum.

Se vuoi dedicarti al «crypto mining», a meno che tu sia disposto a fare grandi e rischiosi investimenti, difficilmente otterrai risultati degni di nota. Ma se hai già una scheda ad alte prestazioni e non ti fai troppi problemi sull’impatto ambientale, prova a divertirti a minare criptovalute. Poi fammi sapere cosa hai comprato con la manciata di franchi che hai guadagnato.

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Da bambino non mi era permesso avere console. Solo con il PC di famiglia, un 486, mi si è aperto il magico mondo dei videogiochi. Oggi di conseguenza compenso in modo esagerato. Solo la mancanza di tempo e denaro mi impedisce di provare ogni gioco esistente e di riempire la mia libreria con rare console retrò. 


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