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Test Photoshop Camera Beta: «Find a Reason»

Dominik Bärlocher
15.4.2020
Traduzione: Nerea Buttacavoli

Adobe ha creato un'applicazione per fotocamere che utilizza l'intelligenza artificiale per analizzare, isolare e modificare gli elementi dell'immagine. In sostanza si tratta di filtri Instagram. Ma dietro c'è molto di più.

Nuovo, instabile e necessita di forza

Photoshop Camera non fa altro che applicare filtri alle immagini prima dello scatto. Ci sono tre modalità:

  1. Paesaggi: il cielo viene scambiato
  2. Persone: lo sfondo viene scambiato
  3. Generico: i valori di colore vengono regolati o vengono aggiunti effetti

Nell’app sono inclusi 17 profili di filtri, ognuno dei quali fornisce da cinque a sette filtri. Sono divisi tematicamente. C'è «Pop Art», «Adobe Max», «Double Expo» o «Analog».

L'interfaccia utente dell'applicazione è mantenuta minimalista. In basso c'è il pulsante di scatto e la selezione dei filtri, in alto la libreria dei filtri, un pulsante di impostazione e il passaggio dalla fotocamera principale a quella interna.

Devo dire che sono impressionato: finalmente un’applicazione che sfrutta a pieno le potenzialità dei cellulari e li porta al limite delle loro capacità.

La fotocamera e il cielo

Quando avvii l'app e selezioni un filtro, ad esempio «Night Shift» in variante filtro 3 di 5, l'app chiederà di puntare la fotocamera verso qualcosa che contenga una porzione di cielo. «Find a sky» apparirà sullo schermo. Non appena la fotocamera rileva qualcosa che potrebbe essere il cielo, lo sostituisce con una gigantesca luna nell'anteprima dal vivo.

Funziona molto meglio di giorno che di notte o al buio, perché i contrasti tra terra e cielo sono maggiori.

I dati EXIF dell'immagine mi dicono che ho scattato la foto alle ore 16:42. L'immagine di cui sopra è un risultato particolarmente buono, perché l'app non è ancora perfetta. Soprattutto con transizioni fini come le nuvole, la macchina fotografica ha ancora problemi.

È anche bello che il primo piano sia regolato e quindi si crea uno scatto «Day-For-Night» più o meno convincente, cioè uno scatto che è stato fatto durante il giorno, ma che dovrebbe rappresentare la notte. Si tratta di una tecnica comune nel mondo del cinema, in quanto è più facile girare di giorno che di notte.

La faccenda dei volti

Photoshop Camera non si lascia spaventare nemmeno da questa sfida, perché se sullo schermo non leggi «Find a sky», è possibile che tu legga «Find a Face». Il software poi cerca occhi, bocca, naso. Qui l'app di solito sostituisce gli sfondi e modifica i colori dei volti.

Non sembra molto spettacolare. Anche Snapchat può farlo con il suo filtro da cane. Lo può fare praticamente ogni app, ma Photoshop Camera lo fa in modo più complesso e meno kitsch.

Su uno sfondo neutro questo funziona perfettamente, perché l'app è in grado di distinguere chiaramente tra le persone e il mondo circostante. Se ci sono degli sfondi è un po' più difficile, ma anche nei casi peggiori il risultato è comunque accettabile. Il filtro Pop Art 1 è particolarmente adatto a questo scopo, poiché rende il soggetto dell'immagine blu e lo sfondo arancione. Questo è il modo migliore per osservare come «pensa» la fotocamera.

L’insignificante resto

Il terzo tipo di filtro è quello che regola semplicemente alcuni valori di colore. Sono piuttosto noiosi al confronto. Food filter? Eh beh...

Per ragione di completezza, la foto originale.

Possiamo ignorarla. Perché sia integrato in una Bleeding Edge Image App non mi è molto chiaro. Instagram può continuare a gingillarsi, Adobe può fare di meglio.

Dove sono i dati?

Questo apre la porta per visualizzare la gestione dei dati dell'app. Anche in questo caso Adobe deve ancora lavorare molto. L’app beta è funzionale, sì, ma buona non ancora.

Riassumiamo: Adobe colloca le immagini, divise a livelli, da qualche parte.

Anche se Photoshop Camera è in grado di analizzare le immagini, non è possibile caricare e modificare le immagini provenienti da altre applicazioni. Peccato. Poi c'è la faccenda dell’esportazione dati. Ci sono due tipi di esportazione.

  1. Share
  2. Download

Una gestione ragionevole dei dati è diversa. Soprattutto se l'app è destinata ad attrarre persone creative. C'è un motivo per cui l'app è scarsa: i filtri sono banali e noiosi dopo averli usati tre volte.

Ma il problema è che Photoshop Camera è ancora molto limitata e l'utente non può accedere ai dati. Questo porta a situazioni come le seguenti.

Ho scattato una foto a Jeanine.

Come filtro ho scelto Spectrum 4.

Poiché ho premuto «Download» per sbaglio, non posso più regolare il filtro. Peccato.

Tuttavia, il JPG è di alta qualità. Quindi posso lavorarci sul PC dopo l'esportazione. Ecco il risultato:

Con un piccolo sforzo, in fin dei conti, è possibile creare qualcosa di intrigante anche senza una seconda foto. Ma in realtà è una cafonata che abbia dovuto cercare soluzioni creative invece di poter contare sulla mia app da 11.85 franchi al mese.

Una questione di «se»...

Adobe Photoshop Camera è probabilmente l'applicazione più affascinante che abbia visto negli ultimi mesi. Ma non mi è del tutto chiaro quale sia il gruppo target: per gli influencer o gli amatoriali è troppo costosa, per i professionisti troppo rigida, inflessibile e superflua. Nessuno pagherà mai 12 franchi al mese per poter applicare due o tre filtri.

Beh, Photoshop Camera sarebbe interessante se l'app...

  • costasse meno
  • avesse filtri migliori
  • avesse filtri più flessibili
  • avesse un'interfaccia utente migliore
  • permettesse una maggiore interazione con i dati grezzi
  • non esportasse le immagini con filtro rimpicciolite

Ma per come è installata sul mio telefono ora, versione beta o no, l'app non serve a nessuno. Ciononostante: il fatto che un'app possa fare così tanto già nella fase beta suggerisce un futuro entusiasmante per il photoshopping e lascia sperare che in futuro photoshoppare richiederà molto meno lavoro manuale.

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Giornalista. Autore. Hacker. Sono un contastorie e mi piace scovare segreti, tabù, limiti e documentare il mondo, scrivendo nero su bianco. Non perché sappia farlo, ma perché non so fare altro.


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