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Stato americano fa causa ad Activision Blizzard per molestie sessuali

Philipp Rüegg
22.7.2021
Traduzione: Leandra Amato

Lo Stato della California fa causa alla società di videogiochi Activision Blizzard per diffuse molestie sessuali. La ragione di questo è ancora una volta la cultura lavorativa dominata dagli uomini.

L'indagine del Dipartimento per condizioni di lavoro e di vita equi è durata due anni: ora arriva la causa contro Activision Blizzard. La società di giochi dietro «Call of Duty», «World of Warcraft» e «Diablo» è stata accusata di sottoporre costantemente i dipendenti a molestie sessuali come palpeggiamenti, commenti indecenti e avances. Si sostiene che la cultura del posto di lavoro assomigli a una confraternita maschile. La cosiddetta cultura del «frat boy» ha già portato a numerose lamentele presso Ubisoft. Inoltre, le donne sono pagate meno dei loro colleghi uomini e vengono promosse più lentamente.

Reclami infruttuosi

La querela contiene numerosi esempi di come le impiegate siano state molestate. Ad esempio, delle dipendenti in un team per «World of Warcraft» sono state prese di mira e umiliate dai loro superiori. Ci sono stati anche versetti sugli stupri. Un ex CTO è accusato di aver palpeggiato le colleghe agli eventi aziendali e di aver assunto donne in base al loro aspetto. Le donne non bianche hanno avuto ancora più difficoltà, e sono state molestate particolarmente spesso. Alle molestie di Activision Blizzard è stato collegato anche un suicidio.

Le denunce sia al dipartimento delle risorse umane che al CEO di Blizzard J. Allen Brack non sono state prese sul serio né trattate in modo confidenziale. Questo a sua volta ha portato a ulteriori discriminazioni contro le persone interessate, che non sono state autorizzate a lavorare ad alcuni progetti, sono state trasferite o addirittura licenziate.

Prima che la causa fosse presentata, ci sono stati apparentemente dei tentativi di mediazione. Alla fine, però, anche questo percorso non ha portato a un risultato soddisfacente per gli interessati. Lo stato californiano chiede quindi un risarcimento ad Activision Blizzard. L'importo è determinato da una giuria.

Activision Blizzard scrive in una dichiarazione che le accuse sono distorte e in molti casi false. Accusano il dipartimento di non essersi impegnato con l'azienda per trovare una soluzione insieme prima di intentare la causa. Questo è ciò che prescrive la legge. La dichiarazione continua dicendo che da quando l'indagine è stata avviata, sono stati fatti cambiamenti significativi per migliorare la cultura dell'azienda e affrontare la crescente diversità.

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Vado matto per il gaming e i gadget vari, perciò da digitec e Galaxus mi sento come nel paese della cuccagna – solo che, purtroppo, non mi viene regalato nulla. E se non sono indaffarato a svitare e riavvitare il mio PC à la Tim Taylor, per stimolarlo un po' e fargli tirare fuori gli artigli, allora mi trovi in sella del mio velocipede supermolleggiato in cerca di sentieri e adrenalina pura. La mia sete culturale la soddisfo con della cervogia fresca e con le profonde conversazioni che nascono durante le partite più frustranti dell'FC Winterthur. 


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