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Trailer Tuesday: i migliori secondi finali dei film di supereroi

Luca Fontana
2.6.2020
Traduzione: Nerea Buttacavoli

In un film non c'è niente di più potente e memorabile di un bel finale. E i film di supereroi ci hanno regalato alcuni dei migliori secondi finali degli ultimi anni.

A volte è un monologo, altre una sola frase o addirittura una parola. In ogni caso, la fine – la nota finale – è potente. Ti lascia con la pelle d'oca sulla poltrona del cinema. Ti porta a riconsiderare il film con occhi diversi. Oppure non vedi l’ora che arrivi un sequel. Soprattutto nei film di supereroi.

Quindi: questa settimana ci sono cinque delle mie frasi finali preferite nei film di supereroi, ordinate in ordine decrescente.

Ah – ATTENZIONE, SPOILER!

Quinto posto: «Guardiani della Galassia»

«I film di supereroi non sono altro che rumore ed effetti speciali». Ogni volta che sento questa frase, penso a film come «Guardiani della Galassia». Certo, esistono film di supereroi pessimi. Proprio come esistono pessimi film drammatici o sui gangster. Ma questo non significa che l'intero genere sia pessimo. Al contrario: c'è più cuore ed emozione in «Guardiani della Galassia» che in molti studi di personaggi.

Poi, però, decide comunque di aprire il regalo. Èsi tratta di una cassetta con musica anni ‘80. «Awesome Mix Vol. 2». E c’è anche una lettera – un ultimo messaggio dal regno dei morti. Il suo contenuto: parole di conforto per un bambino di otto anni. E un addio che mostra sotto una nuova luce il soprannome sciocco di Quill:

«You are the light of my life, my precious son, my little Star-Lord». («Tu sei la luce della mia vita, mio prezioso figlio, il mio piccolo signore delle stelle»).

Uscita nelle sale: 30 luglio 2014
Incassi: 772,8 milioni di dollari

Quarto posto: «Spider-Man: Far From Home»

Questo finale. Okay in realtà intendo la scena durante i titoli di coda. Ma si svolge solo pochi secondi dopo la fine effettiva e appartiene essenzialmente alla stessa scena. Quindi non ha assolutamente senso tagliare via questi secondi e poi piazzarli durante i titoli di coda. Ecco perché vedo questa «scena Mid Credit» come il vero finale.

E colpisce nel segno – con una potenza triplicata.

«What the shi–».

E si torna ai titoli di coda.

Uscita nelle sale: 28 giugno 2019
Incassi: 1,132 miliardi di dollari

Terzo posto: «Spider-Man»

Adoro questo finale. Avevo quattordici anni quando ho visto il film al cinema. Mi sono potuto subito identificare con lo Spider-Man interpretato da Tobey Maguire: come per lui, anche la mia autostima era bassa. E le ragazze che mi piacevano non mi cagavano.

Vedere che Peter alla fine è riuscito a «prendersi la ragazza» mi ha incoraggiato. Soprattutto perché Mary Jane (Kirsten Dunst) non sceglie il grande Spider-Man in questa scena, ma il sensibile Peter Parker, del cui alias di supereroe non sa nulla.

Tanto più impressionante la decisione di Peter: ora che ha finalmente ottenuto ciò che voleva fin dall'inizio, la lascia andare altruisticamente. Per proteggere Mary Jane, non può stare con lei. Perché da un grande potere derivano grandi responsabilità. Questo è il suo dono e la sua condanna. Con le ultime parole del film accetta il suo destino:

«Who am I? I’m Spider-Man».

Uscita nelle sale: 3 maggio 2002
Incassi: 825 milioni di dollari

Secondo posto: «Iron Man»

Corre l’anno 2008. Nei film di supereroi, i supereroi custodiscono la loro vera identità per proteggere se stessi e coloro che amano. Alla fine di «Iron Man», Tony Stark (Robert Downey Jr.) dovrebbe rilasciare una dichiarazione che spieghi la stazione di ricerca distrutta nella lotta tra lui e Iron Monger (Jeff Bridges) come risultato di un esperimento fallito.

Tony, invece di attenersi alla sceneggiatura, rompe con la tradizione secolare e cambia l'intero mondo del cinema fumettistico in una sola frase:

«I am Iron Man».

Titoli di coda. Noi spettatori rimaniamo di stucco. E «I am Iron Man» diventa un simbolo di catene narrative spezzate, permettendo agli sceneggiatori di creare storie completamente nuove. E soprattutto: i fan cambiano le loro aspettative. Gli adattamenti dei fumetti che non rispecchiano esattamente il modello del fumetto non sono più tabù, ma addirittura richiesti.

Uscita nelle sale: 30 aprile 2008
Incassi: 585,4 milioni di dollari

Primo posto: «Il Cavaliere oscuro»

Harvey Dent (Aaron Eckhart) è un eroe. In vece di pubblico ministero, sfida il crimine di Gotham – senza maschera o costume. Ma poi il Joker (Heath Ledger) lo corrompe quando inganna Batman (Christian Bale) e il commissario Gordon (Gary Oldman), condannando l’amante di Dent alla morte. Dent, che incolpa se stesso e tutti gli altri, perde la testa. Alla fine, Batman è costretto a ucciderlo.

Ha vinto il Joker. O almeno in teoria. Perché ha corrotto anche il più giusto di tutti. Ma Batman si sacrifica. Si prende la colpa della morte di Dent e di colui che ha ucciso Harvey «Two Face» Dent prima. Affinché Dent muoia martire – e la popolazione non perda la sua fede nel bene.

Poi questo leggendario montaggio. Batman, che fugge dalle forze dell'ordine di Gotham. La voce di Gordon che spiega il sacrificio di Batman a suo figlio. E come ciliegina sulla torta, la grandiosa musica da film di Hans Zimmer.

«He's the hero Gotham deserves, but not the one it needs right now. [...] He's a silent guardian, a watchful protector. A dark knight». (È l'eroe che Gotham merita, ma non quello di cui ha bisogno in questo momento: è un guardiano silenzioso, un vigile protettore. Il cavaliere oscuro).

Uscita nelle sale: 16 luglio 2008
Incassi: 1,004 miliardi di dollari


Sei d'accordo con la mia lista? Ho tralasciato qualcuno? Fammelo sapere nei commenti e potremo discuterne ulteriormente.

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Scrivo di tecnologia come se fosse cinema – e di cinema come se fosse la vita reale. Tra bit e blockbuster, cerco le storie che sanno emozionare, non solo far cliccare. E sì – a volte ascolto le colonne sonore più forte di quanto dovrei.


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