Obsidian
Recensione

«The Outer Worlds 2» alla prova: quello che di meglio può offrire Obsidian

Domagoj Belancic
23.10.2025
Traduzione: Martina Russo

Con «The Outer Worlds 2», gli esperti di giochi di ruolo di Obsidian si sono proprio superati. L'avventura sci-fi che hanno creato, infatti, lascia una grandissima libertà di gioco e trabocca di umorismo e storie avvincenti.

Te lo dico subito: «The Outer Worlds 2» è di gran lunga il mio nuovo gioco preferito di Obsidian. E lo dico da grande fan di «Fallout: New Vegas».

Questo sequel poggia sulle solide basi del primo capitolo uscito nel 2019, ma lo migliora ulteriormente sotto ogni aspetto. Adoro i colorati mondi sci-fi, i personaggi bizzarri e le complesse meccaniche di gioco che questo titolo mi offre su un piatto d'argento dalla grafica eccelsa grazie all'Unreal Engine 5.

Mi ha appassionato a tal punto che ci ho perso delle belle ore durante il test, magari accorgendomi di colpo che erano già le due di notte ed era meglio andare a letto.

Critica del capitalismo e della religione, ma con ironia

In «The Outer Worlds 2» vesto i panni di un agente del «Direttorato della terra», istituzione politica che si occupa del benessere delle colonie terrestri nello spazio.

Una di queste colonie è Arcadia. Ed è proprio qui che sono apparse delle crepe interdimensionali che devo controllare. Il che è più facile a dirsi che a farsi, perché in quel lontano sistema solare è in corso una violenta guerra tra tre fazioni.

Da un lato ci sono i fanatici religiosi del «Protettorato», i cui membri seguono ciecamente gli ordini dei loro capi spirituali. Per loro non esistono individui. L'unica cosa che conta è la comunità. Se uno dei membri ha anche solo un timido accenno di pensiero critico, viene sottoposto a un lavaggio del cervello con farmaci, a un «Mental Refreshment», come viene affettuosamente chiamato.

«The Order» è un gruppo scissionista di fanatici religiosi. Invece di adorare una divinità mistica, cercano la salvezza nella scienza. Credono di poter prevedere il futuro grazie a formule matematiche.

Infine, abbiamo «Auntie's Choice», una fusione delle due mega aziende «Auntie Cleo» e «Spacer's Choice», che conosco già dalla prima parte. La neonata iper-mega impresa vuole cacciare i fanatici religiosi e rendere appetibili agli arcadiani i vantaggi del capitalismo sfrenato.

«The Outer Worlds 2» non va per il sottile nel presentare una critica ironica del capitalismo e della religione, tutt'altro. Le tre fazioni sono rappresentate in modo totalmente esasperato. Ogni leader è un pdm, a modo suo. Alla fine, tutto si riduce a una semplice verità: il potere corrompe, che si tratti di divinità fittizie, formule scientifiche o di denaro.

Muoversi in questo complesso intreccio di ideologie contrastanti nel corso del gioco è davvero divertente. Posso aggregarmi alle fazioni o trasformarmi nel loro nemico giurato.

Una decisione per nulla facile. Soprattutto perché tutte le mie azioni hanno conseguenze tangibili, sia a livello di gameplay che di storia.

L'imbarazzo della scelta: da psicopatico stragista a cecchino giustiziere

Totalmente assurde e maledettamente divertenti sono invece le cosiddette «debolezze» che il gioco mi propone a intervalli irregolari. Si tratta di vantaggi particolarmente utili, associati però a grossi svantaggi. Le debolezze suggerite si basano sul mio modo di giocare.

Ad esempio: se rubo spesso, il gioco mi suggerisce la debolezza del cleptomane. Con questa debolezza quando vendo oggetti rubati guadagno il 100% in più, ma lo svantaggio è che mi ritrovo a rubare automaticamente tutti gli oggetti che incontro. Negli insediamenti questa costrizione può sfociare rapidamente in un'escalation di violenza.

Le estese opzioni di customizzazione influiscono notevolmente sul mio modo di giocare, molto più di quanto non succedesse nel primo «The Outer Worlds».

All'inizio della mia avventura, creo il mio personaggio come un'inarrestabile macchina per il combattimento corpo a corpo che semina il caos con il suo fucile a pompa.

Man mano che procede il gioco, però, mi appassiono ai fucili da cecchino e inizio a investire i miei punti abilità e punti vantaggio per riuscire a eliminare i miei nemici da lontano e senza farmi notare in modalità stealth.

I due stili di gioco sono così diversi che a volte ho l'impressione di stare giocando a un altro videogame. È così che i giochi di ruolo sono divertenti!

Go go gadget!

Per restare sulle armi: anche qui Obsidian se ne è uscita alla grandissima. Usare le pistole e le armi da mischia dà molta più soddisfazione rispetto al gioco precedente. Nel corso del gioco incontro un incredibile numero di pazzeschi strumenti per uccidere. Posso cambiare continuamente set di armi e sperimentare nuove combinazioni.

Oltre ai tipi di armi convenzionali, come i già citati fucili a pompa e quelli da cecchino, ci sono anche delle creazioni assurde davvero spassose.

Tra i miei tre preferiti c'è il «raggio restringente», con cui rimpicciolisco i miei nemici alle dimensioni di un topo per poi spiaccicarli con il piede. Poi c'è il «gumerang», che lancia delle sfere rimbalzanti fatte di biomassa, ovvero di... cacca. E il «mixer di proiettili », che posso armare con tutti i tipi di munizioni disponibili e che non devo mai ricaricare.

Per inciso, «The Outer Worlds 2» non prevede limiti di peso, il che significa che posso portare con me tutte le armi, le munizioni, le armature e gli oggetti che mi pare. Da vecchio fan di Bethesda e Obsidian, questa cosa mi commuove fino alle lacrime. Non voglio tornare mai più al vecchio sistema.

Queste armi, di per sé già così folli, si possono anche potenziare con ogni sorta di mod che ne modificano anche radicalmente il funzionamento.

Per cui, caro sostenitore del «Protettorato», come preferisci essere ucciso oggi? Cosa ne dici di un fucile ultrasilenzioso, così che nessuno si accorga della tua dipartita? O preferisci una mitragliatrice i cui colpi ti inseguono automaticamente mentre cerchi di sfuggirmi?

Oltre alle armi, ho a disposizione anche una serie di gadget che uso sia in combattimento sia durante l'esplorazione del mondo di gioco.

Questo fantastico kit di accessori extra rende ancora più interessante il già ottimo sistema di combattimento e aggiunge ulteriore profondità al gioco.

Insieme sul campo di battaglia

Come se non bastassero già tutte queste opzioni in battaglia, posso anche scegliere tra sei possibili compagni di avventura reclutabili. Due al massimo li porto con me, mentre gli altri devono attendere pazientemente nell'astronave.

I miei colleghi hanno vari settori di abilità in cui si rivelano davvero utili. La tenera robottina Valerie mi cura durante i combattimenti, il gigantesco Tristan è specializzato nel corpo a corpo e l'agente speciale Marisol abbatte i nemici a distanza di sicurezza.

Posso potenziare anche i miei compagni di squadra con i vantaggi e le abilità, adattandoli al mio stile di gioco. Durante i combattimenti non devo preoccuparmi troppo per loro. Ogni tanto attivo le loro abilità speciali premendo un pulsante, ma per il resto sul campo di battaglia sono totalmente autonomi.

E per fortuna, perché nel gioco di ruolo fantasy «Avowed» pubblicato di recente da Obsidian, controllare continuamente i miei compagni di squadra era più una seccatura che un aiuto.

Un mondo di gioco che non si può non amare

Il mondo di gioco di «The Outer Worlds 2» è molto probabilmente il migliore che Obsidian abbia mai creato.

Il modo in cui mi muovo nei mondi alieni è stato completamente ripensato. Il mio personaggio corre, derapa e si arrampica senza problemi in tutta l'area. Con le scarpe a razzo sbloccabili posso persino fare dei doppi salti.

Esplorare in questo modo è davvero divertente.

Mi scuso se sto abusando così tanto dei superlativi, ma anche dal punto di vista grafico «The Outer Worlds 2» è il meglio che Obsidian ha da offrire.

I mondi fantascientifici sono gradevolmente colorati rispetto a «Starfield» di Bethesda e risaltano soprattutto nelle scene più buie grazie a fantastici giochi di luce, tra cui suggestivi effetti di lens flare. I personaggi e il loro abbigliamento hanno un incredibile livello di dettaglio, peccato solo che le animazioni dei volti, come al solito, siano rigide e senza vita.

Il sound design è davvero superbo, con arrangiamenti orchestrali epici ed effetti audio incredibilmente potenti quando sparano le armi.

Mi piacciono un sacco le stazioni radio su cui posso sintonizzarmi in qualsiasi momento. Mentre su «Auntie's Choice» mi bombardano di pubblicità, il canale «The Order» trasmette canzoni che trattano di problemi scientifici e matematici, vedi la canzone di Fibonacci. Grandioso.

Ma ciò che mi piace di più del mondo di gioco sono la sua vivacità e reattività, soprattutto se paragonate al primo «The Outer Worlds» o a «Avowed».

In particolare, trovo fantastico che il mondo non sia solo uno sfondo immobile, ma reagisca con coerenza alle mie scelte. Il modo in cui sviluppo il mio personaggio, le armi che uso e come mi comporto nella storia influiscono molto sulle opzioni che mi vengono offerte nelle missioni e nei dialoghi.

Anzi, «The Outer Worlds 2» è un gioco che non ha paura di escludermi da certi contenuti. E questo rende ogni mio traguardo ancora più apprezzabile.

Ho offeso il capo di una fazione? Peccato davvero. Perché adesso quelli non vogliono più avere niente a che fare con me. Mentre stavo entrando in una base nemica, ho attivato inavvertitamente un meccanismo di autodistruzione e ho ucciso per sbaglio uno dei miei compagni reclutabili? Cose che capitano. Certo, se non sto attento posso anche non vedere oggetti importanti, come le scarpe a razzo di cui parlavo prima.

Compatto è meglio

Come anche il suo predecessore, «The Outer Worlds 2» non è enorme. Sono arrivato ai titoli di coda dopo circa 35 ore. Se mi fossi concentrato solo sulla storia principale, probabilmente avrei finito il gioco in meno di 20 ore.

Per me il tempo di gioco compatto non è un punto a sfavore. Anche se non è un GDR gigantesco da 100 ore, ho trascorso un bel po' di tempo immerso nel suo mondo di gioco in sessioni prolungate. Mi spiace solo avere raggiunto il livello massimo (livello 30) abbastanza rapidamente. Mi sarebbe piaciuto sbloccare e provare un maggior numero di abilità e vantaggi.

Considerando tutte le opzioni che non ho testato e i contenuti di gioco che mi sono perso, ho una gran voglia di ricominciare da capo, e questa volta non ucciderò i miei compagni per sbaglio.

Qualche piccolo difetto

Nonostante le lodi sperticate, i superlativi e il punteggio massimo, devo concludere però che «The Outer Worlds 2» non è un gioco «perfetto». Soprattutto i menu mi hanno dato da fare più una volta. Sono confusionari, mancano di opzioni di ordinamento intelligenti e a volte semplicemente non funzionano come dovrebbero.

Vista le storie complesse delle varie fazioni, mi sarei aspettato delle voci di codice un po' più dettagliate. Se non presti attenzione, è facile perderti tra i tanti personaggi e le relative motivazioni.

Durante il mio test ho rilevato anche alcuni bug e glitch. Per fortuna, però, molto meno di quanto succeda normalmente in questo tipo di giochi. Personaggi che non parlano, icone delle missioni visualizzate nel posto sbagliato, animazioni che non funzionano. Ma niente che mi abbia impedito di progredire o mi abbia disturbato in modo continuativo.

Nell'insieme, «The Outer Worlds 2» risulta tecnicamente molto ben fatto. Le prestazioni sulla PS5 Pro in modalità «Balanced» sono ottime e mi hanno permesso di raggiungere 40 fps in 4K. Ho rilevato cali significativi della frequenza di aggiornamento solo in un punto specifico del gioco, che non posso descrivere in dettaglio per evitare spoiler.

«The Outer Worlds 2» sarà disponibile dal 29 ottobre per PS5, Xbox Series X/S, PC e Game Pass. Ho testato la versione per PS5 Pro che mi ha messo a disposizione Microsoft.

In breve

«The Outer Worlds 2» è l'apoteosi del design GDR di Obsidian

«The Outer Worlds 2» è l'opera magna di Obsidian. Nel secondo capitolo di questa epopea spaziale, tutti quegli elementi che rendono i giochi di ruolo dello studio così speciali sono stati realizzati in maniera egregia. Il gioco ci regala mondi dalla grafica splendida, meccaniche di gioco articolate e una grandissima libertà di gioco. Il mio personaggio si muove splendidamente, le armi sono fantasticamente folli e i nuovi gadget rendono ancora più convincente l'ottimo sistema di combattimento. È divertente vedere come il mondo di gioco e i suoi abitanti reagiscono alle mie decisioni e come a volte mi precludono persino contenuti importanti del gioco.

Il tempo di gioco relativamente breve può non andare a genio a tutti, ma personalmente non mi ha infastidito. A livello tecnico il gioco di ruolo fa un'eccellente figura. Le uniche cose che possono disturbare un po' sono i menu e gli elementi dell'interfaccia utente, ancora un po' acerbi.

Pro

  • Moltissima libertà di gioco
  • Universo di gioco e personaggi reattivi
  • Mondi sci-fi stupendi e coloratissimi
  • Colonna sonora e voci ottimamente realizzate

Contro

  • Interfaccia utente ancora da perfezionare
  • Il level cap si raggiunge troppo presto rispetto alla quantità di contenuti
Immagine di copertina: Obsidian

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Il mio amore per i videogiochi si è svegliato alla tenera età di cinque anni con il Gameboy originale ed è cresciuto a dismisura nel corso degli anni.


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