Spin-off di «The Witcher»: su Netflix la serie ambientata 1200 anni prima di Geralt di Rivia
29.7.2020
Traduzione: Nerea Buttacavoli
Netflix amplia l'universo della serie «The Witcher» con «The Witcher: Blood Origin», ambientata 1200 anni prima degli eventi della serie, che racconta la storia del primo stregone.
Dopo il grande successo riscosso dalla serie «The Witcher» con protagonista Henry Cavill, Netflix annuncia uno spin-off che si svolge nello stesso universo.
«The Witcher: Blood Origin».
Lo spin-off è ambientato circa 1200 anni prima degli eventi della serie; in un periodo, secondo quanto annunciato da Netflix, in cui i mondi dei mostri, degli umani e degli elfi si sono fusi in un unico mondo, dando vita al primo stregone.
La serie è raccontata in sei episodi. Quindi in due episodi in meno rispetto alla serie madre. Non si sa ancora quando sarà disponibile su Netflix.
Di cosa tratta «The Witcher: Blood Origin»?
Per rinfrescare la memoria: «The Witcher» è ambientato in un continente senza nome abitato da elfi, che arrivarono da oltreoceano migliaia di anni prima. Quando arrivarono, gli elfi incontrarono gnomi e nani. Dopo un periodo di guerra, i nani si ritirarono verso le montagne e gli elfi verso le pianure e le foreste.
Poi, circa 1500 anni fa, il cataclisma magico detto anche «congiunzione delle sfere»: una collisione cosmica di diversi universi paralleli, a seguito della quale numerose creature, che non appartengono alla realtà del mondo, si ritrovano improvvisamente intrappolate in questa dimensione.
A questo punto, tutte le tradizioni si contraddicono a vicenda: gli elfi sostengono che durante la congiunzione siano stati presenti anche gli umani e hanno imparato a usare la magia.
Gli esseri umani, invece, si aggrappano al fatto che si sono insediati nel continente senza nome solo circa cinquecento anni fa, insieme a demoni e mostri delle dimensioni parallele. Gli elfi insegnarono poi agli esseri umani a combattere i mostri con la magia – nacquero così i primi stregoni. Ma gli esseri umani utilizzarono le nuove conoscenze acquisite per vincere una serie di guerre contro le altre razze del continente: le razze non umane sono da allora considerate di seconda classe, e vivono spesso una bassa esistenza in ghetti all'interno di insediamenti umani.
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Molto contraddittorio. Per far sì che «The Witcher: Blood Origin» si inserisca comunque con precisione nel mondo dell'autore Andrzej Sapkowskis – Sapkowski ha scritto i primi romanzi «The Witcher» già negli anni Novanta – è a bordo come consulente creativo.
Il segreto più difficile da mantenere
La serie sarà nuovamente prodotta da Lauren S. Hissrich, che ha già prodotto «The Witcher» e che ha anche fatto da showrunner. A quanto pare era chiaro da tempo che sarebbe stata prodotta una serie prequel, solo che a nessuno era permesso parlarne fino ad ora. Hissrich:
È stato il segreto più difficile da mantenere. Ho sempre voluto approfondire i miti e le tradizioni del continente.
Declan de Barra assume il ruolo di showrunner in «The Witcher: Blood Origin», sovrintendendo tutte le decisioni di contenuto, creative e amministrative. In precedenza, era coinvolto in veste di co-autore:
Fin dalla prima volta che ho letto i libri di «The Witcher», mi sono costantemente chiesto come fosse il mondo degli elfi prima del disastroso arrivo degli umani. Sono sempre stato affascinato dall'ascesa e dalla caduta delle civiltà [...], spesso associate alla colonizzazione e alla riscrittura della storia. Voglio raccontare la vera storia della civiltà elfica prima della sua caduta e – cosa più importante – rivelare la storia dimenticata del primissimo stregone.
Questo significa che attualmente sono in fase di produzione tre serie o film di «The Witcher» per Netflix: innanzitutto, c'è la seconda stagione di «The Witcher», la cui uscita è prevista per il 2021.
Netflix sta inoltre lavorando ad un film d'animazione intitolato «The Witcher: Nightmare of the Wolf». A quanto pare si concentrerà su Vesemir, l'insegnante di Geralt e figura paterna a Kaer Morhen, dove vengono addestrati gli stregoni.
Sembra che Netflix stia creando il proprio Cinematic Universe «The Witcher», non trovi?
A proposito! Semplicemente perché è molto, molto importante in questo momento.
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Luca Fontana
Senior Editor
luca.fontana@digitecgalaxus.chLa mia zona di comfort consiste in avventure nella natura e sport che mi spingono al limite. Per compensare mi godo anche momenti tranquilli leggendo un libro su intrighi pericolosi e oscuri assassinii di re. Sono un appassionato di colonne sonore dei film e ciò si sposa perfettamente con la mia passione per il cinema. Una cosa che voglio dire da sempre: «Io sono Groot».
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