Retroscena

«Batman», «Biker Mice da Marte» & «I dinosauri»: le mie serie per bambini preferite degli anni Novanta (parte 2)

Kim Muntinga
2.12.2023
Traduzione: Rebecca Vassella

Nel secondo best-of delle mie serie per bambini preferite degli anni '90, vorrei presentartene alcune di franchise molto conosciuti come «Batman» e le «Tartarughe Ninja alla riscossa» e altre, invece, che posso consigliarti da insider.

Chi la dura la vince. È passato un po' di tempo da quando ho pubblicato la prima parte delle mie serie per bambini preferite degli anni Novanta. Ma non l'ho dimenticato. Con un nuovo contributo – sì, ho effettivamente rivisto alcuni episodi di alcune serie – vorrei presentartene altre sette.

Dal punto di vista tematico, questa volta sono stato un po' più ampio, anche se almeno una serie Disney era d'obbligo. Sono curioso di sapere se conosci tutte le serie.

«Le avventure del bosco piccolo» (1993 – 1995)

Vorrei iniziare con una delle serie per bambini più sottovalutate in assoluto. «Le avventure del bosco piccolo» è una serie animata europea basata sulla serie di libri «The Animals of Farthing Wood» di Colin Dann.

Il bosco Natio, che ospita molti animali diversi, viene distrutto dall'essere umano e dalle sue macchine, costringendo gli animali a cercare una nuova casa. Durante il lungo viaggio, gli animali prestano il «Gran Giuramento di mutua protezione» che stabilisce che devono aiutarsi a vicenda durante il viaggio e non mangiarsi l'un l'altro. La volpe viene nominata leader del viaggio. Fino alla fine della serie, per un totale di 39 episodi in tre stagioni, questo giuramento sarà il fulcro della trama.

Gli animali includono una volpe rossa, un tasso e un rospo. Non tutti sopravvivono al pericoloso viaggio verso «Il Parco del Daino Bianco», la nuova casa dei nostri protagonisti. La seconda stagione si concentra maggiormente sulla vita familiare degli animali e sui conflitti con gli abitanti originari del parco.

La serie mi ha toccato sia da bambino che da adulto. I personaggi sono ben scritti, la perdita di un personaggio importante è sempre possibile e molto emozionante. Ma la seriosità della morte non viene mascherata. Penso che anche il doppiaggio sia ottimo (nel mio caso in tedesco): ricordo molti dialetti della Germania Est o voci particolari come quelle di Martin Semmelrogge, Otto Sander o Manfred Lehmann, la voce standard di Bruce Willis.

«Batman» (serie animata) (1992 – 1995)

Non è una serie di Batman qualsiasi, è la serie di Batman che ha cambiato per sempre il franchise. Dall'introduzione accattivante, al look, ai cambiamenti nella storia, «Batman» ha impressionato. L'aspetto iconico unico, in particolare, ha reso la serie così speciale per me. La combinazione di colori, lo stile Art déco e i costumi minimalisti hanno dato il tono all'intera serie. Il costume di Batman era semplice. Il Joker incarnava un'atmosfera classica, anche se folle, da gangster (con una risata formidabile nell'originale di «Luke Skywalker» Mark Hamill) e indossava un abito viola stirato con capelli raccolti all'indietro e un fiore sul colletto. La visione di Gotham era un'America oscura e alternativa.

Una serie per bambini e adulti che ha dimostrato coraggio anche sotto altri aspetti. È riuscita a fare ciò che molte altre serie e film non sono riusciti a fare: cambiare decisamente il canone. Ad esempio, la storia delle origini di Mr. Freeze è stata modificata e poi è entrata a far parte del canone ufficiale della DC. Lo stesso vale per Renee Montoya e Harley Quinn: entrambi i personaggi non esistevano nemmeno prima dell'uscita della serie animata. Bruce Timm, Paul Dini e Mitch Brian, i creatori della serie, l'hanno creata. Oggi è difficile immaginare l'universo di Batman o l'universo DC senza Harley Quinn.

Il modo in cui sono stati disegnati i personaggi mi ha subito affascinato e lo fa ancora oggi. Praticamente ogni personaggio ha un significato. I cattivi nei fumetti non sono decalcomanie, ma persone tridimensionali che sono state portate alla pazzia e/o al crimine da una tragedia o da una sfortuna casuale. Sarebbe bello se anche in film e serie attuali venissero rappresentati allo stesso modo. Purtroppo, nel 99% dei casi si tratta della solita spazzatura Marvel o DC.

«I dinosauri» (1991 – 1994)

«Tesoro, sono a casa!» Quando Earl Sinclair grida queste parole, sorrido come un idiota perché so che sono arrivati «I dinosauri». Al centro della serie c'è la famiglia di dinosauri umanizzata Sinclair. Come i Flintstones, i Sinclair vivono in un mondo fittizio dell'età della pietra. La trama è incentrata sugli eventi e sui problemi quotidiani che i singoli personaggi o la famiglia nel suo complesso devono affrontare. I dinosauri sono solitamente rappresentati in modo satirico e ingenuo, sono sempre ambientati in un contesto realistico, di solito sono socialmente critici e accompagnati da intermezzi slapstick.

Il punto forte della serie per me è il bambino impertinente che fornisce il maggior numero di battute della serie. «I'm The Baby, Gotta Love Me». I realizzatori hanno giocato con l'innocenza del bambino e il contrasto simultaneo tra il male e la cattiveria. Il suo bersaglio preferito è suo padre Earl, che «Non è la mamma!». Mi è sempre piaciuto anche il figlio maggiore Robbie che con le sue opinioni spesso progressiste, si contrapponeva al padre, piuttosto conservatore. Si distingueva anche per la sua grande bontà d'animo.

«Palla al centro per Rudy» (1986 – 1987)

In realtà, «Palla al centro per Rudy» non è una serie degli anni '90. Infatti, la sua datazione è discutibile dal punto di vista europeo. L'anime ha debuttato alla fine degli anni '80. Da bambino e appassionato di calcio, sono cresciuto con i piccoli calciatori della serie. Per me, all'epoca erano ancora più interessanti dei più noti «Capitan Tsubasa – Holly e Benji»-

In una sola stagione e 26 episodi, «Palla al centro per Rudy» ha catturato il cuore di tanti spettatori. Con l'arrivo del giovane calciatore di talento Gregor, una squadra scolastica estremamente povera diventa una squadra sempre più valida dal punto di vista sportivo, che riesce gradualmente a raggiungere il successo. I giocatori sono uniti soprattutto da una cosa: la passione per il calcio.

«Tartarughe Ninja alla riscossa» (1987 – 1996)

Le «Tartarughe Ninja alla riscossa» sono arrivate in televisione alla fine degli anni '80. In totale, la serie si compone di 193 episodi in 10 stagioni.

I creatori della serie, che hanno scritto anche il fumetto originale, non erano molto soddisfatti del prodotto. Hanno dovuto, infatti, accettare molti cambiamenti creativi per adattare la serie allo spirito dei programmi per bambini dell'epoca. L'atmosfera nei fumetti era molto più adulta: il sangue scorreva durante i combattimenti e volavano parolacce. Peter Laird spiega la sua visione delle Tartarughe come una storia d'avventura con un pizzico di umorismo.

Dal punto di vista odierno, sarebbe interessante vedere come sarebbe stata una serie del genere secondo la sua visione. Da bambino, la serie mi ha sicuramente catturato: le quattro Tartarughe erano i miei idoli. Mangiavano la pizza, combattevano ed erano molto intelligenti. Che si tratti di Leonardo, Donatello, Raffaello o Michelangelo, per me tutte e quattro le Tartarughe erano fantastiche e anche il Maestro Splinter, nei panni del saggio Sensei, aveva una grande aura che mi ha sempre affascinato.

Dopo la serie, le Tartarughe hanno subito diversi adattamenti come film live-action o serie e film d'animazione. Purtroppo, non ho ancora visto l'ultimo film di quest'anno, «Tartarughe Ninja – Caos mutante».

«Niente paura, c'è Alfred!» (1989 – 1990)

Una serie per bambini non può mancare nella mia lista: «Niente paura, c'è Alfred!». Il piccolo orfano giallo che dà il titolo al film viene allevato dalla talpa Enrico dopo aver perso i genitori. Alfred è pieno di voglia di fare. Si caratterizza per il suo coraggio, si preoccupa sempre del benessere degli altri e mette ripetutamente in pericolo se stesso e il padre adottivo Enrico. Enrico è una talpa molto bonaria e coraggiosa, dotata di grande calma e compostezza. I suoi consigli saggi e premurosi aiutano sempre Alfred nelle situazioni più pericolose o nelle questioni più difficili.

Il creatore della serie olandese Herman van Veen si è dedicato ad argomenti difficili con Alfred. Per lui è sempre stato importante prendere sul serio i bambini e, di conseguenza, inserire argomenti seri in questa serie. In un'intervista rilasciata alla Süddeutsche Zeitung qualche anno fa, ha raccontato come tre episodi siano nati dalla curiosa domanda dei suoi figli «Cos'è la leucemia?».

Van Veen ha anche incorporato argomenti storici come il Terzo Reich nelle sue serie per bambini. L'antagonista di Alfred è il corvo Dolf che nella serie fonda il Partito dei Corvi. L'allusione ad Adolf Hitler e alla NSDAP è evidente.

«Biker Mice da Marte» (1993 - 1996)

Moto belle, topi fighi. I topi motociclisti hanno uno stile tutto loro e una disinvoltura affascinante. Quale bambino non vorrebbe avere una di queste belle moto e farci un bel giro? Da adulto, ovviamente. Ho sempre pensato che i topi fossero fantastici e volevo partecipare alle loro avventure.

Dopo un attacco dei plutarchiani, una specie sovrappeso simile a un pesce, i tre topi motociclisti sono stati gli unici della loro specie a fuggire da Marte con un'astronave. Tuttavia, vengono abbattuti dai plutarchiani sopra la Terra e devono effettuare un atterraggio di emergenza a Chicago. Lì incontrano il meccanico Charley Davidson e apprendono che il cattivo principale Lawrence Limburger e i plutarchiani sono già sulla Terra e vogliono attaccarla. Il loro obiettivo: lo sfruttamento delle risorse naturali della Terra. I topi motociclisti vogliono impedirlo e sconfiggere i malvagi plutarchiani.

La grande notizia per molti fan è arrivata alla fine di luglio di quest'anno: Ryan Reynolds e la sua società Maximum Effort stanno producendo una nuova edizione della serie cult in collaborazione con Nacelle. L'episodio pilota sarà diretto da Brian Volk-Weiss. Non si conosce ancora una data di trasmissione iniziale, né quando e come la serie arriverà in Europa. Tuttavia, questo non è il primo tentativo di far rivivere la serie originale. C'è già stato un sequel nel 2006, ambientato diversi anni dopo gli eventi dell'originale, cancellato, però, dopo soli 28 episodi. In quel caso, gli attori originali avevano ripreso i loro ruoli. Chissà, potrebbe succedere anche questa volta.

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Anche tu hai ricordi d'infanzia legati alle serie citate? O quali sono le serie che hai guardato o guardi tutt'ora con i tuoi figli? Fammelo sapere nei commenti!

Immagine di copertina: Warner Bros. Animation

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