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La voce di Dio esiste ed è nell’Auro 3D

Martin Jud
17.8.2018
Traduzione: Leandra Amato

Sai cos’ha Auro 3D che Dolby Atmos e DTS:X non hanno? Un altoparlante: il «Voice of God». Il nome urla potenza a gran voce ed è forse uno dei motivi per cui Hollywood è interessata a questa tecnologia relativamente nuova dal 2012.

Nel mio articolo su THX, Dolby e DTS mi sono occupato di Auro 3D in minima parte. Oggi, invece, ti parlo di questa nuova codifica, della storia del suono surround e delle diverse tecnologie audio.

Auro 3D: a volte, anche chi dorme può pigliar pesci.

Ma facciamo un passo indietro. Belgio: il loro cioccolato è buono quasi quanto il nostro, il formaggio è altrettanto leggendario. Se c’è un’area in cui però non hanno rivali, è quella del suono surround.

Nel 1980, a soli 18 anni, Wilfried Van Baelen fonda il suo studio di registrazione insieme al fratello Guy. Entro la fine degli anni '80, è già un'azienda rispettata e di una certa fama. Nel 1995, dallo «Studio Galaxy» nascono i «Galaxy Studios». Il nuovo quartier generale finalmente permette a intere orchestre di registrare in qualità studio, cosa fino ad ora possibile solo con l'aiuto di studi esterni.

Ma Wilfried pensa più in grande. Nel 2005 sviluppa una nuova tecnologia surround a 9.1 e 10.1 canali, che presenta al pubblico l’anno successivo: Auro 3D.

Da questo momento Auro 3D, un sistema basato su canali, si afferma nell'universo cinematografico. Seguono i contratti con la DreamWorks Animation e altri studi. Nel 2013, Auro 3D unisce le forze con Datasat Digital Entertainment con l’obiettivo di entrare anche nel mercato dell'home cinema. Nel 2013 nasce una partnership tra Auro 3D, DTS e Barco, che, insieme, vogliono creare uno standard aperto per sistemi audio 3D basati su oggetti.

La tecnologia

A differenza di Dolby Atmos e DTS:X, Auro 3D non è un surround basato sulla gestione di oggetti. In altre parole, i canali vengono creati già durante il missaggio del film (modo classico) anziché venire calcolati dall'amplificatore o dal dispositivo di riproduzione.

La voce di Dio: configurazione degli altoparlanti

Auro 3D esiste sia in versione spazi ridotti (uso domestico) che in versione grandi spazi (cinema). Per l’uso domestico sono previste le configurazioni a 9.1 e 10.1 canali, per il cinema quelle a 11.1 e 13.1 canali. La voce di Dio (più informazioni tra poco) è disponibile nella configurazione a 10.1 canali.

Configurazione per l’uso domestico

Partendo da un setup classico a 5.1 canali (Left Front, Center, Right Front, Left Surround, Right Surround, Subwoofer), per la configurazione a 9.1 canali vengono aggiunti quattro diffusori «Height» (Left Front Height, Right Front Height, Left Surround Height, Right Surround Height).

E ora finalmente arriva la voce di Dio (Top Ceiling Speaker). Si tratta di un diffusore (VOG) posizionato a soffitto, sopra la testa dell'ascoltatore. Per la configurazione a 10.1 canali, è la prima volta che vengono utilizzati tre livelli sonori: Ear Level (livello surround), Height Level e Top Level.

Configurazione per le sale cinematografiche

La configurazione a 11.1 canali nei cinema ha lo stesso layout della configurazione a 10.1 canali, che però viene integrata da un High Speaker, posizionato sopra il Center Speaker.

Per 13.1 canali, il livello surround viene completato da due diffusori posteriori, i Rear Speaker (chiamati anche Rear Surround Speaker). In sostanza, questa configurazione si basa su un classico sistema 7.1.

C’è una configurazione Auro 3D che è compatibile con Dolby Atmos e DTS:X. Tuttavia, per via del diffusore Top Ceiling «Voice of God», l’Auro 3D Surround (10.1, 11.1 e 13.1) può essere letto solo in misura limitata sulle configurazioni Dolby Atmos e DTS:X.

I vari formati e le loro caratteristiche a confronto

Oltre alle quattro tecnologie Auro 3D per il cinema e l'home cinema, Auro Technologies offre anche un suono surround virtuale per cuffie stereo a 11.1 canali.

I formati Auro 3D in un confronto testa a testa:

Prospettive

Sono curioso di vedere come Auro 3D si diffonderà in futuro. Se do un’occhiata ai dispositivi dotati di Auro 3D nel nostro negozio, non trovo molti risultati. Immagino che, in un futuro non troppo lontano, le cose cambieranno.

A proposito: sono molto curioso di vedere se Auro 3D, DTS e Barco riusciranno a creare e pubblicare sul mercato uno standard aperto per i sistemi surround basati su oggetti. Non riesco a pensare ad un futuro in cui Auro 3D continuerà a fare affidamento sul suono surround basato sui canali. Dopo tutto, i vantaggi degli oggetti audio indipendenti dai canali sono semplicemente troppi per non sfruttarli.

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La mia musa ispiratrice si trova ovunque. Quando non la trovo, mi lascio ispirare dai miei sogni. La vita può essere vissuta anche sognando a occhi aperti.


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