Test del prodotto

Huawei Mate 50 Pro alla prova: uno smartphone con apertura fisica

Jan Johannsen
2.2.2023
Traduzione: Leandra Amato

Huawei non manca mai di stupire con le fotocamere dei suoi smartphone. Anche la scheda tecnica del Mate 50 Pro sembra promettente. Il problema rimane il sistema operativo.

Le fotocamere del Huawei Mate 50 Pro presentano un'apertura fisica del diaframma. Ciò significa che la fisica è responsabile della sfocatura sullo sfondo e non il software, come avviene di solito negli smartphone. Le differenze nella fotografia sono evidenti e rivelano gli svantaggi della sfocatura calcolata.

Fotocamera come elemento di design e notch sul davanti

Visivamente, il Mate 50 Pro è elegante. Il retro in vetro è monocromatico e visivamente dominato dal modulo centrale e rotondo della fotocamera con quattro lenti/sensori. Il telaio in alluminio collega la parte anteriore e posteriore. Si restringe sui lati lunghi dato che il vetro si piega intorno al bordo. Il case è impermeabile secondo la norma IP68. Nei test ha resistito 30 minuti in 1,5 metri d'acqua senza subire danni.

Il sensore di impronte digitali sotto il display funziona in modo rapido e affidabile. Più evidente, tuttavia, è la grande tacca. L'incavo nella parte superiore del display ha lasciato il posto a un foro per la fotocamera su molti smartphone. Accanto alla fotocamera frontale, c'è di nuovo spazio per l'altoparlante o la capsula auricolare, che mancava nel Mate 40.

La giusta apertura del diaframma rende le immagini più belle

La fotocamera principale del Mate 50 Pro ha una risoluzione di 50 megapixel. La particolarità è che ha un'apertura fisica. È possibile scegliere tra quattro impostazioni di apertura comprese tra f/1,4 e f/4,0. È ancora disponibile un'apertura virtuale che arriva fino a f/16 con incrementi più fini. Sono presenti anche una fotocamera grandangolare da 13 megapixel e un teleobiettivo da 64 megapixel.

L'apertura virtuale taglia in modo affidabile il soggetto in primo piano, ma sfoca l'intero sfondo senza tenere conto della distanza dalla fotocamera. La sfocatura è presente sull'intera superficie. Con l'apertura ottica, invece, l'aspetto è più naturale. L'apertura aumenta con l'aumentare della distanza dalla fotocamera e non si limita a pixelare lo sfondo. Preferisco sempre l'apertura ottica a quella virtuale.

La riproduzione dei colori del Mate 50 Pro restituisce un'immagine realistica, ma risente del grigio cielo invernale di Amburgo. Le immagini appaiono sbiadite. L'app fotocamera offre tre diverse modalità di colore: Originale, Vivido e Luminoso.

Mi piace di più la modalità «Vivido», ma vorrei rivederla alla luce del sole. Tuttavia, il cielo invernale di Amburgo mi offre solo nuvole grigie.

Di notte, il sistema automatico della fotocamera principale sfrutta bene la scarsa illuminazione. Posso tenere lunghe esposizioni di diversi secondi con la mano libera – il software compensa i movimenti. I lampioni che formano un cono di luce sono un problema particolare.

La modalità notturna conferisce maggiore chiarezza agli scatti e li illumina ulteriormente. Un po' troppo per una ripresa notturna. Quando si utilizza la fotocamera grandangolare o il teleobiettivo, anche la modalità notturna si rivela utile, ma rispetto alla fotocamera principale la qualità delle immagini diminuisce leggermente.

Dalla fotocamera grandangolare allo zoom 100x, il Mate 50 Pro offre molti angoli di visione. Le perdite di qualità rispetto alla fotocamera principale si notano solo in alcuni dettagli. Almeno se non si fa un uso eccessivo dello zoom. Con uno zoom decuplicato, i dettagli iniziano a diminuire e diventa più difficile beccare il soggetto a mano libera.

Oltre alla fotocamera grandangolare, il Mate 50 Pro offre anche una modalità macro migliore di molti smartphone con fotocamera macro da 2 o 3 megapixel. La qualità diminuisce verso i bordi, ma il motivo è chiaramente visibile al centro. Nel caso dell'immagine di esempio, troppo visibile. Devo assolutamente pulire la mia tastiera.

La fotocamera da 13 megapixel scatta selfie con un angolo di visione di 100 gradi. In digitale, è possibile ridurre il ritaglio a 78 gradi, utilizzato anche nell'immagine di esempio.

Di giorno, anche la retroilluminazione non crea problemi alla fotocamera selfie. Il livello di dettaglio rimane elevato e la riproduzione dei colori continua ad essere naturale. Al buio, tuttavia, la fotocamera frontale rivela punti deboli che nemmeno la modalità notturna è in grado di compensare. La modalità notturna è ancora più scura di quella automatica. Entrambi sono significativamente più pixelate rispetto ai selfie alla luce del giorno.

Snapdragon frenato e alimentatore veloce

Nella versione globale del Mate 50 Pro, Huawei utilizza il Qualcomm Snapdragon 8+ Gen 1 e non il Kirin 9000 come nella variante per il mercato cinese. In più, è supportato da 8 GB di RAM. I risultati del test di benchmark Geekbench 5 sono sorprendentemente bassi rispetto ad altri smartphone con processore Qualcomm.

Con il caricabatterie abbinato, il Mate 50 Pro accetta fino a 50 watt in modalità wireless. È un po' meno generoso con la ricarica inversa, che fornisce fino a 7,5 watt in modalità wireless.

Il «Low Battery Emergency Mode» è destinato alle emergenze. Si attiva quando la batteria ha solo l'1% di carica residua. In questo modo si spengono quasi tutte le funzioni dello smartphone e si ottengono tre ore di autonomia in standby e dieci minuti di autonomia telefonica. Non è una funzione che si desidera utilizzare, ma può essere importante in caso di emergenza.

È possibile espandere la memoria interna da 256 gigabyte. Tuttavia, solo con una scheda NM di Huawei. Le schede microSD più comuni non si adattano al Mate 50 Pro.

EMUI 13: ancora senza servizi Google

Ad esempio, in EMUI 13 i widget possono essere impilati per una migliore visione d'insieme. Un'altra novità è la possibilità di combinare due widget in un'unica cartella. Ad esempio, avere i widget dell'app di corsa e della riproduzione musicale uno accanto all'altro.

Nel nuovo Privacy Center è possibile vedere quali app accedono a quali funzioni. Un altro modo per proteggere la privacy è rimuovere i metadati (Exif) dal file quando si condividono le foto. A livello di app, il servizio di mappe «Petal Maps» offre la navigazione AR e visualizza i prezzi della benzina. Huawei sta aggiungendo alla «Petal Search» il riconoscimento delle foto con traduzione del testo e l'integrazione dello shopping.

Huawei promette due anni di aggiornamenti per il sistema operativo e tre anni di aggiornamenti di sicurezza per il Mate 50 Pro. Anche se l'esperienza con altri dispositivi Huawei fa sperare in un supporto più lungo, si tratta di periodi di aggiornamento brevi rispetto ad altri dispositivi Android.

Conclusione: bell'apertura

Con l'apertura fisica, il Huawei Mate 50 Pro ha un argomento a favore esclusivo. Tuttavia, non si dovrebbe scegliere uno smartphone solo per la sua funzione fotografica.

Nel complesso, il Mate 50 Pro offre un buon sistema di fotocamere, un design elegante, un hardware veloce e aggiornato e una batteria che dura più che abbastanza. Il problema più grande rimane il software: EMUI non convince del tutto e questo non è dovuto solo alla mancanza dei servizi Google. Alla fine, il prezzo è troppo alto per poterlo acquistare senza esitazioni.

Personalmente, aspetterei la prossima generazione di smartphone top di gamma con Android. Il Galaxy S23, lo Xiaomi 13 e il OnePlus 11 sono già ai blocchi di partenza e dovrebbero essere disponibili da febbraio o marzo.

Immagine di copertina: Jan Johannsen

A 14 persone piace questo articolo


User Avatar
User Avatar

Da ragazzo, mi sedevo sul divano del mio amico insieme a tutti i miei compagni di classe, giocando alla sua SuperNES. Ora invece, posso testare per voi tutte le nuove tecnologie. Inizialmente per Curved, Computer Bild e Netzwelt, e ora per Galaxus.de.


Smartphone
Segui gli argomenti e ricevi gli aggiornamenti settimanali relativi ai tuoi interessi.

Test del prodotto

Le nostre esperte ed esperti mettono alla prova i prodotti e le loro applicazioni. In modo indipendente e neutrale.

Visualizza tutti

Potrebbero interessarti anche questi articoli

  • Test del prodotto

    Huawei Mate X3 alla prova: uno smartphone pieghevole senza i servizi Google

    di Jan Johannsen

  • Test del prodotto

    Huawei Pura 70 Ultra: sensore da 1 pollice e obiettivo retrattile

    di Jan Johannsen

  • Test del prodotto

    HMD Skyline alla prova: il ritorno del design Lumia

    di Jan Johannsen