Test del prodotto

Hands-on: schermo motorizzato ad alto contrasto Elite Screens per beamer UST

Luca Fontana
10.9.2020
Traduzione: Leandra Amato
Immagini: Armin Tobler

Questo pannello CLR è diverso. Non perché costa molto, bensì perché è motorizzato. Una cosa più unica che rara. Fornisce anche dei contrasti eccezionali. In questo hands-on ti spiego cosa è in grado di fare.

Spectrum. Saker Tension. Yard Master 2. Questi non sono Jaeger – robot controllati da esseri umani che combattono mostri in «Pacific Rim», con nomi che suonano in modo simile. Sono schermi. Pannellidel marchio Elite Screens. Belli, vero?

Il pannello da 100 pollici che il produttore mi ha fornito per un hands-on, non ha ancora ricevuto un nome così magnifico. È troppo nuovo. Senti solo la denominazione sobria del prodotto: «CLR FTE100H2». Arriverà presto un nome cool. Forse. Ma il prezzo elevato c'è già.

Diamo un’occhiata al CLR FTE100H2, che ha urgente bisogno di un nome migliore. Per ora lo chiamerò Bob.

A cosa serve uno schermo?

I beamer hanno bisogno di schermi. Logico. Ma perché? Un semplice muro bianco non va comunque bene? Beh, hai capito che non è così semplice.

Ecco perché occorre una schermo buono. Gli schermi hanno superfici speciali. A seconda del tessuto e della struttura, ignorano la luce ambientale e riflettono solo la luce che li colpisce, ad esempio quella di un beamer. Schermi ancora migliori esaltano questa riflessione, proprio come uno specchio parabolico. Questo significa ancora più luminosità.

Questo schermo è... grigio scuro!?

Ecco. È ora di installare lo schermo, Bob. Non esiste un carico enorme di Bob in Europa. Ecco perché posso provarlo solo per un pomeriggio. Questo è sufficiente per farsi una prima impressione.

Quando si disimballa, il colore del pannello si nota immediatamente. Non è bianco. Potrebbe sorprendere. I beamer proiettano tramite la luce. Per fare in modo che la luce sulla superficie di proiezione sia il più pura possibile e che i colori non siano distorti, uno schermo bianco sarebbe ovvio, no? È come dipingere un quadro con la pittura a olio. Sceglierai una tela bianca.

Fatto curioso: nel cinema lo schermo bianco in realtà non è affatto bianco, bensì grigio argenteo. Lo schermo CLR motorizzato di Elite Screen è addirittura grigio scuro. Da questo si deduce che non è un pannello normale. Questo, Bob, è uno schermo ad alto contrasto.

Perché grigio scuro? Aiuta ad aumentare i valori di contrasto. Da qui il nome. Questo perché il valore di contrasto descrive la maggiore differenza possibile tra i pixel più chiari e quelli più scuri. Maggiore è questa differenza, maggiore è il contrasto e più forti sono i colori. O il contrario: più basso è il contrasto, più sbiaditi sono i colori.

Ma tu vuoi sicuramente i migliori contrasti possibili.

Proprio per questo motivo i televisori OLED sono considerati la misura di tutto nel settore televisivo. I pixel possono essere accesi e spenti singolarmente. In questo modo, generano effettivamente il nero vero nelle parti scure dell’immagine. Di conseguenza, la differenza tra i pixel più scuri e quelli più luminosi dei televisori OLED è immensa. I valori di contrasto OLED sono superiori e lo stesso vale per l'immagine.

La superficie grigio scuro dello schermo CLR, che ho chiamato Bob, in realtà senza nome, non è nera in un salotto inondato di luce, bensì grigio scuro. Meglio del bianco, vero? Di conseguenza, i valori del nero e quindi il contrasto sono migliori.

Se ricordi l'esempio con i colori ad olio, puoi ora fare il seguente ragionamento: se dipingo su una tela grigio scuro, i valori di nero sono più bassi. Più scuri. Ma il quadro nel suo complesso? Dov'è il guadagno in termini di miglioramento del contrasto?

I ragazzi e le ragazze di Elite Screens hanno pensato anche a questo.

Fatto solo per beamer UST

Elite Screens chiama il materiale del super schermo «StarBright». Il tessuto è prodotto in modo tale da avvolgere la luce e quindi rifletterla più forte. Simile a uno specchio parabolico. In questo modo ottieni una maggiore luminosità, bilanciando il grigio scuro. Inoltre, lo schermo riflette solo la luce che proviene dal basso. Questo è ciò che CLR indica nel nome del prodotto – «Ceiling Light Rejecting».

Inoltre, c'è un'altra caratteristica: «Ambient Light Rejecting» (o ALR). Tradotto: la tela ignora la luce ambientale. È importante: ti sei mai chiesto perché nella maggior parte dei cinema le pareti sono nere? In questo modo anche nella stanza più buia la luce dello schermo non viene riflessa dalle pareti. Sarebbe come una luce ambientale supplementare.

A casa tua, le pareti difficilmente saranno nere. O i mobili. La luce ambientale è quindi molto più forte che in una sala cinematografica. La caratteristica ALR è di conseguenza importante.

Immagine spettacolare nonostante la motorizzazione

Ultimo punto: la motorizzazione. Premendo un pulsante lo schermo si arrotola automaticamente. Molto utile se non vuoi un buco nero o grigio scuro nel soggiorno tutto il tempo quando il televisore o il beamer è spento.

Tali costruzioni motorizzate non sono insolite. Sono inusuali solo sugli schermi CLR che sono esplicitamente realizzati per i beamer a distanza ultracorta. Il più delle volte, gli schermi motorizzati non hanno la necessaria tensione: se un proiettore brilla dal basso sullo schermo, già alcune piccole onde nel pannello causerebbero delle brutte ombre sull'immagine.

A quanto pare Elite Screens non ha questo problema. Durante il test con Bob non noto alcuna ombra. Impressionante.

In poche parole: gran bel pezzo di schermo

Sì, Bob, lo schermo, è costoso. Quasi quanto un buon proiettore UST. Questo può essere un deterrente all’acquisto. Ma le ragioni alla base del prezzo sono comprensibili.

  • Gli schermi per proiettori UST sono rari
  • Ancora più rari sono gli schermi motorizzati per beamer UST, che portano una tensione sufficiente sullo schermo
  • Inoltre, Bob aumenta il contrasto e ignora la luce ambientale

Quello che resta è il nome orribile. Dannazione. La tela ha bisogno di qualcosa di meglio di Bob o di quella macabra accozzaglia di lettere e numeri. Herbert, forse. Wall Smasher 3000 o qualcosa del genere. Forse hai un'idea. Io, per quanto mi riguarda, non voglio più sprecare il mio tempo alla ricerca di nomi alternativi.

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Scrivo di tecnologia come se fosse cinema – e di cinema come se fosse la vita reale. Tra bit e blockbuster, cerco le storie che sanno emozionare, non solo far cliccare. E sì – a volte ascolto le colonne sonore più forte di quanto dovrei.


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