Episodio 3 del podcast di digitec: "L'industria dei giochi ha un problema di sessismo".

Ancora una volta, l'industria dei videogiochi mostra il suo lato più brutto. Nelle ultime settimane sono venute alla luce numerose accuse di molestie e abusi all'interno e all'esterno della scena videoludica. Insieme a due sviluppatrici di videogiochi, cerchiamo di andare a fondo dell'argomento.
Che sia su Twitch, negli studi di videogiochi come Ubisoft o nei tornei di videogiochi: Le accuse di molestie sessuali, aggressioni e abusi sono attualmente in aumento in tutti gli angoli dell'industria. Le vittime sono per lo più donne, gli accusati per lo più uomini. Non è la prima volta che l'industria dei videogiochi è in subbuglio. Dal movimento #METOO in poi, ci sono state ondate regolari di rivelazioni. La più recente è probabilmente la più grande. Simon e io discutiamo di questo complesso argomento con due game designer, Tabea Iseli e Alice Ruppert. Alice lavora presso Airconsole e ha un suo blog chiamato Mane Quest, che si occupa di cavalli nei giochi. Tabea ha fondato il suo studio, Stardust, e sta attualmente sviluppando il puzzle game "AVA".
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Vado matto per il gaming e i gadget vari, perciò da digitec e Galaxus mi sento come nel paese della cuccagna – solo che, purtroppo, non mi viene regalato nulla. E se non sono indaffarato a svitare e riavvitare il mio PC à la Tim Taylor, per stimolarlo un po' e fargli tirare fuori gli artigli, allora mi trovi in sella del mio velocipede supermolleggiato in cerca di sentieri e adrenalina pura. La mia sete culturale la soddisfo con della cervogia fresca e con le profonde conversazioni che nascono durante le partite più frustranti dell'FC Winterthur.