Samuel Buchmann
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iPhone 16 Pro alla prova: insolite libertà

Samuel Buchmann
25.9.2024
Traduzione: Nerea Buttacavoli

Il nuovo smartphone di punta di Apple mi sorprende con una migliore elaborazione delle immagini. Il nuovo pulsante di scatto, invece, mi delude: sa fare molto, ma niente veramente bene.

«Hello, Apple Intelligence» è lo slogan dei nuovi iPhone. Purtroppo, però, è solo un saluto dal futuro, poiché le funzioni IA di Apple non sono disponibili al momento del lancio sul mercato. È probabile che la situazione in Europa rimanga tale ancora per un po'.

Fino ad allora, a prima vista, l'iPhone 16 Pro fa ben poco per essere migliore del suo predecessore. La sua più grande innovazione è un pulsante di scatto che Apple non vuole chiamare pulsante. Ci sono anche alcuni aggiornamenti per la fotocamera, un display leggermente più grande e una batteria di maggiore durata.

Quindi è tutto noioso? Non esattamente. C'è un'innovazione entusiasmante al di fuori delle funzioni che fanno notizia: l'iPhone 16 Pro mi permette di decidere da solo come devono apparire le mie foto.

Fotocamera: il software convince, il pulsante delude

Da diversi anni la tecnologia delle fotocamere ristagna sul fronte dell'hardware. I sensori non migliorano quasi mai. E con gli smartphone, il design degli obiettivi raggiunge i limiti fisici di un dispositivo tascabile.

Per garantire che la qualità faccia comunque progressi, Apple sta lavorando sul software. È stato progettato per ottenere il massimo dai dati grezzi dei sensori. A tal fine, l'iPhone combina i dati di diverse immagini e li fa passare attraverso la «Imaging Pipeline», dove lavorano algoritmi come «Photonic Engine» e «DeepFusion». Solo gli ingegneri sanno esattamente come funzionano.

Il punto è che l'ascesa della «Computational Photography» (fotografia computazionale) significa che, quando premi il pulsante di scatto, il software decide molte cose per te. Ad esempio, la tonalità della pelle, il grado di schiarimento delle ombre e la saturazione dei colori. Da un lato è pratico, ma dall'altro significa che devi conformarti all'idea di estetica di Apple. Questo cambia con l'iPhone 16, sia con il modello normale che con il Pro.

Stili fotografici: a te la scelta

Gli «stili fotografici» esistono fin dall'iPhone 13. Finora, si potevano usare per regolare il contrasto e il bilanciamento del bianco. Le impostazioni sono già implementate nella «Imaging Pipeline» al momento dello scatto, quindi non vengono applicate alla foto in un secondo momento come un filtro di Instagram. Questo, infatti, comprometterebbe la qualità.

L'iPhone 16 amplia gli «stili fotografici» e dà la possibilità di personalizzare quattro nuovi elementi.

Se apri la fotocamera e imposti uno stile, l'iPhone lo dimentica di nuovo. Questo non era così nei modelli precedenti. Se vuoi impostare uno stile predefinito, puoi farlo solo nelle impostazioni di sistema dell'iPhone 16.

Penso che sia fantastico. Con le giuste impostazioni, le «sfumature di colore» in particolare conferiscono alle mie immagini un aspetto coerente ma discreto. E con il cursore del «Tono» posso controllare quanto voglio che siano scure le mie ombre. Sono finiti i giorni dell'HDR non realistico. Le mie attuali impostazioni preferite: ambra, palette 65, colore 0, tono -50.

Gli «stili fotografici» sarebbero l'unica ragione per cui prenderei in considerazione l'upgrade da un modello precedente. L'unica cosa che non mi piace è il controllo di «Colore» e «Tono» tramite il piccolo pad di controllo a quattro vie perché è troppo impreciso.

Controllo fotocamera: Apple vuole troppo

Purtroppo anche il nuovo pulsante di scatto, chiamato «Controllo fotocamera», è impreciso. Posso usarlo per aprire l'applicazione della fotocamera, modificare le impostazioni e scattare foto. L'annunciata funzione di messa a fuoco premendo per metà non è ancora disponibile al momento del lancio.

Il Controllo fotocamera è già sovraccarico così com'è. Una pressione decisa apre la fotocamera solo se l'iPhone è già attivato – altrimenti servono più tentativi. Se voglio modificare un'impostazione, devo premere leggermente una volta e scorrere il dito. Per passare da un'impostazione all'altra (esposizione, finto bokeh, zoom, lunghezza focale, stile dell'immagine, tonalità), premo due volte leggermente e poi scorro.

È inutilmente complicato come sembra e continuo a ritrovarmi in impostazioni a caso per sbaglio. Dopo aver lottato per due giorni, ho disattivato completamente il Controllo fotocamera nelle impostazioni di sistema. A quel punto il pulsante diventa un pulsante di scatto semplice e non particolarmente buono. Il punto di pressione è troppo duro, per cui le inquadrature si spostano o gli scatti risultano mossi e sfocati.

Il pulsante mi delude in tutto e per tutto. Apple troppo vuole e nulla stringe. Per rendere possibili le funzioni aggiuntive, i californiani hanno realizzato un touchpad capacitivo. Sa fare male diverse cose, mentre un pulsante meccanico avrebbe potuto fare una cosa molto meglio: scattare – Sony, ad esempio, lo dimostra con l'Xperia 1 VI.

Fotocamere: il nuovo grandangolo non è migliore

Apple ha modificato le fotocamere in tre punti:

  1. La fotocamera principale (24 mm equivalente full frame) è in grado di leggere il suo sensore più velocemente.
  2. La fotocamera ultragrandangolare (13 mm) ha un nuovo sensore da 48 megapixel e l'autofocus.
  3. Lo zoom 5x (120 mm) dell'iPhone 15 Pro Max è stato inserito nell'iPhone 16 Pro (non Max).

La fotocamera principale scatta di gran lunga le foto migliori. Le immagini sono scalate da 48 a 24 megapixel come standard, sono ricche di dettagli, non presentano praticamente alcun artefatto e hanno una buona gamma dinamica. Non vedo differenze di qualità rispetto all'iPhone 15 Pro. Il ritardo di scatto sembra essere leggermente inferiore.

Il sensore del teleobiettivo è ancora più piccolo, ma mi piace comunque. La lunga lunghezza focale (120 mm) è adatta alla fotografia di strada e alle immagini architettoniche con inquadrature strette. A seconda della situazione, il vecchio zoom 3x (77 mm) sarebbe migliore, ma non si può avere tutto.

Video: slow motion al passo con i tempi

L'iPhone 16 Pro è e rimane uno dei principali smartphone per la registrazione di video. Il sensore più veloce della fotocamera principale consente ora di realizzare video in slow motion di alta qualità: 4K con 120 fotogrammi al secondo (FPS). Per le altre due fotocamere, il limite è ancora di 60 FPS. I video 4K a 120 FPS hanno un bell'aspetto, consentono un rallentamento del 20% e possono essere editati direttamente sull'iPhone.

A parte questo, non ci sono praticamente innovazioni nell'area video. Il nuovo sensore della fotocamera ultragrandangolare risolve effettivamente un po' più di dettagli nelle immagini in movimento. Tuttavia, i confronti su YouTube rendono evidente quanto siano piccole le differenze rispetto all'iPhone 15 Pro.

Design: basta con gli ingrandimenti

Il display dell'iPhone 16 Pro cresce di 0,2 pollici per un totale di 6,3 pollici e di 6,9 pollici per il modello Max. Quest'ultimo era già troppo grande per me e ora è probabilmente al limite anche per le persone con mani grandi. La situazione è simile per me con il Pro normale. I 6,3 pollici vanno bene, soprattutto perché i bordi del display sono leggermente più sottili. Ma, per piacere, basta con gli ingrandimenti dell'iPhone.

Per il resto, Apple ha cambiato poco in termini di design. La cornice in titanio è più lucida di quella dell'iPhone 15 Pro e il nuovo colore «sabbia» è delicato ma molto elegante. Mi piace ancora di più il grigio chiaro «titanio naturale». Dopo che l'anno scorso il mio esperimento senza cover mi si è ritorto contro, quest'anno proteggerò il mio iPhone con una bella cover in silicone.

Prestazioni: potenziale sprecato

Il chip A18 Pro è migliore dell'A17 Pro. Bello, ma è irrilevante al momento. O quando è stata l'ultima volta che hai desiderato che il tuo iPhone fosse più veloce?

Buttando l'occhio su Apple Intelligence, il nuovo chip ha più senso. Le funzioni IA richiedono molta potenza di calcolo. L'iPhone dovrebbe essere in grado di elaborarne alcune direttamente nel dispositivo. In questo caso è utile che il motore neurale dell'A18 Pro sia circa il 12% più veloce di quello dell'A17 Pro.

Ma al momento Apple Intelligence non è altro che aria fritta. È strano che la caratteristica che fa notizia dell'iPhone 16 Pro manchi al momento del lancio. Verrà implementata in più fasi nei prossimi mesi:

L'utilità dell'IA può quindi essere valutata solo gradualmente. E ci vorrà ancora un po' prima che Apple Intelligence sia disponibile in altre lingue oltre all'inglese. Ma poi probabilmente saranno disponibili tutte le funzioni.

Batteria: scarica più lenta, ricarica più veloce in modalità wireless

Il nuovo chip non è solo più veloce, ma anche più efficiente. Allo stesso tempo, Apple, secondo un teardown ha aumentato la capacità della batteria dell'iPhone 16 Pro di quasi il dieci percento e dell'iPhone 16 Pro Max del sei percento.

Su internet si trovano informazioni contraddittorie sulla velocità di caricamento. Alcuni test affermano che l'iPhone 16 Pro può essere caricato con 40 watt tramite USB-C, mentre altri sostengono che si tratta ancora di 20 watt. Apple si limita a dire che MagSafe ora consente 25 watt invece dei 15 precedenti.

Quando carico l'iPhone in modalità risparmio energetico, misuro una potenza di uscita di 23 watt sulla mia power station via USB-C, proprio come con l'iPhone 15 Pro. Se accendo contemporaneamente un gioco, il consumo è di 30 watt, mentre il modello precedente rimaneva a 23 watt. Ciò significa che l'iPhone 16 Pro si carica un po' più velocemente se lo si utilizza contemporaneamente.

Ho misurato 27 watt tramite MagSafe, che, al netto della perdita di efficienza, dovrebbero corrispondere all'incirca ai 25 watt di potenza di ricarica promessi. L'iPhone 16 Pro quindi ora si carica in modalità wireless alla stessa velocità dell'USB-C. Tuttavia, si scalda parecchio. Non è certo che questo sia positivo per la durata della batteria a lungo termine.

Il resto: buono come al solito

Gli altoparlanti, i microfoni e il modem sono buoni come quelli dell'iPhone 15 Pro, non noto alcuna differenza. Il display ha ancora una frequenza di fotogrammi variabile tra 10 e 120 Hertz. La luminosità massima è di 2000 nit, quella minima di 1 nit. È piacevole quando guardo il mio smartphone di notte.

In breve

Vale la pena solo per i nerd della fotografia

Allo stato attuale, l'iPhone 16 Pro è un upgrade soprattutto per gli appassionati di fotografia. I nuovi «stili fotografici» consentono di escludere l'aspetto HDR tradizionale dell'iPhone e di garantire splendide tonalità della pelle con le giuste impostazioni. Puoi anche regolare gli stili senza perdite dopo lo scatto e senza dover scattare nel complicato formato RAW. Per me è una caratteristica fondamentale.

Tuttavia, sono deluso dal nuovo controllo della fotocamera – «chi troppo vuole nulla stringe» calza a pennello. Un semplice pulsante meccanico sarebbe stato meglio del mini touchpad. Il nuovo sensore grandangolare non fornisce maggiori dettagli rispetto al vecchio, nonostante la risoluzione più elevata. L'unico vero progresso hardware è che lo zoom 5x non è più riservato al Pro Max.

A parte la fotocamera, l'iPhone 16 Pro, come sempre, è un eccellente pacchetto complessivo, ma non è nettamente migliore del suo predecessore. Solo la durata della batteria è leggermente migliorata. Le funzioni IA annunciate non sono incluse nella valutazione perché mancano al momento del lancio sul mercato. Finché saranno disponibili in altre lingue, il prossimo iPhone dovrebbe essere già ai blocchi di partenza.

Quindi, per chi avrebbe senso acquistare l'iPhone 16 Pro? Se scatti molte foto e ti appassiona il tema della fotografia, è un bel miglioramento, sia rispetto ai modelli precedenti che al normale iPhone 16. Per il resto, sconsiglio di acquistarlo, a meno che tu non abbia bisogno di uno smartphone nuovo. Quest'anno, tuttavia, vale la pena dare un'occhiata anche alle scorte rimanenti dell'iPhone 15 Pro, altrettanto valido nella maggior parte dei settori.

Pro

  • Ottima fotocamera
  • Opzioni eccellenti per colori e valori tonali
  • Durata della batteria migliorata
  • Processore veloce
  • Display di fascia alta

Contro

  • Controllo della fotocamera troppo complicato
  • Pochi progressi rispetto al modello precedente
  • Manca Apple Intelligence
Immagine di copertina: Samuel Buchmann

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Le mie impronte digitali cambiano talmente spesso che il mio MacBook non le riconosce più. Il motivo? Se non sono seduto davanti a uno schermo o in piedi dietro a una telecamera, probabilmente mi trovo appeso a una parete di roccia mantenendomi con i polpastrelli. 


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